Le bufale del clima

  • In Articoli
  • 04-05-2010
  • di Gianni Comoretto
Come succede spesso con problemi che suscitano un grosso impatto emotivo, sulla questione dei cambiamenti climatici circolano una serie di affermazioni che non sono interpretazioni differenti di dati scientifici, ma vere e proprie bufale. Il confine non è netto, si passa da chi critica, dati alla mano, aspetti controversi della teoria a chi nega che la CO₂ possa causare un effetto serra, con tutte le sfumature intermedie. Talvolta si tratta di affermazioni basate su una interpretazione errata delle conoscenze climatiche, in altri casi si parte da qualche elemento di verità manipolandolo poi per arrivare a conclusioni sbagliate. Nei casi sottoelencati la parte vera viene sommersa da errori e distorsioni, al punto che anche un non climatologo può accorgersene.

La verde Groenlandia


Ai tempi di Eric il Rosso in Groenlandia era praticata la pastorizia, in pascoli verdeggianti (da cui il nome). Quindi il clima era molto più caldo di oggi. Affermazioni analoghe vengono fatte su altre situazioni storiche che dimostrerebbero un clima molto più caldo dell’attuale. Eric il Rosso colonizzò poco prima del 1000 due piccole valli, particolarmente protette, nel sud-ovest della Groenlandia. Le colonie si estinsero intorno al 1200, oltre che per l’irrigidimento del clima, per il sovrasfruttamento del suolo e l’interruzione dei contatti con la Norvegia. Queste valli sono di nuovo occupate da allevatori dalla metà del secolo scorso e il loro clima attuale è leggermente più caldo che ai tempi di Eric.

J. Diamond: “La verde Groenlandia”, in “Collasso” (Einaudi, 2005)
http://aspoitalia.blogspot.com/2008/11/comera-verde-la-mia-vallata.html


Il Sistema Solare che si scalda


Anche Marte, Giove, e persino Plutone, si stanno scaldando. Il responsabile quindi è il Sole. Alcuni studi mostrano che Marte, e una regione nell’emisfero sud di Giove, si stanno riscaldando. Le cause sono locali e non hanno relazioni, secondo quegli studi, con l’attività solare, che oltretutto è in sensibile diminuzione.

http://www.realclimate.org/index.php/archives/2005/10/global-warming-on-mars/

La glaciazione prossima ventura


Negli anni ‘70 si pensava che la Terra si raffreddasse, e che fosse prossima una glaciazione. Quindi i climatologi fanno previsioni opposte a seconda delle mode. Viene molto citato un articolo di Newsweek (un rotocalco, senza pretese scientifiche) del 1975 in cui si fanno previsioni catastrofiche di un’imminente glaciazione. Evidentemente il catastrofismo dei giornali è senza tempo. Andando però ad esaminare gli articoli sulle riviste scientifiche dell’epoca, si scopre che la maggior parte dei climatologi, pur osservando il raffreddamento in atto in quei decenni, riteneva che le emissioni dell’uomo avrebbero comunque portato a un riscaldamento globale. Solo pochi articoli (anche se influenti, vedi un rapporto per la CIA) parlavano di un possibile raffreddamento. Un’altra citazione riguarda un rapporto del National Science Board del 1974, in cui si diceva che “A giudicare dalle misure storiche delle ere interglaciali passate, la situazione attuale di clima mite terminerà... e ci condurrà alla prossima era glaciale”. La frase successiva, omessa nella citazione, colloca però la glaciazione “nei prossimi 20.000 anni”.

J. Fleck: “The Great Global Cooling Myth and the Politics of Science”, Skeptical Inquirer, 33(3), pag. 20 (2009)

Produciamo solo il 3% della CO₂ mondiale


L’uomo produce solo 30 miliardi di tonnellate (GT) di CO₂ l’anno. Ma i processi naturali ne producono 770 miliardi. Quindi il nostro contributo è trascurabile. I processi naturali sono dei cicli chiusi. Ad esempio la biosfera assorbe (con la fotosintesi) 440 miliardi di tonnellate di CO₂, e ne emette quasi altrettanta quando le piante respirano, vengono mangiate e si decompongono, con un bilancio di 0,7 GT seppellite nel terreno. Le emissioni umane liberano invece carbonio che prima era sepolto nei giacimenti di combustibili fossili. Di fatto vediamo che l’aumento di CO₂ nell’atmosfera proviene dalle nostre emissioni, sia da questa contabilità corretta che da altri indicatori indipendenti (rapporti isotopici del carbonio atmosferico).

http://aspoitalia.blogspot.com/2009/12/trucchi-contabili.html

I ghiacci artici nel 2008 erano più estesi che nel 1979


Un ricercatore dell’Università dell’Illinois ha notato che i dati di estensione dei ghiacci artici del dicembre 2008 erano maggiori di quelli del dicembre 1979. L’estensione dei ghiacci artici è seguita tramite satelliti artificiali ed è calata in modo irregolare ma continuo negli ultimi decenni. La nota del ricercatore non tiene conto di differenze tra i satelliti utilizzati (che vedono aree di artico differenti), metodologie di trattamento dei dati, eccetera. Correggendo per questi effetti, ricercatori italiani hanno dimostrato che l’estensione a dicembre 2008 dei ghiacci artici è calata da 11,4 milioni di kmq nel 1979 a 10,6 milioni di kmq nel 2008. Inoltre l’estensione dei ghiacci invernali è stata particolarmente ridotta nel 1979 e relativamente alta nel 2008.

http://www.aspoitalia.it/attachments/227_ghiaccioagghiacciante.pdf

Il diluvio universale


Per via del riscaldamento globale, il mare si alzerà di 7 metri. L’affermazione è contenuta, ad esempio nel film di Al Gore Una scomoda verità. Un innalzamento del mare di questa entità, tra un secolo, rappresenta lo scenario più pessimistico tra quelli possibili. La maggior parte degli scenari proposti dall’IPCC comportano innalzamenti di 1 o 2 metri al massimo, e quelli più attendibili di meno di un metro.

IPCC 2007 WG1 pag 820 - 821 www.ipcc.ch

I ghiacci dell’Himalaya


I ghiacciai himalayani si scioglieranno completamente entro il 2035. L’affermazione è contenuta nel rapporto dell’IPCC del 2007. I ghiacciai himalayani si stanno attualmente ritirando ad un ritmo dell’ordine dell’1% al decennio. Anche se il ritiro mostra segni di accelerazione, ci vorrebbero comunque molti secoli per arrivare ad una loro scomparsa. L’affermazione deriva da un documento del WWF, cioè una fonte “non referata”, e comparendo in una sezione secondaria del rapporto è sfuggita al processo di revisione. Anche se non influenza le conclusioni del rapporto, che utilizza e riporta sempre i dati corretti sul ritiro dei ghiacciai, si tratta di un errore grave. Una volta segnalato, è stato riconosciuto come bufala e corretto.

http://skepticalscience.com/IPCC-2035-prediction-Himalayan-glaciers.html

Se il riscaldamento globale è vero (falso), come mai fa freddo (caldo)?


A ogni periodo un po’ più freddo, o caldo, del normale, compaiono articoli di giornale che legano la cosa al riscaldamento globale. Ma le fluttuazioni di temperatura da un anno all’altro in una particolare zona sono molto più intense del piccolo aumento che viene attribuito al riscaldamento globale. Solo mediando le temperature su molti anni e su molti siti di campionamento della temperatura è possibile evidenziare il riscaldamento. Il che non significa che non ci siano effetti visibili, come i cambiamenti nei ghiacciai o nella banchisa polare, ma anche questi si evidenziano su tempi lunghi (decenni).
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