La moda delle letture misteriose

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  • 21-09-2001
  • di Lisa Maccari

Sette milioni e mezzo di copie vendute, in tutto il mondo, per La Profezia di Celestino di James Redfield, e oltre cinquecentomila in Italia ; traduzioni in diciassette lingue per il bestseller in cornice australiana ...E venne chiamata due cuori, di Marlo Morgan ; decine di edizioni, in giro per l'intero pianeta, per i più recenti ma non meno agguerriti lavori di Paulo Coelho, L'Alchimista e Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto. Riviste e corsi ispirati a questi libri, come se invece che di romanzi si trattasse di opere di insegnamento o di saggistica, proliferano un po' ovunque, in qualche caso avviati o patrocinati dagli autori stessi, in altri, che a quanto pare sono la maggioranza, sorti spontaneamente, ad opera di altri, che hanno semplicemente avuto l'astuzia di sfruttare il filone. Cosa significa questa esplosione, e quali sviluppi ci si può aspettare che abbia nel prossimo futuro ?

Con l'impostazione generale della New Age la maggior parte di questi testi condividono i due punti essenziali : generici e zuccherosi messaggi inneggianti alla "positività" e al "rinnovamento", e spericolato sincretismo di concetti e riferimenti del tutto eterogenei. Quasi mai la prima comparsa è accompagnata da lanci pubblicitari di impatto violento, anche nei casi in cui l'immediato successo di pubblico è perfettamente prevedibile, come avviene per i sequels di best seller già affermati ; la presentazione, anzi, è caratterizzata in generale da toni soffici, copertine dai colori pastello, grafica ingenua e rasserenante. Non è difficile riconoscere la strategia che sta dietro a questa mossa : è evidente la volontà di comunicare la sensazione che il libro sia di poche pretese, nato in un contesto semplice, sincero e disinteressato, al di fuori delle logiche del mercato e dell'apparenza, che in definitiva sia privo di sovrastrutture imposte dal sistema, che venga davvero dal cuore, e nient'altro. Che la maggior parte di questi lavori siano effettivamente di poche pretese, ma in ben altro senso, è senz'altro una constatazione che viene naturale, poi, alla prima occhiata di chiunque ne affronti i contenuti con un minimo di obiettività !

Al filone più strettamente intimistico che raccoglie lavori come quelli sopra citati, indirettamente inneggianti alle tipiche concezioni New Age di evoluzione interiore e di potenziale umano, si è affiancata una inopinata nuova stagione di gloria del trattato pseudoscientifico mascherato da approfondimento serio e sorprendente. Vecchie e nuove questioni insolute, veri o presunti misteri della storia o della natura, reclamano spazio continuamente per bocca di chi sostiene di averne finalmente chiarito i segreti. In questo genere confluiscono ufologia e paleontologia, archeologia e interpretazione di testi sacri, strizzando l'occhio a tradizioni esoteriche e a grandi religioni, e sconfinando spesso nella pura e semplice fantascienza. Quasi mai, però, l'autore di simili saggi si sbilancia ad ammettere l'ispirazione misticheggiante o le basi fideistiche della questione, che, al contrario, viene sempre presentata come rigorosamente scientifica. Titoli accademici e lunghi elenchi di pubblicazioni, solitamente altisonanti ma pochissimo significativi, sono citati come prova dell'affidabilità dello studioso, e un accento esagerato, con insistenza quasi compulsiva, è posto sul fatto che nelle ricerche si faccia largo uso di elaboratori elettronici, quasi che la magica parola "computer" sia di per se stessa una garanzia di scientificità. Al contrario dei precedenti, questi volumi si presentano pesanti e decisi, con copertine a tinte forti, suggestive di profondità poderosa, e il lancio pubblicitario assume caratteri di invasiva veemenza. Piramidi egizie, continenti scomparsi, arcaici contatti con civiltà aliene, interpretazioni rivoluzionarie di manoscritti storici o di simboli primitivi, dopo qualche anno di stasi, sono tornati prepotentemente a invadere i banchi delle nostre librerie.

Riferendoci in particolare ai best seller del primo genere descritto, ne possiamo notare, tra l'altro, la diffusione pressoché trasversale tra lettori di classe sociale e livello di istruzione abbastanza eterogenei. Anche chi ha vasta cultura, e spirito critico sufficiente per non percepirli come messaggi concreti, cede al fascino del romanzo blandamente esoterico, con l'alibi di considerarlo una pura e semplice lettura di evasione, una innocua curiosità che dopotutto non fa nulla di male. Che la maggior parte di questi libri consistano in realtà in uno sconcertante cumulo di banalità estreme, in molti casi anche messe insieme con stile pessimo, non sembra scalfirne minimamente la sicurezza dell'avanzata. Il contenuto emotivo, genericamente positivo ma vago a sufficienza per accontentare tutti, predispone anche il lettore insospettabile al commento bonario che "in fondo qualcosa di vero dice" e che quindi, in definitiva, per rilassarsi, meglio quello che noiosi saggi di attualità giornalistica, o romanzi più pesanti e impegnati.

Per analizzare il significato e l'impatto culturale di questa moda, può essere utile ricordarne qualche precedente. Un grande storico delle religioni, Mircea Eliade, osserva che "...una moda culturale è enormemente eloquente, quale che sia il suo valore oggettivo; lo è in quanto il successo di certe idee o ideologie ci rivela la situazione spirituale ed esistenziale di tutti coloro per i quali queste idee o ideologie costituiscono una sorta di soteriologia", ovvero di via di salvezza, reale o apparente, anche nel più modesto significato di sfogo e di piccola soddisfazione momentanea.

Il primo esempio di grande successo di pubblico di un filone di letture apparentato con le attuali spinte misticheggianti porta la firma, nella Francia degli anni '60, di Louis Pauwels e Jacques Bergier. Cultore di occultismo e di tradizioni esoteriche il primo, giornalista scientifico di fama il secondo, diedero alle stampe nel 1961 un singolare saggio intitolato Il mattino dei maghi, asceso in brevissimo tempo ai vertici delle classifiche di vendita. Sull'onda del grande successo, e di fatto finanziandosi inizialmente con i diritti d'autore del libro, i due lanciarono una rivista patinata, Planète, che conobbe una popolarità senza precedenti : ottantamila abbonamenti e centomila lettori, per un giornale abbastanza costoso, e dal linguaggio non banale, spiazzarono la critica letteraria e di costume del tempo. La rivista, come il libro, consisteva di fatto in una ardita mescolanza di divulgazione scientifica, esoterismo, fantascienza, spiritualità e aneddotica sorprendente. Misteri delle civiltà passate a braccetto con le novità sulle scienze della vita e della salute, dischi volanti con rivisitazioni in chiave simbolica di fatti storici antichi e recenti, rivalutazioni del sapere ermetico con efficaci illustrazioni dei recenti progressi della tecnologia : gli autori si pongono come divulgatori di fondamentali concetti vitali, sull'universo, la storia, il significato dell'esistenza, il tutto sottolineato non da pretese di "illuminazione" di stampo religioso, ma anzi da un marcato slancio positivista, da un entusiasmo deciso verso le infinite possibilità che lo sviluppo trionfale della scienza può offrirci. Entrambi hanno uno stile scorrevole e simpatico, e almeno uno ha salde basi scientifiche; sono citate pletore di documenti e di circostanze, anche se è difficile valutarne immediatamente il valore ; quale che ne sia il contenuto reale, l'erudizione e l'impegno scrupoloso dei due appaiono, agli occhi del pubblico, indubbi. Il risultato concreto è quella forma ostinata di garantismo psicologico, che tanto peso ha acquisito, in seguito, sull'impatto di massa di tutte le pseudoscienze : al lettore, che assume in partenza l'affidabilità e l'onestà di chi scrive, non passa nemmeno per la testa di poter essere preso in giro. Il pensiero che almeno alcuni dei fatti straordinari che gli si offrono possano essere inventati, o per lo meno fortemente esagerati, non si presenta affatto, e se per qualche motivo capita di dover constatare l'evidenza di una falsità, la scoperta si traduce in una delusione bruciante, ma soltanto dopo reiterati tentativi di giustificazione. Chi sono io, è portato a pensare il lettore qualunque, per accusare di malafede o di superficialità un personaggio tanto più colto e più famoso di me, uno che sa tante cose, che ha passato una vita a studiare, che ha avuto perfino la costanza di raccogliere e analizzare tutto, a costo di disagi, sacrifici e fatiche ? Che diritto ho io, ultimo arrivato, di pensarne male ? In questo ha la sua parte anche il preconcetto curioso per cui l'intellettuale, ovvero la persona famosa non per ragioni di potere, di ricchezza o di nascita illustre, ma di cultura, debba essere necessariamente un puro, un disinteressato, un votato alla sua causa, e che quindi "non possa" essere in malafede, a meno di eccezioni patologiche e rarissime. Con questo meccanismo, la soglia di critica immediata alla singola affermazione si abbassa, e la valutazione di affidabilità si sposta in blocco sull'autore : qualunque fatto presentato, per quanto stravagante, per quanto mancante di dimostrazioni convincenti, è semplicemente vero fino a prova contraria.

Con questo spirito, generazioni intere hanno raccolto come oro colato le fantasiose e articolate narrazioni di due successivi personaggi, che tra gli anni '60 e i '70 hanno monopolizzato il filone dell'esoterismo "interiore" l'uno e quello delle pseudoscienze storiche e cosmiche l'altro : Carlos Castaneda e Peter Kolosimo. Quest'ultimo è il padre indiscusso di tutte le successive impennate della fantarcheologia, del contattismo ufologico, dell'interpretazione esotica e paranormale di tutto ciò che ci ha preceduto, e soprattutto dell'ossessione sul cover-up e sulle cospirazioni della scienza ufficiale. Al lettore viene presentato un mondo in cui è perfettamente naturale che stranezze somme, controverse e mai provate, siano assolutamente vere, e che se la cosa non appare chiara a tutti è perché c'è qualcuno, in posizione di potere, che ha interesse che non se ne parli. Letti come semplici racconti di fantascienza, i suoi saggi sono perfino piacevoli, e hanno accompagnato infanzia e adolescenza di molti di noi ; ma il passaggio successivo, alla disponibilità psicologica a prenderli sul serio, ha avuto il suo frutto vent'anni dopo nel culto degli X-files, e nei programmi televisivi di grande audience che non si fanno scrupoli a presentare come dignitosa e credibile l'ipotesi che le piramidi di Giza siano state costruite dagli extraterrestri, o che il testo biblico della Genesi nasconda profezie dettagliate di tutta la successiva storia del genere umano !

Castaneda, rimasto affascinato a suo dire dalla conoscenza iniziatica di indios e pellerossa quando cominciava a studiare antropologia, ha fatto della sua esperienza mistica ben nove libri, pieni di aneddoti, di miti, di descrizioni affascinanti, di visioni oniriche indotte dall'uso di piante allucinogene, di genuini approfondimenti etnografici, di poesia e di conclusioni ambigue. Sostiene che tutto è frutto di vita vissuta, di consapevolezza che va oltre quella quotidiana, ma mai si sbilancia a chiarire con precisione cosa è realmente da prendere alla lettera e cosa invece ha valore simbolico. Ha costruito una corazza di mistero attorno alla propria persona : nessuno ha mai visto una sua foto, nessuno sa con precisione quanti anni abbia, anche se possiamo immaginarlo un po' oltre la sessantina, dato che si descrive come giovane studente nel 1960. Nessuno sa dove viva, e solo rarissimamente ha concesso interviste. La sua esperienza, reale o romanzata che sia, di discepolo del vecchio sciamano Yaqui, don Juan, appare fondata su disciplina ferrea e sacrificio psicologico feroce, e non ha in realtà molto in comune, di per sé, con il generale relativismo e disimpegno tipico della New Age : eppure questi libri, da un punto di vista sociale, hanno rappresentato gli antesignani di tutte le letture "misteriose" di moda negli ultimi anni. Venerazione reverenziale per il popolo semiprimitivo (e quindi puro, perché non contaminato dalla civiltà, e dunque ancora dotato dei poteri straordinari che noi invece abbiamo perso); insistenza ossessiva sulla "ricerca interiore" e sul raggiungimento di una superiore "coscienza di sé"; concetto ribadito che qualunque cosa, anche la più incredibile, magia, miracoli e percezioni extrasensoriali comprese, sia possibile purché ci si metta nella disposizione giusta per renderla tale : indubbiamente mutuati dagli scritti di Castaneda, questi punti hanno conosciuto successo indiscriminato, spesso calati, oltretutto, in un insieme di coerenza letteraria e di stile linguistico infinitamente peggiori. L'esempio più recente è appunto il best seller della Morgan, in cui viene presentata come vera una stupefacente avventura vissuta a contatto con una tribù nomade di indigeni d'Australia : telepatia, guarigioni miracolose, comprensione del linguaggio degli animali e delle piante, premonizioni e veggenza... finché la signora, messa alle strette dalle autorità australiane, non ha confessato definitivamente di essersi inventata tutto, non soltanto gli episodi soprannaturali, ma anche buona parte del resto, dopo aver fatto sorridere qualunque vero antropologo che conoscesse la realtà aborigena, e avere comunque intascato l'equivalente di tre miliardi di lire in diritti d'autore. Da notare, per il nostro tentativo di interpretazione psicologica e sociale di queste mode, che la rivelazione non ha affatto intaccato la diffusione delle vendite, che continua a pieno ritmo!

Dopo qualche tentativo di paragone storico, e di inquadramento sociale attuale, cosa si può concludere, dunque, su tale deludente panorama? Queste opere dal dubbio valore, e dalla meno dubbia, invece, influenza negativa sulla formazione dello spirito critico del pubblico, hanno anche l'ulteriore caratteristica di dare l'illusione di avvicinarsi al mondo dei libri a persone che di fatto non hanno alcuna abitudine alla lettura. Se l'ingoiarsi le duecentocinquanta pagine di fumo, confusione e luoghi comuni che fanno La Profezia di Celestino non rappresenterà comunque un danno psicologico su una mente allenata alla curiosità e al confronto, il pensiero che in un Paese in cui ben più della metà degli abitanti dichiara di non leggere più di un libro all'anno, per un considerevole numero di essi questo eventuale unico libro debba essere proprio quello, la dice lunga sulle cause e le circostanze della diffusione di mentalità superficiale e poco rigorosa. Fenomeno di punta del più vasto panorama della New Age, che si estende anche all'esterno dell'ambito diretto in cui essa fa presa, la moda insopprimibile questi libri si presenta chiaramente come una sua perfetta summa : con poco sforzo, con poca concentrazione, con nessuna necessità di fare i conti con la coerenza, si attinge seraficamente al grande supermercato della spiritualità e delle emozioni, in cui qualunque cosa va bene purché la si senta propria, e se poi non va più bene si sostituisce con un'altra. Nessun impegno, nessuna fatica, e magari in più anche la soddisfazione di sentirsi intellettuali.

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