Effetto Kirlian

Effetto che si produce ponendo un oggetto a contatto con un foglio di materiale fotografico e applicandovi un'elevata tensione elettrica, mediante un apparato detto camera Kirlian. Sotto opportune circostanze, l'immagine che ne risulta ritrae il contorno dell'oggetto circondato da un alone luminescente dai bordi sfumati, alone che può apparire colorato se si impiega materiale sensibile in grado di registrare i colori. Taluni ritengono che l'immagine prodotta da una camera Kirlian ritragga la cosiddetta aura vitale, un'emanazione di natura indefinita che alcune filosofie orientali ritengono circondi ogni essere vivente.

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Il nome dell'effetto e dell'apparato per produrlo deriva da Semyon Davidovitch Kirlian, un riparatore di macchine fotografiche russo che scoprì l'effetto nel 1939. Assieme alla moglie, Valentina Kirliana, Kirlian pubblicò nel 1961 un articolo in cui si evidenziava come una normale pellicola fotografica potesse essere impressionata anche ponendola in una sorta di "sandwich" costituito da due elettrodi ad alta tensione, fra i quali includere l'oggetto da ritrarre. Nelle più note immagini Kirlian uno degli elettrodi è costituito da una parte del corpo, ad esempio una mano, ottenendo in tal modo l'immagine della mano stessa circondata dal suggestivo alone luminoso.
La somiglianza tra le fotografie Kirlian e l'aspetto che, nell'immaginazione di alcuni si attribuisce all'aura, ha portato alcune persone a ipotizzare la possibilità di ottenere informazioni sullo stato psicofisico di un soggetto esaminando l'aspetto della sua "aura" Kirlian. In campo più propriamente paranormale, taluni utilizzano la fotografia Kirlian per "certificare" la presenza di poteri psichici in un soggetto, nell'intenzione di confermare strumentalmente le ipotetiche capacità terapeutiche che scaturirebbero dalle mani di un operatore particolarmente dotato (guaritore). Tuttavia nessuno studio rigoroso ha mai mostrato alcuna correlazione certa fra l'immagine Kirlian e un qualsiasi parametro fisiologico significativo, ad esclusione forse del grado di umidità della pelle, né tantomeno fra l'immagine e il potere di guarigione paranormale da parte di un soggetto, una capacità peraltro non confermata neppure in circostanze differenti.
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Dal punto di vista fisico, poi, l'effetto Kirlian non ha alcunché di misterioso: si tratta di una luminescenza che si produce normalmente quando si sottopone un gas (o una miscela di gas, come l'aria) a una tensione elettrica elevata, anche se a bassa corrente, provocandone la ionizzazione. La causa dell'immagine non è quindi da ricercarsi in una qualche "emanazione" proveniente dal soggetto, quanto piuttosto nell'energia fornita dalla scarica elettrica. In mancanza di quest'ultima, anche la cosiddetta aura scompare. L'effetto è comunemente noto non solo ai fisici, ma anche ai riparatori TV con il nome di effetto corona.
Il CICAP ha realizzato, a cura di Claudio Marciano dell'Università di Pavia, un'apparecchiatura sperimentale in grado di mostrare l'effetto ionizzante dell'alta tensione anche senza impiegare materiale fotografico.



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