Il suo nome è leggenda. Il celeberrimo Teorema di incompletezza (1931) ha costituito una sorta di "critica della ragione formale" e ha mandato in pezzi il sogno di una conoscenza capace di fondare se stessa. Né la sua vita è stata da meno delle sue conquiste intellettuali.
Logico ma tormentato, fisico matematico e teologo sui generis, Kurt Gödel (1906-1978) ha segnato in modo indelebile la matematica e la filosofia del Novecento. La sua eccentrica esistenza si svolse tra la Vienna di Wttgenstein e la Princeton di Einstein, dove si lascerà spegnere per "malnutrizione causata da disturbi della personalità". Ripercorrere questa esistenza come fanno John Casti e Werner DePauli in questo libro significa fare i conti con i grandi eventi del secolo, la crisi della Mitteleuropea, il nazismo, il conflitto mondiale chiuso dall'atomica, la guerra fredda. Ma da questa vita a un tempo bizzarra ed esaltante gli autori prendono spunto per interrogarsi sulla natura della matematica, le ambizioni della filosofia, le sfide dell'Intelligenza Artificiale e il labirinto della complessità.