Il calendario inquieto

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Pur essendo abituati a ricevere richieste su misteri di ogni tipo, le vicende che hanno portato il signor Athos a chiedere la consulenza del CICAP ci sono subito sembrate davvero curiose. Riportiamo qui il suo racconto: nella camera da letto di sua madre, da qualche tempo, si verifica uno strano fenomeno che ha come protagonista un comunissimo calendario, fissato alla parete tramite il classico anello metallico; il gancetto che lo regge è di quelli che normalmente si usano in cucina per attaccarvi gli strofinacci, costituito da un uncino metallico inserito in un blocchetto di plastica e dotato di una striscia autoadesiva sul retro, per incollarlo alle piastrelle o altra superficie adatta (si veda la foto qui a lato).

Una notte la signora viene svegliata da un tonfo e, accendendo la luce, si rende conto che il calendario è caduto; con sua grande sorpresa, però, nota che il gancetto è ancora al suo posto sulla parete. Come è possibile? Ciò significa che il calendario deve essersi sollevato (da solo) di circa un centimetro per potersi sganciare dal supporto metallico e cadere poi a terra. Pensando che il calendario fosse stato appeso in modo non proprio corretto, la signora lo riaggancia con cura, non dà troppo peso alla cosa e torna a dormire. Il fenomeno, però, si ripete ancora giorni dopo: una notte il calendario cade per ben quattro volte, sempre con le stesse modalità.

A questo punto, tutta la famiglia è piuttosto impressionata dal misterioso fenomeno e la madre del signor Athos inizia ad avere paura di dormire in quella stanza o di rimanere a casa da sola. I componenti del nucleo famigliare cominciano a farsi domande impegnative: possibile che queste misteriose cadute siano il presagio di qualche sventura? L’abitazione è forse infestata da qualche spirito maligno? Sarebbe meglio per tutti abbandonare la casa?

Il signor Athos, nel contattare il Comitato, spiega di aver controllato personalmente sia l’uncino, sia l’anello metallico del calendario e di non aver trovato nulla di anomalo. Un evidente spirito critico e razionale lo porta però a ipotizzare possibili soluzioni e a sistemare una videocamera proprio davanti al calendario nella speranza di riprendere delle immagini che offrano una possibile spiegazione. Nel frattempo, la nostra Giuliana Galati si rende disponibile per un sopralluogo: chi meglio di un fisico può indagare da vicino questo calendario che sfida la gravità?

Il mistero viene risolto di lì a poco, confermando una ipotesi che era emersa nella discussione su questo caso tra i componenti del Gruppo Indagini. Il peso del calendario, gravando sull’uncino, faceva cedere poco alla volta la striscia di colla sul retro, nella parte alta, tendendola come un elastico; il gancio subiva quindi una rotazione in avanti permettendo all’uncino metallico di assumere una inclinazione tale da consentire lo scivolamento – e la relativa caduta – del calendario. A questo punto, però, mancando il peso di quest’ultimo, la striscia di colla – ritraendosi – riportava il gancetto nella sua posizione originale (o quasi).

Recandosi sul posto, Giuliana ha potuto verificare il tutto di persona, tranquillizzando così l’intera famiglia.
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