La pistrice immane: analisi di una reliquia napoletana

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  • 05-01-2024
  • di Lia Confossi
La teca con la reliquia e la targa che ne racconta la storia © Fioravanti T. et al/Contribution to Zoology Nella basilica del Carmine Maggiore di Napoli si può ammirare un curioso ex voto: è il rostro - cioè la parte anteriore del muso - di un pesce sega, lungo circa 80 centimetri. Sotto la teca, una lapide ne spiega la storia: la reliquia apparteneva a una grande “pistrice”, termine con cui venivano indicati un tempo diversi tipi di mostri marini; sarebbe stata trovata nel “Mar siculo” e offerta alla Vergine nel 1573 da naviganti napoletani.

Maggiori dettagli si trovano in un libro del 1588 del cronista Tommaso Costo[1]. Secondo il racconto, il bastimento degli offerenti era parte della flotta di Giovanni d’Austria, che nel 1571 aveva sconfitto gli Ottomani a Lepanto e due anni dopo si era imbarcato alla conquista di Tunisi. Il resto ha il sapo[...]

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