La parapsicologia ha un futuro?

La parapsicologia ha un futuro? Una domanda di questo tipo posta da qualcuno che come noi si dichiara scettico nei confronti delle affermazioni sul paranormale, potrebbe far pensare che si abbia pronta anche la scontata risposta: "no, la parapsicologia non ha futuro". E invece non è così. Seguiamo il dibattito parapsicologico ormai da alcuni anni, ed obiettivamente è sempre emerso che le prove dell'esistenza di un qualunque fenomeno paranormale sono, nel migliore dei casi, dubbie se non, addirittura, inesistenti. Non parliamo naturalmente degli aneddoti o delle storie capitate all'amico dell'amico, ma di prove sperimentali, quelle stesse che i parapsicologi cercano di ottenere in laboratorio.

Al congresso di Saint Vincent organizzato dal CICAP lo scorso anno, numerosi scienziati provenienti da varie parti del mondo hanno redatto una dichiarazione comune nella quale si legge, tra le altre cose: In risposta alla dornanda fondarnentale: quali sono le prive sperimentali a favore del paranormale, noi riteniamo che quelle finora prodotte siano insufficienti, inconsistenti ed inconcludenti.

Date queste premesse, sembrerebbe superfluo interrogarsi ancora sulle possibilità di sopravvivenza della parapsicologia.

Abbiamo cercato, però, di metterci nei panni dei parapsicologi; o meglio, di quelli che pur mantenendo uno scetticismo generale verso il mondo del paranormale, ritengono che qualcosa si possa salvare da oltre un secolo di studi. Non si può dire che oggi la parapsicologia sia molto sviluppata: nonostante certi giornalisti vogliano farci credere che essa sia quasi materia d'Università e che i Governi di tutto il mondo la studino assiduamente, in realtà non esiste alcun finanziamento per questo tipo di ricerche e quella manciata di scienziati che se ne occupa a tempo pieno può farlo solamente perché qualche ricco sostenitore privato li sponsorizza. L'atteggiamento del mondo accademico nei confronti della parapsicologia non è per niente favorevole: da un recente sondaggio condotto tra i membri dell'Accademia Nazionale delle Scienze americana è risultato che il 14 per cento non crede che esistano delle facoltà paranormali, il 63 per cento si è dichiarato molto scettico, il 19 non ha espresso opinioni ma ha indicato ugualmente di essere scettico e solo il 5 per cento ha risposto di credere che questo tipo di abilità è stato dimostrato o comunque esiste.

Scopo di una rivista come questa, però, non è quello di negare l'esistenza dei fenomeni paranormali, ma piuttosto quello di andare a controllare le affermazioni di chi sostiene il contrario. Siamo i primi ad ammettere che se mai un solo fenomeno paranormale venisse dimostrato autentico si tratterebbe di una scoperta importantissima per la scienza. Per questo motivo non ci sentiamo di bollare definitivamente la parapsicologia come superstizione.

E così che è nata l'idea di questo numero speciale; abbiamo chiesto ad alcuni dei più importanti esperti mondiali sull'argomento di dirci la loro opinione su quale pensano potrà essere il futuro della parapsicologia.

Ecco dunque, per la prima volta a confronto le opinioni di tre parapsicologi e tre critici. I parapsicologi sono Stanley Krippner. Robert Morris e Richard Broughton; i primi due sono stati entrambi presidenti dell'Associazione Parapsicologica, mentre

il terzo dirige l'Istituto di Parapsicologia creato privatamente dal padre della parapsicologia, J. B. Rhine. Gli scettici sono ben noti ai lettori di questa rivista:

James Alcock, Ray Hyman e James Randi. Volutamente abbiamo deciso di non dare l'ultima parola a nessuno; dopo i sei interventi, intatti, troverete due articoli di commento ad opera di un parapsicologo, il recentemente scomparso Charles Honorton (che commenterà gli articoli degli scettici), e di uno scettico, la psicologa Susan Blackmore (che commenterà gli articoli dei parapsicologi). Siamo sicuri che il dibattito non finirà qui. Crediamo che molti altri vorranno dire la loro e li esortiamo quindi a scriverci.

Inoltre, la rivista americana The Skeptica/ Inquirer, pubblicata dal Comitato per l'indagine Scientifica del Presunto Paranormale, ci ha chiesto il permesso di ristampare in futuro l'intera raccolta di articoli e, vista la grande diffusione di questa pubblicazione, possiamo stare certi che questo dibattito riceverà un'adeguata pubblicità.

Restiamo convinti, comunque che più di qualsiasi discussione sul futuro della parapsicologia, saranno i fatti a deciderne le sorti.

Massimo Polidoro

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