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Risvegli

di Oliver Sacks

copertina: clicca per ingrandire

ISBN: 9788845911477

Prezzo di listino: 13.00
Prezzo scontato: 9.75 €
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Disponibilità: Immediata


Gli Adelphi, 2005 -pp 560

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Per dieci anni, fra il 1917 e il 1927, una grave epidemia di encefalite letargica (malattia del sonno) invase il mondo. Quasi cinque milioni di persone furono colpite dal male. Poi l'epidemia scomparve, improvvisamente e misteriosamente come era sopraggiunta. Una minuscola frazione dei malati sopravvisse, in una sorta di perpetuo torpore, fino al 1969, quando un nuovo farmaco, la L-dopa, permise di risvegliarli. Oliver Sacks, fra il 1969 e il 1972, somministrò questo farmaco a più di duecento malati al Mount Carmel Hospital di New York. Risvegli racconta le storie di venti di loro. Già da tali elementi è facile rendersi conto della impressionante singolarità di questo libro. Ma qui, ancora una volta, l'elemento decisivo è il narratore: Oliver Sacks, colui che sa farsi strada all'interno delle esperienze più remote e inaccessibili dei suoi pazienti. Ciascuna delle persone di cui Sacks qui racconta è un mondo a parte, ma tutte sono unite da una caratteristica: quella di aver passato la maggior parte della loro vita in una zona inesplorata e muta, vicino " al cuore oscuro dell'essere", e di essere stati sbalzati dalla "notte encefalitica" verso le "tribolazioni" e le meraviglie del risveglio. Sconvolgente è la varietà e la qualità delle esperienze che queste persone tentano disperatamente di comunicarci. E stupefacente è la capacità che qui Sacks dimostra nel capire e ricostruire il tessuto drammatico di tali esperienze. Confidando, come il grande Lurija, in una visione della medicina come " scienza romantica", Sacks rivendica la definizione della malattia che leggiamo in Novalis: "Ogni malattia è un problema musicale. Ogni cura è una soluzione musicale". Appunto questo presupposto gli ha permesso di accedere ai mondi murati di persone che vivevano nell'oscillazione fra una terribile presenza e una terribile assenza. E questo contatto si è rivelato essere il più grande aiuto che possiamo dare a chi cerca, con pena infinita, di trovare un accomodamento con la realtà. Dietro le cartelle cliniche, qui si apre uno sconfinato paesaggio, "un paesaggio molto variato, in parte familiare, in parte inquietante, con altopiani battuti dal sole, abissi senza fondo, vulcani, geyser, praterie, paludi; qualcosa come il parco di Yellowstone: arcaico, preumano, quasi preistorico, con una sensazione di potenti forze sobbollenti tutt'intorno".

Risvegli, che W.H. Auden definì "un capolavoro", apparve nel 1973 e da allora l'autore lo ha più volte rielaborato nelle successive edizioni. L'ultima, pubblicata nel 1990, comprende sette appendici, nelle quali, oltre a tracciare una storia dell'encefalite letargica, Sacks ricostruisce la concezione del tempo e dello spazio dei pazienti parkinsoniani, e analizza i sintomi di tali pazienti alla luce della moderna teoria dei sistemi caotici. Nella settima appendice l'autore racconta come sono nate le diverse versioni teatrali, il documentario e il film tratti dal libro. Oliver Sacks è nato a Londra nel 1933. Dopo studi di neurofisiologia, è tornato al lavoro clinico, che oggi pratica a New York.


"Pieno di curiosità, di passione e di fantasia, Sacks si china sul malato, contempla i suoi tratti sconvolti, condivide le sue sofferenze, guarda in quello specchio la propria figura, impara da lui, ammira il suo coraggio e il suo martirio, pensa che egli sta .soffrendo per noi, e gli sembra che il proprio destino dipenda dal suo destino. Se il malato si salva, anche lui, forse, potrà salvare la propria anima. Non mi meraviglio che Auden abbia definito questo libro "un capolavoro": capolavoro per la precisione descrittiva, la dolorosa passione, il talento narrativo, la tragedia e l'aspirazione, e le gravi o trionfali o accorate assonanze religiose, che accompagnano il racconto come un grande coro". (PIETRO CITATI)


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