Le ragioni "terrestri" della "minaccia extra-terrestre"

Ufologia

  • In Articoli
  • 09-05-2008
  • a cura di Carla Cigognini
Nel dicembre dello scorso anno il Ministro della difesa giapponese Ishiba Shigeru ha rilasciato una singolare dichiarazione in merito alla possibilità di un attacco alla Terra da parte di forze aliene. La notizia ha velocemente fatto il giro del mondo, anche per il fatto di essere stata seguita da una sorprendente conferma da parte del capo di gabinetto Nobutaka Machimura, ex ministro degli esteri nel precedente Governo Abe. Secondo quanto ha riportato il Corriere della Sera, il ministro Ishiba avrebbe dichiarato che «non c'è nessun motivo per negare ulteriormente che oggetti non identificati esistono, e che questi vengono controllati da un'altra forma di vita» aggiungendo di voler verificare che «l'esercito del Giappone sia in grado di affrontare un attacco alieno» in quanto, del resto «anche nei film di Godzilla sono di fatto le truppe giapponesi a entrare in azione». Il tono dell'intervento ha sicuramente sorpreso il pubblico, non solo per un riferimento a Godzilla, ma per la serietà che il ministro ha attribuito al rischio di un'invasione extraterrestre auspicando addirittura un aumento dell'interesse per questi temi. In realtà, ben lungi dall'essere un'ammissione dell'esistenza di creature aliene come sostenuto da molti sedicenti ufologi, la risposta del ministro nasconde motivi di ordine politico. Nello stesso intervento Ishiba ha infatti precisato i veri motivi della sua dichiarazione nel punto in cui aggiunge di non capire il motivo per il quale la legislazione del Giappone «non dispone ancora di alcuna direttiva nel caso di un'invasione extraterrestre».
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Ishiba Shigeru, il ministro della difesa giapponese che ha parlato di possibili attacchi extra-terrestri.
È necessario precisare un fatto. Successivamente alla Seconda Guerra Mondiale, al Giappone come alla Germania e all'Italia furono imposte severe restrizioni per la costituzione e l'impiego di forze militari. In particolare, l'attuale costituzione giapponese impose il divieto di possedere delle Forze Armate, che vennero sostituite da Forze di Difesa a ordinamento civile (Japan Self Defense Forces), e il compito della difesa fu affidato agli alleati stranieri: in particolare, secondo la "dottrina Yoshida", agli Stati Uniti d'America. Da tempo tuttavia, frange nazionaliste cercano di riaprire il dibattito per modificare l'articolo 9 della costituzione che impone queste limitazioni. Successivamente al radicale cambiamento degli scenari geopolitici internazionali, il Giappone, con l'appoggio degli USA che lo ritengono un alleato fondamentale nel contenimento dell'espansionismo cinese nel Pacifico, ha aumentato le risorse economiche della JSDF e autorizzato il suo dispiegamento in teatri bellici esterni al paese, adottando i principi del peacekeeping e della difesa attiva. Questo nuovo ruolo ha offerto valide argomentazioni agli esponenti del fronte per la revisione costituzionale ma, nonostante le pressioni dello stesso ex primo ministro Abe Junichiro, sia l'opinione pubblica che la parte della maggioranza liberal-democratica appartente al partito buddhista (Komeito) hanno sempre espresso la loro più ferma contrarietà a una riforma in tal senso. Per sua stessa ammissione, uno dei motivi principali della caduta del Governo Abe è stato proprio il mancato appoggio alla riforma costituzionale e non sembra che il Governo attuale disponga della forza politica necessaria a far passare una proposta referendaria. Secondo i principali quotidiani giapponesi, il ministro della difesa ha da sempre manifestato il suo interesse all'argomento UFO, ma sembra più ragionevole pensare che lui e altri esponenti del Governo siano interessati a rafforzare il ruolo militare del Giappone nello scacchiere internazionale. Nella storia del Giappone si possono riscontrare numerosi esempi di utilizzo della paura per l'ignoto in chiave politica-nazionalista. Non da ultima la recente riforma della legge sull'immigrazione, che ha introdotto la schedatura delle fotografie e delle impronte digitali per chiunque entri nel paese, è stata motivata da ragioni di protezione nei confronti del terrorismo internazionale di matrice islamica. Nonostante i maggiori analisti descrivano il Giappone come un paese a rischio zero e che ogni recente atto terroristico sia stato perpetrato da movimenti interni (si veda l'attacco alla metropolitana di Tokyo nel 1995 da parte di esponenti del gruppo religioso Aum Shinrikyÿ) l'opinione pubblica ha accolto la riforma con favore.
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Apparecchi fantascientifici: un'incubatrice di alieni.
Ben lungi dall'inserire il tema in oggetto nel dibattito sulla xenofobia, vorrei sottolineare come la minaccia aliena sia l'ennesimo tentativo di proporre al pubblico giapponese delle "paure ignote e imminenti" che costruiscano un reticolo propagandistico con il quale gli esponenti del fronte per la riforma costituzionale possano far passare la propria posizione.
Cosa c'è di più esterno e ignoto che immaginare una potenza aliena interessata a invadere il proprio paese?

Andrea Molle
JSPS Fellow Nanzan University, Nagoya
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