Adattamenti neurali

  • In Articoli
  • 13-04-2015
  • di Gianni Sarcone e Marie-Jo Waeber
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Gli occhi sono la porta aperta sul mondo come sostengono i poeti? Beh, onestamente, non proprio. Il fatto è, che vediamo il mondo attraverso un paio di piccoli spioncini, le pupille dei nostri occhi. Siccome il nostro cervello visivo funziona confrontando differenze tra le immagini ricevute da ciascun occhio (e anche tra ogni singolo elemento contenuto in ogni immagine!), il nostro occhio è sensibilissimo a qualsiasi tipo di contrasto - che sia di tipo luminoso, di acutezza visiva o di profondità.
Per questo motivo, il nostro cervello, a volte, si prende la libertà di 'corregge’ o adattare ciò che i nostri occhi percepiscono.
Provate a fare il seguente esperimento... Nell’immagine in alto, è possibile vedere il volto sfocato di una donna e accanto ad essa una foto nitida della stessa. Fissate la stella tra questi due volti per circa 20-30 secondi. Poi, senza attendere, fissate la stella nell'immagine inferiore.
Potrete notare che, per qualche secondo, la foto della donna a destra apparirà più sfocata di quella a sinistra, anche se in realtà sono ambedue perfettamente identiche (e nitide!). L'illusione deriva da alcuni adeguamenti neurali che gli scienziati chiamano 'contrast adaptation’ e 'contrast gain control’.
Questo esperimento dimostra che l’esposizione prolungata a immagini sfocate influenza sia l’acuità visiva, sia la sensitività al contrasto. Ma cosa è veramente successo? Il vostro cervello si è sforzato di 'omogeneizzare’ l’immagine sfocata con la corrispettiva, aumentando l’acuità visiva dell’occhio sinistro. Così, quando avete fissato l’immagine sottostante, la foto a sinistra è apparsa più nitida mentre quella a destra, per effetto di contrasto, è sembrata più sfocata.
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