"Magicità" e religione

Una "sezione giovani" nel CICAP; Magia Falsa e Vera?; CICAP in TV

Mi chiamo Lorenzo e sono uno studente di Antropologia. Non sono un assiduo frequentatore del vostro sito e non ho mai letto alcuna vostra rivista, mi piace però seguire Voyager in TV e seguo sempre le indagini che fate sul paranormale con molto interesse; è giusto che chi crede di avere qualche "facoltà" particolare abbia la possibilità di dimostrarlo in pubblico, come sono utili e necessarie le vostre puntuali verifiche.
Utili soprattutto perchè volte a mascherare tutta quella miriade di maghi e superstiziosi di cui purtroppo è pieno il mondo. Sono daccordo. È giusto. Ma credo che un problema molto grosso sia dietro l'angolo. Se si smentiscono a livello empirico fenomeni telepatici e telecinetici, si smaschera comunque una categoria ristretta di persone, ma se poi si indaga sullo spiritismo, sulle apparizioni e sulle cosidette percezioni extrasensoriali (ho letto qualcosina nel sito) non si rischia di andare a cozzare sulla struttura portante di tutte le religioni del mondo?
Come si sà il Cattolicesimo è costituito da una forte "magicità", basti pensare a Fatima, ai Santi, ai Miracoli. Il concetto stesso di Rivelazione non potrebbe rientrare in un semplice fenomeno paranormale di "voci dall'esterno"?
Quello che vorrei sapere è dunque come vi rapportate a tali problematiche.
Da qui deriva anche una seconda domanda: Nelle vostre ricerche vi occupate anche di stati alterati di coscienza? Tali esperienze sono forse riscontrabili in ogni religione misterica, l'Illuminazione viene spesso ottenuta (da quanto affermano gli "illuminati") solo grazie a lunghe pratiche meditative. Io da antropologo non ne studio la pura natura fenomenica ma la valenza socio-culturale, sarei comunque interessato a saperne di più dal punto di vista scientifico.
Lorenzo Tamburrini


Risponde Silvano Fuso:

Come studente di antropologia saprà meglio di me che esistono profondi legami tra pensiero magico e pensiero religioso. Tuttavia esiste una distinzione abbastanza chiara tra tutto ciò che all'interno di una religione è puramente metafisico e ciò che invece rientra nel dominio di ciò che può essere indagato dal punto di vista sperimentale e quindi scientifico. Sugli aspetti puramente metafisici di una religione non si può dire nulla dal punto di vista scientifico. Per questo motivo anche noi ci asteniamo da ogni giudizio di merito: il problema esula completamente dalle nostre finalità.

Prova ne è che all'interno del CICAP convivono tranquillamente atei, agnostici e credenti. Le diverse concezioni metafisiche non impediscono di avere obiettivi comuni. E principale obiettivo comune è proprio il desiderio di indagare su tutti i fenomeni apparentemente paranormali, indipendentemente dal fatto che si collochino o meno all'interno di una concezione metafisica o addirittura religiosa. Così, ad esempio, pur non occupandoci di religione, ci occupiamo di miracoli in quanto presunte manifestazioni empiricamente rilevanti. Anche in questo ambito, tuttavia, esistono dei limiti: è infatti possibile indagare solamente su alcuni miracoli. Su presunti miracoli lontani nel tempo (ad esempio i miracoli biblici) è chiaro che non vi è alcuna possibilità di indagine diretta e quindi, al massimo, si possono formulare semplici congetture.

Sui rapporti scienza-metafisica, io avevo scritto un paio di articoli che erano stati pubblicati sulla nostra rivista Scienza & Paranormale. Il primo (**) si trova anche online nel sito del CICAP a questa pagina

Il secondo si trova nel mio sito personale all'indirizzo: http://xoomer.virgilio.it/silvanofuso/fides.htm .

Per quanto riguarda la seconda domanda, i cosiddetti stati alterati di coscienza rientrano sicuramente nell'ambito dell'indagine scientifica.

Direttamente non abbiamo mai condotto ricerche in tali ambiti, ma sicuramente ce ne occupiamo facendo riferimento a ciò che la letteratura scientifica dice in proposito. Ad esempio, nell'enciclopedia on line del CICAP si trovano diversi articoli sull'argomento: www.cicap.org/enciclop/at_310.htm

Le consiglio inoltre il libro Estasi
dello psicologo Armando De Vincentiis che analizza in chiave psicologica numerose manifestazioni mistiche.

Se il CICAP va in TV


Ho visto, in questi ultimi tempi, che il CICAP è sempre più spesso presente nei programmi televisivi. E questo è bene. Tuttavia, ho forti perplessità quando partecipa a trasmissioni, come Voyager su Raidue, dove il taglio che viene dato non è quello scientifico-didattico di chi vuole educare il pubblico al giudizio critico, ma quello di chi guarda affascinato alle cose fantastiche che racconta.

In particolare, ho visto un servizio sul caso degli UFO nel Messico, dove era ospite Marco Morocutti, che veniva introdotto con le parole: "Abbiamo viaggiato molto per questa trasmissione, ma mai come questa volta abbiamo vissuto emozioni fortissime che vogliamo condividere con voi". Non ho visto il resto, ma per quello che ho visto mi è sembrato che sia il tipo di trasmissione che il CICAP dovrebbe combattere, piuttosto che collaborarci insieme. Il rischio è che lo spettatore associ il CICAP con il taglio fantascientifico della trasmissione e si finisca per ottenere un effetto contrario a quello voluto. come essere ospiti in una trasmissione di Wanna Marchi: chi vedesse lì distrattamente Piero Angela, cosa penserebbe?

Marco Valenti, Napoli


Risponde Marco Morocutti:

La nostra partecipazione a Voyager, così come ad altre trasmissioni, ha - come sempre - lo scopo di far conoscere il nostro modo di indagare sui fenomeni insoliti e misteriosi. Voyager non è certo peggiore di molti altri programmi in cui siamo stati ospiti; anzi, in questo caso esiste una collaborazione che ci ha permesso di eseguire gli esperimenti con i presunti sensitivi. Per il programma è un motivo di audience, e per noi (pur se con qualche difficoltà) è una occasione di fare qualcosa che nessuno in Italia aveva mai fatto prima. Oltre, naturalmente, ad approfondire qualche femomeno insolito, come è stato per il caso delle uova.

Anche la partecipazione come ospiti in studio è una ulteriore possibilità di far conoscere il nostro pensiero: infatti, solitamente quello che andiamo a raccontare fa da "contraltare" alle argomentazioni espresse in trasmissione. Se avrà l'occasione di rivedere interamente il servizio, vedrà che il mio intervento aveva lo scopo di fornire una possibile spiegazione razionale agli avvistamenti messicani, e devo dire che da questo punto di vista sono soddisfatto, perchè il conduttore mi ha concesso la possibilità di illustrare compiutamente l'argomento (anche se in modo sintetico). Se poi consideriamo che finora nessuno aveva portato in TV questa interessante ricostruzione, credo che si possa considerare raggiunto lo scopo.

Esiste sempre una discussione sulla opportunità di partecipare o meno alle trasmissioni TV, e personalmente credo che siano poche le occasioni in cui sia meglio sottrarsi al confronto. Certo si devono avere garanzie sull'onestà del programma, e spesso si deve scendere a compromessi, ma... così va il mondo!

Una "sezione giovani" nel CICAP


Ragazzi, mi chiamo Giuliana, ho 14 anni, frequento il quinto ginnasio e sono socia del CICAP da quasi un anno. Visto che so esserci nel CICAP altri miei coetanei, perché non creiamo una "Sezione Giovani" del CICAP, di cui potranno far parte tutti i cicappINI fino ai 18-19 anni?

Gli obiettivi? Inanzitutto una rubrica su S&P e magari anche una pagina sul sito, dove poter esprimere le nostre opinioni e tenerci in contatto con ragazzi che hanno dei dubbi sul paranormale, far conoscere ai nostri coetanei questa magnifica associazione che è il CICAP, perché vi assicuro che è poco conosciuta dai giovani, che ne rimangono però affascinati una volta visto di cosa si tratta realmente. In secondo luogo confrontarci e risolvere i nostri dubbi "paranormali", scambiarci esperienze e consigli, sciogliere "piccoli misteri" destinati a non essere più tali.

Mi piacerebbe, quindi, che la Sezione Giovani potesse avere successo per raggiungere i suoi obiettivi e crescere sempre di più. Chi vuole aderire al progetto non deve fare altro che scrivermi...

Il mio indirizzo e-mail è [email protected]

Giuliana


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