Uomini in nero

Una delle più sinistre leggende dell'ufologia contemporanea è quella dei misteriosi "Uomini in Nero".
Questi inquietanti personaggi si presenterebbero, in genere a gruppi di tre, sulle scene di avvistamenti ufologici e minaccerebbero pesantemente i testimoni, impedendo loro di divulgare i particolari dell'incontro ravvicinato. Esistono diversi rapporti di incontri con i MIB (Men in Black - "uomini in nero"): in genere le presunte vittime li descrivono come completamente vestiti di nero, con abiti o molto trascurati o stranamente privi di qualunque spiegazzatura. Ma le stranezze non si fermano qui: i MIB avrebbero tratti del volto latini o orientali, parlerebbero in maniera cantilenante e con uno strano accento, ma soprattutto si muoverebbero a scatti, come dei robot. I testimoni li descrivono come onniscienti (cioè saprebbero cose sulla vittima che solo lei e pochi altri potrebbero conoscere). Spesso vengono visti su grosse Cadillac nere con la targa sporca di fango.
Il primo a menzionarli fu un impiegato di Bridgepoint, nel Connecticut, Albert K. Bender, appassionato di fantascienza e paranormale che nel 1952 fondò l'International Flying Saucer Bureau, di cui divenne membro l'ufologo Gray Barker, cioè colui che lanciò questa leggenda nell'olimpo dell'ufologia.
Dopo un avvistamento UFO Bender sarebbe stato avvicinato da tre MIB (che secondo lui erano esponenti del governo USA) che lo avrebbero dissuaso dal continuare la sua attività ufologica: infatti, dopo il presunto incontro Bender sciolse l'associazione senza dare spiegazioni - fino a quando Barker non lo convinse a raccontargli tutta la vicenda, che quest'ultimo raccolse in un libro, They knew too much about flying saucers (sapevano troppo sui dischi volanti).
Nel 1962 Bender cedette a Barker un manoscritto pubblicato con il titolo Flying saucers and the three men (I dischi volanti e i tre uomini), in cui l'autore raccontava una storia accolta con scetticismo persino dagli ufologi più convinti. Secondo Bender i MIB erano alieni venuti sulla Terra per procurarsi sostanze chimiche a loro indispensabili.
In seguito altri ufologi e contattisti, come George Adamski e George Hunt Williamson, ripresero il tema dei MIB, identificandoli come esponenti delle grandi banche internazionali o comunque di un misterioso governo mondiale occulto.
Negli anni Ottanta lo studioso di folclore Peter M. Rojcewicz ha compiuto una ricerca che paragona i resoconti sui MIB con le leggende medioevali di incontri con il diavolo, lavoro originale ma purtroppo viziato dalla datata prospettiva junghiana, che permea visibilmente il testo.
Per quanto riguarda il rapporto tra MIB e letteratura citiamo il personaggio dei fumetti "Martin Mystere", che dal 1982 si scontra con gli Uomini in Nero, e la serie a fumetti americana "MIB", pubblicata dalla Dark Horse e all'origine dell'omonimo film.
Un'ultima curiosità: l'1 marzo 1967 il Quartier Generale dell'USAF, come ci riportano gli ufologi italiani del CISU , diramò una circolare che metteva in guardia le varie sezioni da impostori che si erano spacciati per ufficiali dell'aeronautica militare e avevano requisito foto a diversi testimoni UFO.



Per saperne di piu:
  • Edoardo Russo e Paolo Toselli "Chi ha paura dell'Uomo in Nero?", UFO n. 21, novembre 1998.
  • AAVV, "MIB gli Uomini in Nero tra mito e fenomeno", Documenti UFO n. 7, settembre 1989, monografia a cura del CISU (Centro Italiano Studi Ufologici).
  • Gray Barker, "They knew too much about flying saucers"
  • Timothy G. Beckley "Mistery of the Men in Black: The UFO silencers"
  • Jim Keith "Casebook on the Men in Black"
  • John A. Keel "The Mothman Prophecies"
  • Link consigliati: www.meninblack.com
  • www.skepdic.com/meninblack.html
  • www.conspiracy-net.com

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