Eretico tra gli eretici, vagabondo dello spirito, riformatore nemico sia della Riforma sia della Controriforma, cultore delle immagini, teorico della memoria, maestro di magia, ma anche e forse soprattutto padre della moderna cosmologia. Tra i mille volti del "filosofo di Nola" Hilary Gatti privilegia quello dell'interprete della crisi della propria epoca, di un Rinascimento che segna la fine del vecchio mondo e l'annuncio del nuovo. Giordano Bruno fu insieme testimone della nascente cultura scientifica e pensatore capace di coglierne le implicazioni etiche. Le sue intuizioni vanno oltre il dibattito tra tolemaici e copernicani, tra sostenitori del "mondo chiuso" e fautori dell'"universo infinito": investono le idee stesse di scienza della natura, di applicazione pratica del sapere e di "missione del dotto". L'uomo dell'"eroico furore", che tesseva l'elogio del dubbio e che paragonava la parabola del filosofo al volo della fenice, il mitico uccello che fa il nido tra le fiamme che lo distruggono, appare retrospettivamente come il padre di quella disciplina che oggi chiamiamo "filosofia della scienza".
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