Estasi

Chiunque nel corso della propria esistenza abbia provato una sensazione di gioia indescrivibile, un'emozione incontenibile o un forte senso di esaltazione tale da far pronunciare parole del tipo: "non sto più nella pelle", "non sto in me dalla gioia", è stato protagonista di un'estasi. Il termine, derivante dal greco "ékstasis" che significa star fuori di sé, descrive infatti uno stato della coscienza accompagnato da sensazioni intense di benessere emotivo, di illuminazione o di pace in cui un individuo viene a trovarsi in conseguenza di particolari esperienze piacevoli.

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In numerose culture religiose l'estasi è considerata come un dono divino che apre un canale di comunicazione tra gli uomini e gli dei o un mezzo per raggiungere verità assolute: in questo caso essa è definita "mistica". Sotto l'aspetto fenomenologico l'estasi mistica è assolutamente identica ad altre forme di esaltazione emotiva, ciò che cambia è il significato che un soggetto le attribuisce. Pertanto, non ha nulla di sovrannaturale e l'aspetto divino è solo un'attribuzione di un determinato contesto culturale. Alcuni ambienti religiosi sono in grado di creare un clima suggestivo così intenso e ricco di aspettative mistiche al punto da indurre addirittura visioni in un fervido credente.
Un'identica esperienza di estasi può essere interpretata diversamente in differenti tradizioni culturali. Un cattolico la definisce come un rapimento divino, uno sciamano indiano può considerarla come un'illuminazione determinata dagli spiriti del suo villaggio, mentre per un pastore nomade del Kenya o un capo tribù della Nuova Guinea è solo l'espressione della sua forza e della sua virilità. In quest'ultimi casi, l'estasi non assume nemmeno connotazioni religiose ma è considerata come un fenomeno del tutto naturale. Un soggetto in stato di estasi non vede e non sente nulla che non appartenga già al suo patrimonio culturale, i cosiddetti messaggi che l'estatico riceve sono strettamente legati alla sua tradizione storica e non hanno alcun significato per altre.
Sensazioni di estasi accompagnate da visioni, alterazioni della sensibilità, intensi sentimenti di gioia e di beatitudine, sono frequenti anche in alcuni disturbi psicopatologici di natura isterica o in alcune forme di epilessia e lesioni cerebrali, come quelle del lobo temporale. Questi disturbi, se non vengono riconosciuti come tali e un soggetto li esprime in un contesto particolarmente religioso, saranno considerati come i segni di un'estasi mistica.
Infine, uno stato di estasi può anche essere riprodotto artificialmente e volontariamente mediante l'assunzione di sostanze allucinogene; in ogni caso, affinché l'esperienza venga vissuta come autenticamente mistica, è necessario che chi la vive abbia una forte aspettativa in tal senso.



Per saperne di piu:
  • De Vincentiis, A. Estasi, Avverbi edizioni, Roma 1999.
  • Lewis, M. Le religioni estatiche, Astrolabio, Roma, 1972.
  • Neher, A. La psicologia della trascendenza, MEB, Padova, 1991.
  • Una nuova cultura della mente, capitolo tratto dal libro di Riccardo Venturini, Coscienza e Cambiamento, (Cittadella, 1995).
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