Trance

Il passaggio da uno stato della coscienza a un altro è definito "trance", sostituzione inglese del termine "transe" che, derivante dal verbo latino "transire", significa passare oltre. Nonostante l'infondata attribuzione a essa di numerose qualità di natura sovrannaturale, la trance rappresenta la caratteristica di uno stato psicofisiologico che un soggetto prova nel momento in cui ha una percezione alterata del suo corpo e del mondo circostante.
Un esempio di trance naturale che ogni uomo conosce è l'atto di addormentarsi. Nel momento in cui ci troviamo in una stanza tranquilla, distesi comodamente e con gli occhi chiusi, non riceviamo più dall'ambiente circostante quella quantità di informazioni necessarie che ci rendono consapevoli di cosa accade intorno. La stessa cosa avviene con il corpo: mentre ci si addormenta esso rimane rilassato e fermo per lungo tempo impedendo al cervello di ricevere le sensazioni del tatto e del movimento; anche la consapevolezza del corpo viene a cessare, stiamo passando quindi da uno stato della coscienza, quello di veglia, a un altro stato, quello del sonno.
Le altre forme di trance, quella ipnotica o estatica, hanno caratteristiche simili, sono indotte sottoponendo il corpo alle medesime situazioni, come l'immobilità, la deprivazione o il bombardamento sensoriale, ossia tutte quelle forze in grado di modificare la consapevolezza di sé e dell'ambiente. Oltre a ciò, l'aspettativa di un individuo gioca un ruolo fondamentale e numerose sensazioni vengono percepite perché il soggetto sa che accadranno. Ad esempio, prima di una trance estatica, la suggestione di entrare in contatto con un'entità sovrannaturale darà origine a un'aspettativa di gioia che inevitabilmente sarà percepita. La trance può essere apparentemente spontanea nel momento in cui si verifica in assenza delle suddette situazioni, tuttavia, alla base di tale esperienza sono sempre rintracciabili condizioni di stress, stanchezza o profonde alterazioni emotive.
Oltre a una fisiologica reazione dell'organismo essa può essere la conseguenza di disturbi psicopatologici e neurologici e si esprime in alcune forme di stati crepuscolari isterici o epilettici.
Va ribadito che l'esperienza della trance, se non è provocata da danni neurologici, è comunque soggettiva e varia secondo la personalità di un individuo, la sua storia e soprattutto le sue conoscenze sul fenomeno. La stessa mimica di un soggetto, durante la trance, cambia seguendo le regole del suo modello culturale e del contesto. Un estatico che si aspetta di rivivere la passione del Cristo mimerà l'esperienza della crocifissione, un tarantolato, convinto di essere stato avvelenato da un arcnide, entrerà in trance e agiterà il suo corpo in una sorta di danza, mentre un uomo in trance ipnotica farà o dirà cose che l'ipnotista gli suggerirà. In definitiva, la trance è un'esperienza che può essere inquadrata in termini sia fisiologici che psicopatologici ma è inevitabilmente condizionata da fattori antropologici.



Per saperne di piu:
  • De Martino E. La terra del rimorso, EST, 1996.
  • Erikson M. Rossi L., Tecniche di suggestione ipnotica, Astrolabio Roma,1976.
  • Neher, A. La psicologia della trascendenza, MEB, Padova, 1991.
  • Venturini V. Coscienza e cambiamento, Cittadella editrice, Assisi, 1995.
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