Animali Sensitivi

Davvero riescono a prevedere quando sta arrivando un terremoto? Esiste un rapporto telepatico tra un cane e il suo proprietario?

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  • 14-05-2003
  • di Andrea Albini
Il 6 maggio 1976, un devastante terremoto colpì il Friuli. Helmut Tributsch, uno scienziato appartenente ad una comunità di lingua tedesca che abitava in quella regione, tornò dal Sud America per accertarsi dei danni. Nelle lunghe notti passate negli alloggi di fortuna a parlare con i contadini, raccolse una serie di testimonianze sui fenomeni che erano avvenuti prima del sisma: "I loro animali si erano comportati in modo strano". Ne nacque un libro, ricco di racconti aneddotici ed eterogenei sulla sensibilità degli animali a captare i segni premonitori del terremoto1. Ma quanto sono affidabili queste testimonianze e fin dove arrivano - se esistono - le capacità nascoste delle creature viventi che condividono con l'uomo la vita animale sul nostro pianeta?

Quando si sveglia il serpente


Per la sua natura violenta e imprevedibile e la sua origine "sotterranea", il terremoto terrorizza e allo stesso tempo attira l'interesse degli uomini; ma è veramente impossibile prevederlo? Non può essere che gli animali, che vivono più a contatto con la natura che l' homo sapiens civilizzato, abbiano sviluppato una sensibilità particolare per anticiparlo e porsi in salvo? La risposta non è semplice e l'argomento è fonte di dibattito. Innanzitutto bisogna capire se esistono e quali sono i "segni precursori" del terremoto; successivamente bisogna determinare se gli animali sanno percepirli, quali di essi, e in che modo. Secondo il sismologo Tsuneji Rikitake, la previsione dei terremoti "è stata per lungo tempo appannaggio di astrologi, indovini e a volte pazzi, fino a quando furono poste le basi della scienza sismica circa un centinaio di anni fa"2. Alcune cronache giapponesi parlano di una strana iperattività dei pesci gatto negli stagni prima di un sisma che colpì la città di Edo (la moderna Tokio) nel 1855. Certi racconti narrano di un aumento del pescato, altri di una scomparsa dei pesci nel mare prima di un terremoto. Esistono aneddoti di persone che riuscirono a salvarsi perché osservarono la fuga dei topi prima dell'inizio delle scosse; ma sono diffuse anche storie sul latrare dei cani, il nitrire dei cavalli ed il ragliare degli asini, nonché un'insolita agitazione in galli, galline e piccioni. Particolarmente suggestivi sono poi i racconti che parlano di rane e serpenti - ma anche lombrichi e millepiedi - che escono prematuramente dalle loro tane sotterranee prima del sisma. I precursori del terremoto non riguardano unicamente gli esseri viventi ma anche la formazione di nebbie e brume, arcobaleni e luci misteriose (dette sismiche), oppure le variazione del livello delle acque sotterrane - o il loro intorbidimento - nei pozzi, nelle fontane e nei corsi d'acqua. Decisamente più fantasiosi come indizi dell'apprestarsi del terremoto sono i racconti sulla smagnetizzazione delle calamite, sulle profezie fatte da personaggi eccentrici o sugli influssi lunari3. Cercando di separare scienza da leggenda, Rikitake ha catalogato i precursori del terremoto in quindici categorie che comprendono l'osservazione delle deformazioni del suolo, della sua inclinazione e tensione; il rilevamento delle scosse di avvertimento e della microsismicità; la variazione della velocità delle onde sismiche, eccetera. Tra essi non figura l'osservazione degli animali4.

Attualmente, tra gli addetti ai lavori non c'è accordo sulla reale prevedibilità degli eventi sismici. In un dibattito avvenuto sulla rivista Science, il geofisico Robert L. Geller si è pronunciato a favore dell'imprevedibilità, indicando che "L'evoluzione di un piccolo terremoto in uno più grande, dipende da una miriade di piccoli fattori nelle condizioni fisiche di una vasta area e non solo nelle immediate vicinanze di una faglia". Geller ha sottolineato, tra l'altro, come i presunti precursori varino molto da un terremoto all'altro e non siano statisticamente significativi; ha messo anche in guardia contro i facili entusiasmi dei media e dei cittadini, facendo sua una frase di Richter (l'ideatore della omonima scala) che nel 1977 dichiarava come "[La previsione dei terremoti] offre una allettante territorio di caccia per i dilettanti, gli eccentrici e gli imbroglioni in cerca di pubblicità"5. Più ottimista si è invece mostrato un altro geofisico, Max Wyss, che nella risposta a Geller e in un dibattito pubblicato sul sito Internet della rivista Nature si è mostrato convinto che la previsione dei terremoti non è ancora un obbiettivo realistico ma lo potrà diventare un giorno grazie al progresso scientifico6.

La Cina è l'unico paese con una rete di 863 osservatori per registrare i segni premonitori dei terremoto basandosi su osservazioni empiriche. Presumibilmente queste includono anche l'osservazione degli animali. Nonostante sia stato avviato da alcuni decenni, il progetto ha portato fino ad oggi ad una "definizione di successo elusiva e molto modesta" e ad una alta frequenza di falsi allarmi7. Anche la molto citata previsione del terremoto che colpì la regione di Haicheng il 4 febbraio 1975 e in cui "poche persone furono uccise", può essere stato più il frutto della propaganda che un reale successo. I morti furono 1320 e i feriti quasi 17mila e c'è motivo di pensare che in quel periodo "la fiducia nella previsione era diventata un elemento della ideologia ortodossa"; cosa che non può far escludere la possibilità che le pressioni politiche abbiamo causato delle inaccuratezze nelle previsioni fatte sul terremoto di Haicheng8. Di contro, il disastroso terremoto che colpì la regione di Tangshan il 28 luglio 1976, causando quasi un quarto di milione di morti, costituisce il maggior fallimento del programma di previsione cinese.

In Occidente, gli studi sul comportamento degli animali prima del terremoto hanno avuto il loro momento di gloria durante gli scorsi anni settanta e ottanta. Le indagini sono state svolte sia attraverso questionari ed interviste dopo il sisma, sia utilizzando una rete di corrispondenti collegati telefonicamente, sia con alcuni esperimenti di laboratorio. In un'inchiesta condotta nel 1977 intervistando cinquanta famiglie dopo un terremoto avvenuto nelle Willits in California, diciassette rispondenti dichiararono di aver notato strani comportamenti nei loro animali: uno stallone arabo si mise a scalciare, un gatto si mise a muoversi nervosamente e un cane a guaire. Durante un terremoto avvenuto nella zona di Coyote Lake, invece, solo quattro intervistati su cinquanta notarono strani comportamenti negli animali9. Anche nel caso delle Willits, però, erano intervenuti fattori meteorologici esterni, concomitanti al terremoto, che avrebbero potuto agire come cause alternative. Si erano verificate forti piogge e locali alluvioni, un cambiamento relativamente elevato della pressione atmosferica e una forte attività solare: tutti fattori che si ritiene possano influenzare il comportamento degli animali10.

La comunità scientifica ha in generale tenuto un atteggiamento cauto sulle presunti capacità degli animali di prevedere i terremoti. Gli studi pubblicati sono stati scarsi e modesti11, ed alcune segnalazioni possono essere dovute al "retrospettivo entusiasmo di alcuni ansiosi osservatori umani". Certe osservazioni coincidevano con l'arrivo dell'onda sismica e non potevano essere considerate come indicazioni di veri precursori. Ciononostante, alcune segnalazioni riguardavano comportamenti animali avvenuti ore o settimane prima del sisma, anche se è difficile giudicare se non si sia trattato di niente di diverso da una coincidenza.

Anche se non è ancora chiaro se gli animali reagiscono all'approssimarsi di un evento sismico, alcuni ricercatori, come Ruth Buskirk, hanno mostrato che essi sono sensibili ad una serie di stimoli che possono essere associati ai precursori del terremoto. Tra questi i suoni a bassissima frequenza; alcuni fenomeni elettrici, come i campi elettrostatici forse associati alle variazioni di pressione nelle rocce; e i gas che si possono sprigionare dalle fenditure prima del terremoto12. Vale la pena di far notare che molti critici ritengono che gli animali non possano mantenere durante la loro evoluzione una "risposta di fuga"ai precursori del terremoto perché la loro vita è molto più corta del tempo che interviene tra due eventi sismici. Nonostante questo, il geologo Joseph Kirschvink ha presentato un modello che sembra indicare come una capacità di questo tipo possa comunque conservarsi13.

Gli straordinari poteri degli animali: reali, naturali o paranormali?


Allo stato attuale delle conoscenze, il dibattito resta aperto per capire se alcuni animali sono sensibili agli effetti fisici precursori dei terremoti. C'è però chi si spinge più lontano. Il biologo "eretico" Rupert Sheldrake, ad esempio, è arrivato ad affermare in un libro recentemente tradotto anche in Italia, che i nostri animali domestici possono addirittura essere telepatici14. Secondo questo autore, un'altra capacità percettive degli animali a tutt'oggi inspiegata, è il senso dell'orientamento di colombi viaggiatori e di altri animali, che sanno trovare luoghi e persone distanti. Da ultimo ci sarebbe il "fiuto" degli animali nel percepire catastrofi, malattie, crisi epilettiche nei lori padroni, morti improvvise, ed altri tipi di previsioni "che sembrano implicare fenomeni misteriosi d'altra natura, che sfidano il normale modo di concepire la separazione fra passato, presente e futuro"15. Sheldrake crede che nei momenti precedenti il terremoto talvolta gli animali mostrano comportamenti strani, di tipo non telepatico, perché sono in grado di captare variazioni elettriche e scosse di bassa intensità. Accanto a questa presunta sensibilità a fenomeni fisici individuabili con metodi scientifici, Sheldrake crede che molti animali abbiano anche doti paranormali e sappiano leggere nella mente dei loro padroni, particolarmente dando segni anticipatori del loro ritorno a casa mentre questi si trovano ancora a molti chilometri di distanza, oppure agitandosi quando squilla il telefono solo quando all'altro capo della linea c'è una persona cara. Che ruolo giocano la telepatia e la precognizione, si chiede Sheldrake, nei racconti di cani e gatti (ma anche animali da cortile) che, nei ricordi dei loro proprietari, davano segni di inquietudine prima dell'arrivo dei bombardieri o dei missili V2 durante la seconda guerra mondiale? L'autore sostiene che preferirebbe una spiegazione fisica ma, continua, "che ci piaccia o no, i fenomeni a carattere precognitivo, a quanto pare, accadono"16. Piuttosto che scegliere delle più semplici ed economiche interpretazioni psicologiche, Sheldrake preferisce interpretare le osservazioni in una chiave paranormale, in linea con la sua teoria sui "campi morfici" che esporremo più avanti. I racconti dei cani che reagiscono ululando alla morte dei loro padroni avvenuta altrove, afferma Sheldrake, possono essere attribuiti a un vincolo "reale" tra persona e animale: "un filo concreto che [li] tiene uniti a migliaia di chilometri di distanza"17. Anche l'abilità degli animali migratori e le sorprendenti prestazioni di alcuni animali domestici, come i cani, che sono riusciti a trovare la via di casa (o la vecchia abitazione dei proprietari) potrebbero essere meglio spiegati - a detta dell'autore - in termini di una "connessione" paranormale tra creature che conservano una "memoria ancestale" dei luoghi. Sheldrake attribuisce alla stessa causa i più rari racconti di cani sperduti che hanno ritrovato i proprietari nel loro nuovo domicilio, oppure la loro tomba18.

Una delle caratteristiche che salta all'occhio leggendo questo libro, è la grande quantità di racconti e testimonianze che Sheldrake ha raccolto e archiviato per sostenere la sua ipotesi. Nell'indagine sul paranormale, però, la semplice quantità di dati anedottici non basta a provare una tesi, perché i fatti sono avvenuti nel passato e non si ha avuto il controllo su tutte le condizioni ambientali che possono essere intervenute. Inoltre i ricordi possono essere selettivi, cioè si possono ricordare i pochi successi dimenticando gli innumerevoli fallimenti. Da ultimo, possono anche esserci stati degli errori e delle omissioni involontarie nel ricostruire fatti cruciali ormai trascorsi, che contribuiscono a dare una significatività particolare a un determinato episodio. In appendice al volume, Sheldreke ha inserito un resoconto di una serie di esperimenti che sembrano essere stati eseguiti secondo i crismi di un esame controllato. Solo questo tipo di test permette di valutare la significatività dei fatti. Le prove sono state eseguite su Jaytee, un cagnolino inglese che sarebbe in grado di prevedere il ritorno a casa della sua padrona, ma sono anche stati ripetuti senza successo dallo psicologo Richard Wiseman; ne parleremo più avanti ma prima è utile fare una digressione sul personaggio Rupert Sheldrake e sulle sue teorie.

Rupert Sheldrake, carriera di uno scienziato "eretico"


Rupert Sheldrake non è nuovo ad affermazioni sorprendenti: laureato in biochimica all'Università di Cambridge, fellow al Clare College dello stesso ateneo e ricercatore presso la Royal Society, abbandonò questi incarichi di prestigio per recarsi in India a studiare la fisiologia dei legumi tropicali. Qui approfondì il suo interesse per le filosofie orientali, e la sua visione olistica delle scienze della vita, innescata fin da studente dalla sua insoddisfazione verso "la biologia ortodossa meccanicistica, che essenzialmente nega la vita degli organismi e li tratta invece come macchine19. Durante il suo soggiorno, Sheldrake frequentò numerosi guru e santoni indiani, incluso Bede Griffiths a cui dedicò il suo primo libro intitolato A new science of life. In questo volume, pubblicato nel 1981, Sheldrake introduceva l'ipotesi secondo cui ogni creatura vivente - ma anche ogni proteina, molecola o cristallo - possiede dei propri "campi morfici" che interagiscono tra loro. Per Sheldrake molti degli eventi caotici presenti in natura sono influenzati, e resi più o meno probabili, dall'interazione di questi "campi" secondo un processo chiamato "risonanza morfica". In sostanza la natura non sarebbe regolata da leggi universali, ma avrebbe una "memoria" risultante dal campo morfico totale. Questo, sempre secondo Sheldrake, spiegherebbe il mistero della morfogenesi: perché certe strutture complesse, molecole ed organismi, prendono una determinata forma e non un altra. Sheldrake contrappone questa visione olistica, da lui chiamata "causalità formativa", all'interpretazione riduzionista, secondo cui la morfogenesi seguirebbe delle leggi operanti ad un livello sottostante a quello osservato.
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Rupert Sheldrake
Accettare un'ipotesi così radicale come quella della risonanza morfica, significa anche accettare che la "memoria" degli organismi già vissuti, e di quelli separati nello spazio, influenzano la forma e il comportamento di quelli attuali, attraverso "connessioni reali." In sostanza avremmo una misteriosa telepatia tra gli organismi, e un altrettanto misteriosa memoria collettiva tra le specie. Ad esempio, quando i topi da laboratorio imparano ad uscire da labirinto più velocemente durante un esperimento, quelli utilizzati in altri laboratori apprenderebbero a trovare l'uscita più facilmente. Questa convinzione sembra richiamare quella della "millesima scimmia", diffusa negli anni cinquanta da Lyall Watson nel suo libro Lifetide. Watson affermò che in un esperimento, le scimmie di un'isola impararono l'una dall'altra a lavare le patate prima di mangiarle. Quando il loro numero superò una certa "massa critica" (la millesima scimmia) improvvisamente anche le altre scimmie di isole differenti impararono a lavare le patate come per effetto di una sorta di telepatia. La convinzione di questo presunto potere della mente sulla materia ha in seguito avuto molto successo negli ambienti della spiritualità New Age. Sfortunatamente, l'esperimento della "millesima scimmia" è andato differentemente da come raccontato da Watson: nell'isola in cui avvennero le osservazioni, dopo sei anni, alcune scimmie avevano veramente imparato a lavare le loro patate, ma altre no; per quanto riguarda il misterioso apprendimento della tecnica in isole lontane, era stato semplicemente inventato - ma ormai il mito della "millesima scimmia" era stato lanciato20.

La pubblicazione di A new science of life nel 1981 provocò l'ironica reazione di John Maddox, l'influente direttore della prestigiosa rivista scientifica Nature. In un editoriale, Maddox si domandò se il libro fosse degno del rogo, concludendo che "persino i brutti libri non dovrebbero essere bruciati [...], ma messi nel posto che gli spetta tra la letteratura intellettualmente aberrante"21. La "patente" di eretico conferito dal sanguigno direttore del settimanale scientifico inglese, per ammissione dello stesso Sheldrake, contribuì a renderlo famoso22. Da allora Sheldrake ha scritto circa una decina di libri in cui ha esposto sia le sue teorie biologiche sia la sua visione di un riavvicinamento tra scienza e spiritualità in chiave antiriduzionista: incluso un volume su La fisica degli angeli (Harper Collins, 1996) scritto in collaborazione con Matthew Fox, un ex domenicano diventato episcopale dopo essere stato "licenziato" dal Vaticano23.

A detta di Sheldrake è la "risonanza morfica" che giustifica la presunta telepatia tra i padroni e i loro animali domestici. "I campi morfici - ha dichiarato alla rivista New Scientist - sono una specie di legame tra le specie. Ci sono molti tipi di legame, come quelli tra una gatta e i suoi gattini. Io ho proposto che questi legami siano vere connessioni, che legano gli individui anche quando sono separati"24.

Un esperimento sulla "causalità formativa"


È ovvio che gli esperimenti per dimostrare l'esistenza di presunti fenomeni come quelli della "causalità formativa" devono essere molto stringenti e ben fatti. In seguito ad una polemica con Sheldrake sul quotidiano britannico The Guardian, il neurobiologo Steven Rose della Open University in Inghilterra, si offrì di mettere a disposizione il proprio laboratorio per una verifica sperimentale dell'ipotesi "apparentemente assurda" della risonanza morfica25. Nell'estate del 1990 furono condotti una serie di esperimenti "in cieco", cioè informando la studentessa che li eseguì dell'ipotesi oggetto di verifica solo al termine dei test. In essi si voleva determinare se generazioni di animali differenti riuscivano veramente ad apprendere sempre più velocemente nel tempo dei nuovo comportamenti. Se questo fosse avvenuto, l'ipotesi della "risonanza morfica" avrebbe ricevuto una conferma. Le prove furono eseguite su dei pulcini di un giorno, secondo una procedura di routine adottata nel laboratorio di Rose. I pulcini che beccavano un diodo luminoso giallo (lo stimolo di test) ricevevano una "punizione" rispetto a quelli che beccavano una perla rappresentante lo stimolo di controllo. Durante il periodo di "addestramento", si sviluppava così una "avversione condizionata" allo stimolo di test misurata dall'aumentare della latenza: il tempo che passava prima che i pulcini beccassero il diodo. Secondo l'ipotesi della "risonanza morfica", gruppi successivi di pulcini - mai venuti in contatto tra loro - avrebbero dovuto imparare sempre più velocemente ad evitare di beccare il dannoso diodo luminoso rispetto ai loro predecessori.

Terminati gli esperimenti, Rose e Sheldrake si trovarono in disaccordo nell'interpretazione dei dati e comunicarono i risultati separatamente. Chiaramente, se qualcosa era avvenuto, si trattava di deboli effetti altrimenti impercettibili. Sheldrake, che aveva scartato i primi giorni di addestramento dei pulcini, per tenere conto di un possibile "effetto sperimentatore" nell'imparare la procedura di test, vedeva una tendenza all'aumento dei tempi di latenza 26. Rose contestò questa interpretazione, facendo notare che Sheldrake non aveva tenuto conto di due costrizioni imposte dal modo in cui l'esperimento era stato progettato, che falsavano i dati se non se ne teneva conto nell'analisi statistica dei dati27. Tenendone conto, casomai si era verificato l'effetto opposto. Incapaci di trovare un accordo, i due sperimentatori si rivolsero ad un'autorevole terza parte: l'etologo P. P. G Bateson di Cambridge, che giudicò fuorviante il metodo con cui Sheldrake aveva trattato i dati e concluse che le prove per vedere se, nel complesso, i pulcini beccassero più velocemente il diodo luminoso che la perla "si opponeva all'ipotesi della risonanza morfica e l'analisi [di Skeldrake] offuscava questo fatto"28. Pur ammettendo che le costrizioni sperimentali impedivano di trarre conclusioni definitive e richiedevano una riprogettazione degli esperimenti, Sheldrake non rinunciava ad interpretare i dati in termini di "risonanza morfica"29; un atteggiamento che Rose deve aver previsto quando scrisse, nel suo commento agli esperimenti, che la pubblicità che la "risonanza morfica" continuava a ricevere, nonostante la sua implausibilità scientifica e filosofica, era in parte dovuta: "all'instancabile ed ingegnoso patrocinio del suo autore, che ha regolarmente coinvolto il pubblico nei "test" della sua ipotesi, con premi ai vincitori"30.

Lo sguardo paranormale


Nel 1994, Sheldrake pubblicò un libro dal titolo Sette esperimenti che possono cambiare il mondo, in cui invitava i lettori, e il pubblico in generale, a condurre delle verifiche su una serie di fenomeni (o presunti fenomeni) che la scienza avrebbe ignorato31. Alcuni, come quelli sulla capacità dei piccioni di trovare la direzione di casa, hanno attualmente delle spiegazioni che non richiedono nessuna interpretazione olistica o paranormale32. Altri, come quello sull'alto livello organizzativo delle colonie di termiti, avrebbe provato i loro poteri telepatici nel formare un "superorganismo". Nel suo libro, Sheldrake suggeriva anche di tenere sotto controllo le costanti fondamentali della fisica, come la velocità della luce, la massa dell'elettrone e il numero di Avogadro, che secondo l'ipotesi della "risonanza morfica" potrebbero variare, influenzate dalla "memoria collettiva". "Invece che essere governata da una mente matematica eterna - scrive Sheldrake - la natura è formata dalle abitudini"33. Se questo tipo di esperimenti è poco adatto per l'approccio "fai da te" suggerito da Sheldrake, quello sulla verifica della sensazione che "qualcuno ci sta osservando", ha avuto molto successo ed è stato provato in molte scuole. I suoi risultati sono però stati criticati per la metodologia impiegata, e ripetuti con risultati negativi. Lo psicologo David Marks e il sociologo John Colwell, hanno ripetuto in condizioni controllate di laboratorio gli esperimenti sullo "sguardo paranormale" proposti da Sheldrake, scaricando il kit messo a disposizione nel suo sito34. I ricercatori hanno trovato che le sequenze usate per la ricerca da Sheldrake non erano state adeguatamente randomizzate. Utilizzando una sequenza sufficientemente casuale, i partecipanti non sono riusciti a capire di essere osservati alle spalle più di quanto avrebbero ottenuto cercando di indovinare a caso35. Anche due dimostrazioni condotte dallo psicologo Robert Baker hanno avuto risultati negativi36. Naturalmente Sheldrake ha presentato le sue obiezioni, ma l'efficacia dello "sguardo paranormale" continua a restare, ad oggi, altamente controverso37. Val la pena di far notare che esiste una spiegazione psicologica della comune sensazione di essere osservati, proposta da E. B. Tichener oltre un secolo fa. Secondo questa ipotesi l'occhio è attratto dal movimento e quindi lo sguardo di chi sta osservando è attirato dal movimento della testa dell'osservato che si gira nella sua direzione. In altre parole: "Se pensi di essere osservato da qualcuno significa che a tua volta lo hai guardato".

Successivamente all'uscita di Sette esperimenti che possono cambiare il mondo, Sheldrake condusse una serie di test per verificare le supposte capacità telepatiche tra un cane e il suo proprietario. Il "soggetto" degli esperimenti era Jaytee, un terrier di cinque anni appartenente a Pamela Smart, una giovane donna che abitava nei sobborghi di Manchester. Quando era fuori di casa, Pamela lasciava il cane in custodia ai suoi genitori e questi si erano accorti che la bestiola sembrava mettersi in agitazione prima che la proprietaria rincasasse per prenderlo. Dopo essere venuta a conoscenza del libro di Shaldrake nel 1994, Pamela lo contattò e iniziarono una serie di osservazioni. Nel novembre del 1994 la televisione austriaca ORF filmò e mandò in onda un esperimento su Jaytee. Nell'aprile 1995, la fondazione privata Lifebridge, diede una sovvenzione a Sheldrake e questi - insieme alla Smart, che era diventata la sua segretaria e collaboratrice - iniziarono una serie di prove utilizzando delle videocamere. In tutti i casi Sheldrake comunicò di aver ottenuto dei risultati significativi38.

Le indagini sul cane telepatico


All'inizio del 1995, Sheldrake chiese a Richard Wiseman un aiuto per investigare le doti di Jaytee. Wiseman è uno psicologo dell'Università del Hertfordshire con un passato da prestigiatore professionista e un interesse verso la parapsicologia e la sua investigazione rigorosa. Lavorando in accordo con Sheldrake e la Smart, Wiseman predispose alcuni esperimenti controllati che minimizzassero la possibilità che Jaytee rispondesse a degli stimoli di routine (come il ritorno della padrona ad ore fisse), oppure a indizi sensoriali del ritorno della Smart fatti trapelare da lei stessa o da chi osservava il cane nella sua abitazione. Si cercò anche di evitare che si ricordassero "selettivamente", solo i comportamenti del cane più significativi o che si prendessero - sempre selettivamente - come indicatori di una "reazione" dell'animale - una serie diversa di suoi comportamenti. Da ultimo si ovviarono possibili errori da parte degli osservatori e si stabilì chiaramente quali azioni della Smart, ed entro quali intervallo di tempo, sarebbero state previste da Jaytee (ad esempio quando Pamela pensava di tornare a casa, oppure quando si metteva in movimento, quando partiva in automobile, eccetera).
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Il libro di Sheldrake sui "cani telepatici"
Nella pratica, l'esperimento si svolse in questo modo: sia i comportamenti di Pamela che quelli di Jaytee furono filmati da videocamere con il visualizzatore dell'ora sincronizzato; la durata massima dei quattro esperimenti che furono eseguiti, fu decisa in anticipo e divisa in intervalli di tempo; fu deciso una distanza minima di allontanamento, per evitare che il cane potesse percepire odori o rumori, e si scelse per lo stesso motivo di non ritornare sempre con lo stesso mezzo di trasporto. Il tempo di ritorno della Smart - che era accompagnata e filmata da un collaboratore di Wiseman - fu deciso in alcuni esperimenti usando il generatore di numeri casuali di una calcolatrice, oppure leggendo una tabella di numeri casuali comunicata da una seconda assistente. Si concordò anche dove monitorare il segnale di ritorno di Jaytee (veranda o finestra) e che, quando iniziava il viaggio di ritorno, Pamela Smart doveva formulare nella sua mente l'intenzione di tornare a casa e metterla in atto in un intervallo di pochi secondi. Raccolti i dati, un giudice doveva guardare i filmati e indicare il punto in cui il cagnolino aveva "reagito", senza avere sott'occhio la visualizzazione dei tempi. L'esperimento era riuscito se Jaytee sapeva indovinare entro l'intervallo di tempo selezionato (ad esempio entro un intervallo di dieci minuti dall'evento). Durante le prove furono introdotti alcuni accorgimenti migliorativi per evitare le fonti di disturbo. Ad esempio, si decise di svolgere le prove nel pomeriggio invece del mattino per ridurre le volte in cui Jaytee correva alla finestra perché persone, automobili, cani o gatti passavano di li. Si decise anche, prima della seconda prova, di considerare come buona la prima visita del cagnolino alla finestra che durasse più di due minuti e non fosse spiegabile da cause esterne. Nonostante questi accorgimenti, in nessuna prova Jaytee diede il suo segnale nei tempi previsti. Wiseman e i suoi collaboratori spiegarono il motivo per cui precedentemente la bestiola era sembrata avere poteri telepatici con una possibile combinazione delle cause indicate più sopra, che erano state cancellate dall'ultimo esperimento (orari di ritorno abituali, ricordi selettivi e attribuzione selettiva sia dei comportamenti del cane sia delle fasi di ritorno a casa della padrona)39.

Dopo aver letto le conclusioni di Wiseman e collaboratori, Sheldrake ribatté che durante gli esperimenti, Jaytee aveva comunque aspettato più tempo alla finestra durante la fase di ritorno a casa della Smart e che questa, mentre si svolgevano i test, non aveva potuto fare a meno di pensare di dover tornare a casa, lanciando dei "falsi allarmi" alla bestiola40. Da parte loro, Wiseman e i suoi collaboratori risposero che la messa a punto degli esperimenti era stata concordata appunto per evitare una selezione post hoc dei dati come quella fatta da Sheldrake e che l'"effetto anticipatorio" da lui indicato (il cane che aspettava di più dopo l'inizio del viaggio di ritorno) "non forniva una prova convincente del fatto che Jaytee potesse percepire in modo paranormale che Pamela Smart stava ritornando a casa"41. Sembrava piuttosto che il tipo di comportamento del cane potesse rilevare un'irrequietezza che lo faceva andare alla finestra più frequentemente al prolungarsi dell'assenza della padrona42. Dello stesso parere è stata la psicologa Susan Blackmore - un'ex parapsicologa che ha abbandonato questo tipo di ricerche per mancanza di risultati - la quale ha commentato: "Quando Pamela esce per la prima volta, Jaytee si accuccia e non si preoccupa di andare alla finestra. Più tempo sta fuori, più spesso va a dare un'occhiata"43.

Ultimo a non essere convinto è stato ancora John Maddox, l'uomo che forse ha involontariamente reso famoso Sheldrake. Commentando i risultati pubblicati su Jaytee in appendice al libro sui poteri straordinari degli animali, Maddox ha dichiarato che nelle prove troppe variabili non erano controllate; i comportamenti di aspettativa crescente non indicavano che il cane utilizzava la sensazione del passaggio del tempo? E ancora, la corretta interpretazione dei dati che Sheldrake aveva raccolto su Jaytee non richiedevano "la conoscenza della variabilità della capacità anticipatoria generale dei cani?" Inoltre, concludeva Maddox, "L'appendice in cui questi dettagli sono meticolosamente descritti non è un diario di laboratorio di una ricerca in corso quanto una registrazione di un'insieme di osservazioni preliminari alla progettazione di osservazioni adeguatamente controllate"44.

Non convinto delle critiche, Sheldrake non si è dato per vinto45 e ha continuato i suoi esperimenti sull'aumento dei tempi di attesa di Jaytee (cinquantacinque per cento durante il periodo di ritorno a casa di Pamela; quattro per cento prima)46; ha anche effettuato una serie di esperimenti filmando i comportamenti di un nuovo "soggetto", chiamato Kane, e della sua proprietaria Sarah, una studentessa che vive nei pressi di Manchester. Anche Kane sembra stare alla finestra per il ventisei per cento quando Sarah sta tornando e per l'uno per cento nel restante tempo47. Se questo sia indice di poteri telepatici nell'animale resta controverso. Nell'attesa di esperimenti più solidi che sappiano convincere gli scettici, è necessario tenere conto che la maggior parte delle "prove" che Sheldrake ha archiviato nella sua banca dati sono solo dei racconti aneddotici anche se curiosi, e che, per concludere con le parole di John Maddox, "Proprio perché l'affetto delle persone per i propri animali domestici spesso si manifesta nella proiezione di una percettività umana o sovraumana, anche più di mille testimonianze sul sito web di Sheldrake non provano la telepatia"48.

Andrea Albini
Dipartimento di Ingegneria Elettronica, Università di Pavia

Note


1) Tributsch, H. 1978. Wenn die Schlangen erwachen. Deutsche Verlagsanstalt, Stuttgart. Edizione italiana:1979 I profeti del terremoto. Armenia, Milano. Edizione inglese: 1982When the snakes awakes. Animals and earthquake predictions. MIT Press, Cambridge Ma.

2) Rikitake, T. 1976. Earthquakes predictions (Developements in solid earth geophysics, vol. 9). Elsevier, New York. Edizione italiana: 1986 Previsione dei terremoti. Dario Flaccovio Editore, Palermo, p. 25.

3) Ibid. pp. 9-23.

4) Ibid.

5) Geller, R. J. et al. 1997. "Earthquakes cannot be predicted." Science, n. 275, pp. 1616-1617. Vedi anche Science n. 278, pp. 487-490.

6)www.nature.com/nature/debates/earthquake/earthquake_contentes.html

7) Li Hui 1996. "China's campaign to predict quakes." Science, n 273, pp. 1484-1486.

8) Geller et al., 1997, cit. p. 1617.

9) Richard, A. Kerr 1980. "Quake prediction by animals gaining respect." Science, n. 208, pp. 695-696.

10) McClellan, P.H. 1980. "Preearthquake animal behavior: a closer look for alternative causes." Geophysical Research Letters, vol. 7, n. 5, pp. 333-336.

11) Kerr, 1980, cit.

12) Ruth E. Buskirk, Cliff Frohlich e Gary V. Latham 1981. "Unusual animal behavior before earthquakes: a review of possible sensory mechanisms." Reviews of Geophisics and Space Physics, vol. 19, n. 2, pp. 247-270.

13) Kirschvink, J. L. 2000. "Earthquake prediction by animals: evolution and sensory perception." Bulletin of the Seismological Society of America, vol. 90, n. 2, pp. 312-323.

14) Sheldrake, R. 1999. Dogs that know when their owners are coming home, and other unexplained powers of animals. Hutchinson, London. Edizione italiana: 2001. I poteri straordinari degli animali. Cani telepatici, gatti che prevedono in terremoti, tartarughe che ritrovano la strada. Mondadori, Milano.

15) Ibid. pp. 8-10 dell'ed. italiana.

16) Ibid. p. 236.

17) Ibid. pp. 98-107.

18) Ibid. pp. 159 e succ.

19) Uno schizzo autobiografico di Sheldrake si trova nell'introduzione di Natural grace: dialogues on science and spirituality (Bloomsbury, 1996).

20) Amundson, R. 1985. "The hundredth monkey phenomenon." Skeptical Inquirer, vol. 9, n. 4, pp. 348 -356.

21) 1981 "A book for burning?" (editoriale). Nature, n. 293, pp. 245-246. Ancora nel 1994, Maddox confermava in un'intervista alla BBC la sua opinione sull'ereticità delle teorie di Sheldrake, sostenendo che "proponeva magia invece che scienza". Altrettanto severo il giudizio del filosofo Robert T. Carroll alla voce morphic resonance del suo Skeptic's dictionary: Sheldrake ha abbandonato la scienza per la teologia e la filosofia; preferisce il vitalismo del diciottesimo secolo ai modelli meccanicistici della realtà, in pratica la metafisica alla scienza. Shedrake, continua Carroll, fa parte di una orda crescente di scienziati "alternativi", risentiti "della natura aspirituale dei paradigmi scientifici moderni, come delle applicazioni ovviamente dannose e apparentemente indifferenti della scienza moderna". Invece di dedicare la propria vita, ad esempio, a migliorare la resa dei raccolti, afferma Carroll, Sheldrake preferisce "studiare e pensare in termini che stanno al di fuori dei paradigmi della scienza, cioè all'interno dei paradigmi dell'occulto e del paranormale" (http://skepdic.com/morphicres.html).

22) 1999. "I'm thinking" (intervista con Rupert Sheldrake). New Scientist, pp. 42-45.

23) www.creationspirituality.com/ matthew.html

24) 1999 New Scientist, cit.

25) Rose è noto al vasto pubblico come divulgatore scientifico. Nel suo recente volume Linee della vita. La biologia oltre il determinismo (Garzanti, 2001), definisce il compito che si è prefissato di delineare come quello di "offrire una visione alternativa dei sistemi viventi che riconosca la potenza e il ruolo dei geni senza sottoscrivere al determinismo genetico".

26) Sheldrake, R.1992. "An experimental test of the hypothesis of formative causation." Rivista di Biologia / Byology Forum, vol. 85, n. 3/4, pp. 431-443.

27) Questi fattori erano il tempo minimo di latenza, in parte dipendente da variabili sperimentali, e le "beccate" effettuate fuori tempo massimo di test.

28) Rose, S.1992. "So called "formative causation", a hypothesis disconfirmed." Rivista di Biologia / Byology Forum, vol. 85, n. 3/4, pp. 445-453.

29) Sheldrake, R.1992. "Rose refuted." Rivista di Biologia / Byology Forum, vol. 85, n. 3/4, pp. 455-460.

30) Rose, 1992, cit. p. 446.

31) Sheldrake, R. 1994. Seven experiments that could change the world. Fourth Estate, London. Edizione italiana: 1995. Sette esperimenti per cambiare il mondo. Corbaccio, Milano.

32) Albini A. 2002. "Un sesto senso magnetico." Scienza e Paranormale, n. 44, pp. 42-54.

33) www.sheldrake.org/experiments/constants/

34) www.sheldrake.org/experiments/staring/

35) David F. Marks, John Colwell 2000. "The psychic staring effect. An artifact of pseudo randomization." Skeptical Inquirer, settembre/ottobre 2000.

36) Baker, R. A. 2000 "Can we tell when someone is staring at us?" Skeptical Inquirer, marzo/aprile 2000.

37) Sheldrake, R. 2000. "Research on the feeling to be stared at." Skeptical Inquirer, marzo/aprile 2000; "Robert Baker replies at Sheldrake." Skeptical Inquirer, marzo/aprile 2000.

38) Sheldrake, R. 2001. I poteri straordinari degli animali, cit. pp. 51-60; appendice B, pp. 270- 282.

39) Wiseman, R., Matthew Smith e Julie Milton 1998. "Can animals detect when their owners are returning home? An experimental test of the "psychic pet" phenomenon." British Journal of Psychology, n. 89, pp. 453-462.

40) Sheldrake, R.1999. "Commentary on a paper by Wiseman, Smith and Milton on the "psichic pet" phenomenon." Journal of the Society for Psychical Research, n. 63, pp. 306-311, ottobre 1999.

41) Richard Wiseman, Matthew Smith e Julie Milton 2000. "The "psychic pet phenomenon: A reply to Rupert Sheldrake." Journal of the Society for Psychical Research, n. 64, pp. 46-49.

42) Ibid.

43) Blackmore, S.1999. "If the truth is out there we've not found it yet." Times Higher Education Supplement, 27.8.99.

44) Maddox, J.1999. "Dogs, telepathy and quantum mechanics." Nature, n. 401, pp. 849-850.

45) Sheldrake, R. 2000. "The "psychic pet" phenomenon" Journal of the Society for Psychical Research, n. 64, pp. 126-128.

46) Sheldrake, R. e Smart, P. 2000. "A dog that seems to know when his owner is coming home: videotaped experiments and observations." Journal of the Scientific Exploration, n. 14, pp. 233-255.

47) Sheldrake, R. e Smart, P. 2000. "Testing a return-anticipating dog, Kane." Anthrozoös, vol. 13, n. 4.

48) Maddox, 1999, cit.

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