Gentilissimo Polidoro,
gradirei avere qualche informazione (eventualmente con l'ausilio di qualcuno dei vostri autorevoli esperti) su una pratica molto diffusa tra i sostenitori della cosiddetta "medicina alternativa": la pulizia intestinale denominata idrocolonterapia. Guardando in rete (e non solo) vedo che la "terapia", pur non essendo riconosciuta ufficialmente, viene praticata con le più svariate indicazioni da diversi medici regolarmente iscritti all'ordine (o almeno così pare). Non so se questo argomento sia di vostra pertinenza (a tal proposito ho letto solo un accenno senza approfondimento in una recente risposta sulla interessante rubrica del vostro sito), ma gradirei comunque avere qualche delucidazione avendo personalmente molta stima nei vostri confronti. In particolare avrei la curiosità  di sapere se la pratica suddetta potrebbe risultare non solo inefficace, ma addirittura dannosa. Se così non fosse (almeno non dannosa) potrebbe valere il "concetto" del tentar non nuoce...   Lei cosa ne pensa?
Grazie per l'attenzione.
Ferdinando
Reggio Emilia
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Risponde Massimo Albertin, medico chirurgo.
Lo scopo principale dell'idroterapia del colon è di pulire la mucosa intestinale in profondità . Ma essa è anche considerata, e forse in primo luogo, un metodo diagnostico che consente di fare il punto sullo stato funzionale dell'intestino crasso e di collegare i sintomi del paziente ai disturbi del suo funzionamento. Si tratterebbe dunque di un processo di pulizia dell'intestino crasso che consiste nel bagnarlo con un'acqua dolce, tiepida e purificata, senza aggiunta di prodotti chimici né di farmaci. I bagni successivi sono effettuati con acqua immessa ed eliminata grazie ad una cannula doppia introdotta nel retto.
L'idrocolonterapia rivendica effetti benefici molteplici e vari: dimagrimento, prevenzione del tumore del colon, cura delle cistiti, ovariti e dismenorree, miglioramento della funzione renale, recupero dopo anestesia generale, ringiovanimento, trattamento delle paraplegie e tetraplegie, trattamento della riduzione di fecondità , cura delle affezioni cutanee, polmonari, ginecologiche, vascolari, neurologiche, psichiatriche. Insomma l'idrocolonterapia dovrebbe essere una pratica universale e benefica, ma in Francia un'ordinanza del 5 febbraio 1993 proibisce la commercializzazione delle apparecchiature di idroterapia del colon. Negli Stati Uniti il Journal of American Medical Association ha riportato la notizia della morte di due donne come risultato di un clistere di caffé in una clinica alternativa e nel 1981 in Colorado 10 persone (di cui 7 sono poi decedute) hanno contratto dissenteria america in conseguenza di questa pratica.
I pericoli principali dell'idrocolonterapia consistono in disordini da squilibrio enzimatico, perforazione del colon, indebolimento dell'organismo, specialmente in pazienti portatori di patologie serie come quelle neoplastiche.
L'ideologia su cui si basa questa terapia non ha fondamenti nella fisiologia, in quanto non risulta che residuino nell'intestino sostanze tossiche da eliminare. Un report del 1987 dell'American Medical Association Council smentisce la nozione di autointossicazione su cui questa pratica si basa.
Si può concludere definendo l'idrocolonterapia una pratica pericolosa e priva di fondamento scientifico.
Cordiali saluti.
Massimo Albertin
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