Voglio sapere il trucco!

Perchè il CICAP non svela i trucchi del prestigiatori

Perché il CICAP non svela i trucchi dei prestigiatori? E cosa deve fare chi desidera comunque impararne qualcuno?

Ho registrato su una TV tedesca una serie di esibizioni di David Copperfield; ci sono numeri straordinari di cui è totalmente incomprensibile il trucco.

Ne cito uno, fra tanti altri straordinari. Copperfield, in un grande teatro o meglio, in un teatro tenda tipo circo, alla presenza di centinaia di spettatori, fa sparire una ventina di persone da una piattaforma dopo che questa è stata coperta con dei teloni e poi successivamente sollevata, in maniera che non ci sia nessun contatto con il pavimento. Quando vengono tolti i teloni, la piattaforma è vuota. Copperfield mostra al pubblico al fondo del teatro le persone che erano scomparse. Io sono convinto della genuinità della esibizione, anche perché non c'è nessunissimo stacco nella ripresa, per cui personalmente tenderei a escludere un banale trucco cinematografico, ma un mio amico, cui ho mostrato il filmato, pur essendo abbastanza convinto della genuinità della illusione, non esclude al cento per cento un trucco cinematografico, nonostante la presenza di centinaia di spettatori. Secondo lui si potrebbe pensare alla connivenza di queste centinaia di persone.

So che voi considerate Copperfield il più grande illusionista vivente, come risulta nell'Illusionismo dalla A alla Z di Massimo Polidoro. Potreste dare un Vostro parere su Scienza & Paranormale? Nel caso voi aveste già avuto occasione di assistere a esibizioni di questo tipo o, se ne avete sentito anche solo parlare, pensate che sia una genuina illusione, senza trucco cinematografico? In questo caso siete in grado di dire in quale modo si possa ottenere un tale effetto oppure è Top Secret ?

Gherardo Poletti
Torino

Voglio assolutamente sapere il trucco del cucchiaino piegato (il giochino che ho visto fare anche a Polidoro in TV), quello di Uri Geller, per intenderci.

Lo voglio sapere non per diffonderlo, ma per farlo agli amici, nel rispetto totale del segreto professionale dei prestigiatori.

Come si fa?

Marcello Angelone
Marina di Carrara

Risponde Mariano Tomatis:

Questo tipo di domande si basa su un presupposto che i prestigiatori (e i sensitivi) sanno essere sbagliato: quello per cui, una volta saputo il trucco, è possibile utilizzarlo in breve tempo per stupire i propri amici.

Le cose non stanno proprio così perché il "trucco" è solo una piccola parte dell'effetto magico e/o paranormale. E la maggior parte delle volte è così banale che, appena lo si conosce, la reazione diventa: "tutto qui?".

Io stesso mi trovo in un grande imbarazzo quando, parlando di Rol, dico che quella cosa avrebbe potuto farla così e così: la reazione che ottengo sempre dai "paranormalisti" è: "Impossibile che lui usasse dei metodi così banali". Eppure molti trucchi sono proprio banali!

Dicevo che il trucco non basta: in effetti conoscere la dinamica di un gioco non è sufficiente, perché l'applicazione di un trucco è paragonabile a un bel numero di giocoleria e nulla più.

Ciò che rende "magico" un avvenimento è la carica simbolica che può accompagnarlo, è la tensione psicologica che si riesce a trasmettere a chi vi assiste, è la sospensione dell'incredulità iniettata implicitamente in chi sta osservando, è il significato metaforico che può acquistare agli occhi di chi guarda.

I prestigiatori che lavorano con i bambini sono in grado di portare avanti uno spettacolo di un'ora con tre trucchi soltanto: tutto il loro "numero" è incentrato su racconti, orpelli, coinvolgimenti che non hanno nulla di magico in sé, ma diventano "magici" quando il prestigiatore diventa poeta e li lega tra loro con qualche trucco ben distribuito.

Molti maghi non svelano il trucco perché sanno che chi desidera davvero impararlo e saprà farlo diventare un vero e proprio "miracolo" non esiterà a impegnare (molto!) tempo per cercare qua e là tra mille riferimenti bibliografici, o magari inserendosi in qualche struttura (circoli, convegni) in cui la magia circola di continuo. Credo che chi, tra i lettori, conosce questi trucchi abbia seguito questa via.

Faticosa quanto può essere quella di chi lavora a lungo per imparare a suonare uno strumento musicale o a dipingere.

Risponde Massimo Polidoro:

Riceviamo spessissimo lettere e mail come quelle qui riportate. Molti vogliono sapere come funzionano i trucchi dei prestigiatori. Noi ribadiamo sempre che i prestigiatori sono artisti che con onestà mettono in scena meravigliose illusioni, senza pretendere di farsi passare per medium o sensitivi né di truffare nessuno.

Quando qualcuno varca questa soglia, quando cioè sfrutta dei giochi di prestigio facendoli passare per dimostrazioni di facoltà paranormali, allora interveniamo e sveliamo i suoi inganni.

Sempre, però, evitiamo di svelare i trucchi che appartengono ai prestigiatori perché farlo significherebbe danneggiare un'arte (che noi tutti adoriamo) che funziona solo se intorno a lei viene conservata una certa dose di mistero.

E allora? Chi comunque vuole a tutti i costi sapere come funzionano i giochi di prestigio non ha proprio nessuna possibilità?

Affatto, sono oggi tantissime le possibilità per chi abbia questa curiosità: ci sono tanti libri e video che li spiegano, per esempio; su Internet poi si trova davvero di tutto, basta solo un po' di pazienza.

Bisogna però prepararsi a essere delusi, perché la maggior parte delle volte i trucchi che stanno dietro a certe magnifiche illusioni sono davvero banali e privi di fascino. Chi vuole diventare un prestigiatore (anche solo per diletto) questo lo mette nel conto, ma deve anche mettere in conto, come diceva Mariano, che una volta saputo il trucco non lo potrà subito presentare in pubblico. Non perché qualcuno glielo proibisca, ma perché se ci prova difficilmente la reazione del pubblico sarà incoraggiante.

Prima di riuscire a presentare un'illusione in maniera convincente serve tanta pratica e tanto studio, proprio come se si dovesse imparare una sonata di Chopin al pianoforte o si desiderasse imparare a dipingere a olio: non si può pretendere di suonare subito come Benedetto Michelangeli (be', in questo caso non lo si può pretendere nemmeno dopo anni di pratica...).

Detto questo, da qualche parte bisogna pur cominciare e allora, per venire incontro ai tanti appassionati di giochi di prestigio, abbiamo deciso di dedicare un Quaderno del CICAP all'argomento. È così nato Il trucco c'è!, un vero e proprio manuale di giochi di prestigio, di mentalismo e magia chimica con cui chiunque può cominciare a muovere i primi passi e, perché no, risolvere qualche curiosità (per dirne qualcuna, tra le altre cose spiegheremo come si piega una chiave, come si indovina un disegno fatto da uno spettatore, come si muove una matita senza toccarla, come si "legge" con le dita, come si fa volare un tavolino, come si materializza una scritta su una lavagnetta, come produrre fumo dalle mani o dentro un bicchiere, come si crea un fuoco verde e molto altro). Il libro contiene contributi di James Randi, Luigi Garlaschelli e ha un'introduzione su "come si diventa prestigiatori" del grande Silvan.

Ci auguriamo in questo modo di poter venire incontro alle tante richieste di lettori e simpatizzanti che desiderano imparare qualche illusione. Chi poi vorrà proseguire su questa strada troverà tanti riferimenti utili, in coda al Quaderno, e potrà naturalmente contare anche sulla nostra consulenza per sapere come e cosa è possibile approfondire...

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