Chi ha ucciso il fratello di Caino?

Verita' controintuitive e "ovvie" falsita'

  • In Articoli
  • 23-12-2000
  • di Mariano Tomatis
Nel numero precedente di Scienza & Paranormale abbiamo inaugurato questo nuovo spazio dedicato alle Antenne. Si tratta di un angolo dedicato a tutte quelle Antenne che desiderano raccontare le loro esperienze di scettici "sul campo", il loro punto di vista nei confronti del paranormale, il percorso che li ha avvicinati agli ideali del CICAP e tutte le esperienze e i suggerimenti che desiderano condividere con i lettori di S&P e con le altre Antenne.

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Uno degli strumenti con i quali molti sostengono si possa indagare la natura e gli eventi è il cosiddetto "intuito". Se quest'abilità è utilissima in molti campi, in particolare quelli legati all'area artistica e umanistica, in altri si rivela uno strumento estremamente fallace. L'intuizione, infatti, ci porta a ritenere ovvie realtà che non lo sono affatto. Immaginiamo, ad esempio, che ci venga chiesto il nome dell'oceano che si trova allo sfociare ad ovest dell'istmo di Panama, il canale che separa l'America del Nord dall'America del Sud. Elaborando una semplicissima cartina mentale, si localizza subito la stretta fascia di terra tagliata dal canale e i due oceani, Atlantico e Pacifico, rispettivamente a destra e a sinistra. In breve si è portati ad affermare che "ovviamente" ad ovest, dunque a sinistra, si trovi lo sbocco sull'Oceano Pacifico, mentre ad est ci sia quello sull'Oceano Atlantico. Ebbene, nonostante sia fortemente controintuitivo basta procurarsi un comune atlante per verificare che la situazione è completamente opposta: il canale sfocia ad ovest sull'Atlantico, data la forma della regione in questione. Un'altra verità molto controintuitiva si può constatare tentando di risolvere questo (a prima vista) semplice quiz: si chiama "palindroma" una stringa di caratteri che può essere letta da destra o da sinistra; stringhe palindrome sono, ad esempio, ONORARONO, AVALLAVA e ANILINA; quale delle due stringhe successive è palindroma?

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L'intuito suggerisce che la prima delle due stringhe sia palindroma, ma basta una semplice verifica per constatare che in realtà è palindroma la seconda. Su molti manuali di mnemotecnica, poi, vengono riportati svariati esempi di "conoscenze" che diamo per scontate ma che non lo sono affatto. Quanti, senza guardare il proprio orologio, sanno dire se le cifre che vi compaiono sono scritte in numeri arabi o romani? Si legge l'ora tutti i giorni ma una gran percentuale di persone non sa rispondere a una domanda tanto semplice. Un'altra domanda alla quale molti non sanno rispondere con sicurezza riguarda la posizione del colore rosso sul semaforo: dove si trova, in alto o in basso? La fisica quantistica e relativistica hanno rivelato l'esistenza di realtà che molto difficilmente si possono definire "intuitive"; ma non conoscerne nemmeno i fondamenti principali porta a tirare conclusioni scorrette su fatti dei quali sentiamo parlare e che ci appaiono intuitivamente falsi. Prendiamo il caso di Lucky Luke, il pistolero dei fumetti. La sua più stupefacente abilità sarebbe quella di sparare più veloce della propria ombra. Quanti non hanno sorriso di fronte a questa affermazione? Sembra impossibile poter sparare più velocemente della propria ombra. In realtà, basta la considerazione per cui la luce non si propaga istantaneamente ma viaggia a una velocità pari a circa trecentomila chilometri al secondo, per concludere che chiunque spara più velocemente dalla propria ombra; il ritardo che l'ombra ha su di noi si calcola dividendo per la velocità della luce la distanza della pistola dallo schermo su cui l'ombra è proiettata. Il mondo dei paradossi, poi, fornisce numerosi esempi di realtà che sembrano vere ma che non lo sono. Alessandro Fronte ne ha già affrontati diversi nella rubrica "Il mondo delle idee". Ne propongo uno che trovo particolarmente sconcertante. Io dico: "Ho due figli; uno è maschio". E' più facile che l'altro sia un maschio o una femmina? Intuitivamente parrebbe che ci siano le stesse probabilità che l'altro sia un maschio o che sia una femmina. In realtà è due volte più facile che l'altro figlio sia una femmina. Le combinazioni possibili dei due figli, posti in ordine crescente, sono infatti: MM, MF e FM (è da escludersi FF perché uno è maschio). Ebbene, considerando le tre combinazioni si nota che in due di queste l'altro figlio è femmina mentre soltanto in una l'altro è maschio. Dunque le probabilità sono del 66,6% per la femmina e il 33,3% per il maschio. Se, invece, specifico: "Ho due figli; il primo è maschio", allora la soluzione è quella intuitiva: 50% per il maschio e 50% per la femmina. Le combinazioni, infatti, si riducono a due: MM e MF. Perché specificare "quale" figlio è maschio fa così variare le probabilità dell'altro? Mi viene ancora in mente quell'indovinello che dice: "Un contadino ha nove mucche. Muoiono tutte, tranne tre. Quante ne rimangono vive?". Ovviamente sei… o no?

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