Il disegno di Cuneo

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  • 02-08-2004
  • di Fabio Pennacino

Il 2004 è stato sicuramente un anno fortunato per gli appassionati di crop-circles in Italia e in particolare in Piemonte. Il 19 giugno è stata infatti rinvenuta, in un campo di grano a Casei Gerola (vicino a Pontecurone, in provincia di Alessandria), una formazione composta da sette cerchi disposti a croce latina con un'estensione di 32 metri.

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Il cerchio di Cuneo
Subito dopo, sorte analoga è toccata alla provincia di Cuneo, nei pressi di Fossano: il 20 giugno una formazione circolare del diametro di circa 70 metri, una delle più grandi ed elaborate mai comparse in Italia, è stata scoperta e fotografata dal pilota di ultraleggero Walter Testa.

La prima fotografia è stata concessa in esclusiva al CICAP Piemonte, che - dopo una serie di contatti dello scopritore con il coordinatore del Gruppo di Studio del CICAP sui Crop Circle, Francesco Grassi - ha raggiunto la formazione il 22 giugno 2004. Insieme a Walter Testa, Fabio Pennacino e Mariano Tomatis hanno potuto compiere una lunga serie di rilevazioni, fotografare da terra la formazione e ricostruire geometricamente lo schema che compone. Altri collaboratori del gruppo hanno effettuato ulteriori rilievi nei giorni successivi.

Al contrario di quanto affermato da alcuni giornali, la piegatura delle spighe avviene perlopiù in senso orario ed alla base dello stelo, come documentato dal disegno di Mariano Tomatis.

La figura, inoltre, non è composta da cerchi perfetti, ma presenta numerose sbavature.

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Le direzioni di piegamento delle spighe.
Un importante particolare è la presenza di un foro di piccole dimensioni al centro del cerchio Nord-Est, e di piccole buche al centro di ognuno degli altri cerchi. Se la formazione è stata realizzata da esseri umani, si tratta probabilmente del perno fissato per realizzare il cerchio.

Non sono state riscontrate irregolarità di funzionamento nei nostri apparecchi digitali e nell'utilizzo di una bussola di precisione, apparenti "anomalie" talvolta notate dai sostenitori dell'ipotesi "non umana".

Le tracce non presentavano differenze rispetto a quelle fatte in loco semplicemente calpestando il cereale, e a dimostrazione del fatto che ci si può spostare nella coltivazione senza lasciare traccia del proprio passaggio sfruttando i corridoi presenti tra le piante di avena, abbiamo realizzato numerose fotografie e filmati.

In conclusione i solchi del crop circle fossanese, oltre alla piegatura che è avvenuta per l'intera formazione alla base delle spighe, non presentano anomalie evidenti. Nell'erba (che cresce tra le file di piante di avena) sottostante ai cerchi non abbiamo rilevato alcun cambiamento rispetto alle zone intatte e nessun insetto morto, anzi, nel bel mezzo di un solco, addirittura una colonia di formiche!

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Il foro al centro di uno dei cerchi: una moneta da 50 centesimi ne indica le dimensioni.
La nostra permanenza nel campo è stata di circa tre ore. In tutto questo tempo non siamo stati disturbati da nessuno; adeguatamente attrezzati avremmo potuto produrre un altro cerchio vicino e nessuno se ne sarebbe accorto. Questo fa pensare che il cerchio in oggetto si sarebbe potuto realizzare anche in pieno giorno, trovandosi in una zona completamente disabitata.

Dunque questo cerchio fossanese è opera dell'uomo oppure no? Allo stato attuale, anche volendo propendere per una spiegazione d'origine extraterrestre, soprannaturale o comunque "misteriosa", non saremmo in grado di affermarlo: nessuno degli elementi raccolti contrasta con l'ipotesi di una sua realizzazione da parte di artisti di "Land Art", così abili da creare veri e propri capolavori, ma sicuramente umani.

Fabio Pennacino
Coordinamento CICAP di Cuneo

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