Disavventura in Corea

Alcune settimane fa ricevetti l'invito a visitare Seul (Corea) per partecipare ad un programma televisivo. Io, il mio agente ed un rappresentante della "Guinness Worid Record Korea" ci scambiammo un numero infinito di fax per definire tutti i dettagli del contratto. Vista la differenza di lingua, la cosa non fu priva di problemi. Tuttavia, quanto patito a causa dei fax non sarebbe stato niente in confronto con quanto io ed il mio amico Vikash avremmo subito una volta arrivati a Seul.

Niente, ma proprio niente, avvenne come previsto. Le persone che avrebbero dovuto telefonarmi per fissare un incontro con me non si fecero mai vive. Nonostante nei miei fax fossi sceso nei particolari, si sapeva molto poco di ciò che avrei dovuto fare. Impiegammo due giorni solo per scoprire che il Grande Produttore, Mr. Kim, era stato male informato: pensava che fossi un autentico sensitivo!

Questo fu la causa di un problema ancora più grande. Avevo descritto a grandi linee 16 trucchi di tipo paranormale che avrei fatto, con la loro spiegazione. Li ho eseguiti tutti negli incontri di preparazione al programma per vedere se funzionavano. Tutti ne furono meravigliati, ma Kim era piuttosto preoccupato. Alla fine disse che avrei dovuto indossare un cappello ed un abito argentato, e avrei dovuto dichiarare che tutto era reale. Io replicai che non avrei fatto niente di tutto ciò e che avrebbe ottenuto quel costume solo se fosse stato necessario per coprire il mio cadavere. Kim suggerì che dicessi che qualcosa di quello che facevo era falsa ma la maggior parte era reale. Dissi no. Mi rispose che avrei potuto dire che la maggior parte di ciò che facevo erano trucchi, ma qualcosa era vera. Nyet, nein, no, non.

Non eravamo affatto contenti l'uno dell'altro. Kim continuò a dire che al popolo coreano piaceva credere che simili sciocchezze fossero vere e che la gente si aspettava da me che glielo confermassi.

Nota bene: a Mr. Kim non importava affatto la verità delle cose, ma unicamente ciò che il pubblico del suo Paese voleva sentirsi dire. Questa mancanza di rispetto nei confronti dei suoi connazionali mi aveva veramente infastidito. Le sue fiduciose dichiarazioni sui poteri della mente che, disse, facevano parte della vita dei coreani, mi scoraggiò del tutto. Quando parlò incessantemente di una ragazza coreana in grado di leggere all'interno di buste sigillate - ed era stata "controllata da scienziati!" - mi offrii di versarle tutto il mio compenso se l'avesse fatto per me, solo UNA VOLTA, ma lui non accettò. Noi abbiamo un'espressione che usiamo per offendere o far tacere qualcuno, ma credo che non sarebbe servita a niente con quell'uomo.

Bene, facemmo lo spettacolo. Le solite vecchie e noiose cose: la piegatura di cucchiai, l'ESP, il movimento dell'ago della bussola, la lettura dentro buste chiuse ecc. Alla fine chiesi al pubblico - attraverso l'interprete - quanti di loro credessero che ciò che avevano appena visto fosse reale. La maggior parte delle mani si alzò. Quando dissi che erano tutti dei trucchi ci fu un silenzio generale.

Avevo supposto che mi avrebbero pagato subito dopo la registrazione, ma qualcuno si era dimenticato di passare in banca. Come sospettavo da un paio di giorni, per quanto riguarda il pagamento stavano cercando di fregarmi. Beh, non essendo nato ieri, la cosa con me non avrebbe funzionato.

Il giorno seguente, come al solito, coloro che si supponeva dovessero presentarsi al mio albergo non si fecero vedere. Non ne ero affatto meravigliato. Fummo accompagnati all'aeroporto per aspettare il denaro.

Fatemi tornare alla notte precedente, quando ero riuscito a scoprire (ho i miei metodi) che il tizio della Guinness aveva degli assegni bancari intestati a se stesso esattamente per la somma in questione. Quello stesso giovanotto era ora seduto lì con noi ad aspettare una persona che ognuno di noi sapeva bene non sarebbe mai arrivata. Alla fine, 45 minuti prima della partenza del volo, disse che aveva dei soldi per me, ma che solo la metà di quella somma era lì con lui. Accipicchia, che peccato! Gli dissi che avrei posticipato la mia partenza

al giorno dopo e che avrei aspettato il saldo del mio compenso in albergo. La cosa non gli pareva molto accettabile, ma sembrava proprio non sapere dove avrebbe reperito il resto della somma. Gli suggerii di guardare bene nella sua valigetta (dove io già sapevo che si trovava il resto del denaro), e... ma guarda! Lo trovò. Accettai i soldi e ci imbarcammo sull'aereo.

Non è stata affatto un'esperienza positiva. La Corea è profondamente immersa nel mondo del sovrannaturale e la stampa alimenta sfacciatamente questo punto di vista. Dopo il crollo del grande magazzino di qualche tempo fa, rabdomanti ed altri truffatori furono chiamati per cercare i corpi delle vittime, vivi o morti. Ognuno di loro agitava bacchette e pendolini sul luogo del disastro e quando nella zona indicata veniva effettivamente trovata una persona tutti venivano presi da eccitazione. Invece, le centinaia di previsioni fasulle e la conseguente perdita di tempo e di sforzi sono state ignorate.

Non so proprio figurarmi un mio ritorno in Corea nell'immediato futuro.

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