La fisica di Star Trek (recensione)

Lawrence M. Krauss
1996, Longanesi, L. 28.000

E' davvero piacevole e molto interessante il libro di Lawrence M. Krauss La fisica di Star Trek, pubblicato dalla casa editrice Longanesi & C. (traduzione di Libero Sosio) in una nuova collana che si propone di far qualcosa "contro l'analfabetismo matematico e scientifico in italia". L'idea di prendere spunto dagli episodi di Star Trek - soprattutto la serie originale e quella intitolata The Next Generation - per avvicinare un vasto pubblico di non specialisti alle moderne frontiere della scienza, è notevole, e Krauss riesce a raccontare le più grandi scoperte del pensiero scientifico da Galileo ad oggi (spingendosi ovviamente anche un po' più in là) con uno stile chiaro e avvincente, approfondendo con precisione anche i punti più complessi. Gli eroi di Star Trek, come il capitano Kirk e il signor Spok, o il comandante Picard e l'androide Data, ci accompagnano nella varie stanze dell'astronave Enterprise, per capire come, quando e se, diverranno possibili le meravigliose invenzioni che già sono disponibili a bordo, dal motore a curvatura al teletrasporto, dal ponte ologrammi ai replicatori di cibo.
Apre il libro la prefazione di Stephen Hawking, che ha recitato personalmente nell'episodio Il ritorno dei Borg di The Next Generation, interpretando se stesso che assieme ad Einstein e Newton gioca a poker con il comandante Data (ovviamente nel ponte ologrammi!) "Finalmente avevo una possibilità di mettere alle strette i due grandi scienziati della gravità", dice Hawking, "e in particolare Einstein, che non credeva nella probabilità e che negava che Dio giochi a dadi." Secondo Hawking "la fantascienza come Star Trek non è solo un buon divertimento, ma assolve anche uno scopo serio, che è quello di espandere l'immaginazione umana." E ad espandere l'immaginazione umana ci riesce benissimo con questo libro Lawrence M. Krauss, professore di Fisica e Astronomia alla Case Western Reserve University di Cleveland, che passa in rassegna temi affascinanti come la relatività ristretta e la relatività generale, lo spazio curvo e i tunnel spaziali, i viaggi nel tempo e i buchi neri, la meccanica quantistica e l'olografia; il tutto senza mai usare formule fisiche o matematiche - evidentemente per non spaventare i lettori più sensibili - ma non rinunciando mai alla correttezza e alla precisione, aiutandosi, per i concetti più difficili da esprimere a parole, con una serie di disegni appropriati e intuitivi. A dire il vero, per una collana che si propone di intervenire anche contro l'analfabetismo matematico in Italia, qualche formuletta ci poteva anche stare... ma forse è meglio così, visto che Krauss con parole, disegni ed esempi, riesce lo stesso a dissipare la matassa, e in questo si rivela davvero un abile divulgatore. Leggendo il libro, oltre ad apprezzare ancor di più le geniali trovate dei creatori di Star Trek, ci si immerge nella fisica di oggi e in quella di domani. Si viene a scoprire, ad esempio, che seppur con mille difficoltà (che Krauss analizza una per una) il motore a curvatura che permette di superare globalmente la velocità della luce un giorno potrebbe anche esserci; che i viaggi a ritroso nel tempo non sono poi così impossibili come sembrerebbe a prima vista; che invece il teletrasporto (nato perché il creatore di Star Trek Gene Roddenberry non sapeva come fare a far atterrare un'astronave così grande nei pianeti da visitare ogni settimana) oltre ad essere completamente impossibile anche in linea di principio a causa dell'indeterminazione di Heisenberg, porrebbe addirittura problemi filosofici legati al concetto di anima; che gli ologrammi sono immagini incorporee che non possono essere solide; che "ogni atomo presente nel nostro corpo fu creato miliardi di anni fa, nella fornace fiammeggiante di qualche stella morta da molto tempo" e tante altre cose ancora. Passando da un concetto all'altro Krauss intreccia gli episodi di Star Trek con le attuali conoscenze fisiche del mondo. Purtroppo i viaggi interstellari - e questa è la cattiva notizia - non saranno probabilmente realizzati neanche nel prossimo millennio, ma "possiamo ascoltare" con i grandi radiotelescopi in costruzione, alla ricerca di messaggi provenienti da altri pianeti. E la buona notizia, di conseguenza, è che non dobbiamo preoccuparci troppo di essere invasi da Klingon o Cardassiani. Un capitolo viene dedicato a fare il punto sulla ricerca di vita intelligente extraterrestre e vengono spiegati i concetti di base della cosmologia e della teoria del Big Bang. Krauss prosegue poi analizzando le attuali sfide della fisica: come la comprensione della natura della materia oscura, dell'asimmetria iniziale fra materia e antimateria o del numero esatto di dimensioni che aveva il nostro universo appena nato (visto che le teorie delle superstringhe cosmiche indicherebbero addirittura 26 dimensioni di cui solo quattro non arrotolate su se stesse!) Il libro contiene anche un utile indice analitico, che può servire per riferimenti futuri. Insomma non manca davvero nulla e tutto è spiegato in modo molto chiaro, in modo che chiunque possa conoscere e apprezzare le frontiere della scienza. Dice infatti l'autore: "Le nostre esplorazioni dell'universo rappresentano alcune delle scoperte più notevoli dell'intelletto umano, ed è un peccato che non siano condivise da un pubblico così grande come quello che gode delle ispirazioni della grande letteratura, della pittura o della musica."
Krauss conclude il saggio con un paragrafo dedicato agli errori di fisica che lui ed altri appassionati di Star Trek, analizzando gli episodi uno per uno, si sono divertiti a trovare. Ed anche questa indagine è una sorta di allenamento critico per la mente, e insegna qualcosa sulle leggi della natura che ci circonda. Gli autori di Star Trek, infatti, hanno anche fatto uso di ricercatori e di scienziati per ambientare correttamente le loro storie, quindi cercare gli errori di fisica (non di quella inventata ovviamente, ma di quella nota) non è poi così semplice.
Vorrei concludere, infine, con un commento sulla serie di Star Trek che ha ispirato questo libro. Essa ha un merito che va riconosciuto: ha finalmente proposto una fantascienza ricca di stimoli, di scienza, di tecnologia e di idee nuove e originali, senza spacciare le solite sciocche vecchie credenze e superstizioni, o cedere alle facili trame stracolme di morti di morte violenta che tanto fanno risparmiare in utilizzo di materia grigia agli sceneggiatori, portando invece la fantasia... ad arrivare là, dove nessuno è mai giunto prima.

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