"Luci misteriose": conclusa la missione a Hessdalen

Dopo quattro settimane di permanenza in zona, si è conclusa il 22 agosto scorso la missione scientifica italiana nella valle di Hessdalen

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in Norvegia, dove appare con ricorrenza un enigmatico fenomeno luminoso.
Il gruppo, guidato dall'astrofisico Massimo Teodorani, supervisore scientifico del CIPH (Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen) e collaboratore del Cnr, aveva il compito principale di acquisire dati ottici sul fenomeno.
Nonostante le condizioni atmosferiche sfavorevoli che impedivano sistematicamente l'utilizzo di una parte della strumentazione e non banali contrattempi tecnici sopravvenuti nella prima parte della spedizione, la missione si è conclusa con successo.
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Sono state acquisite molte riprese video e fotografiche del fenomeno, assieme ad alcuni spettri a bassa risoluzione. Ciò ha permesso di raggiungere gli obiettivi scientifici essenziali richiesti che prevedevano l'utilizzo di tecniche sia fotometriche che spettroscopiche.
Una parte dei dati è stata già sottoposta in loco a pre-processing, grazie alla disponibilità di sofisticati software appositamente scelti e adattati. Ciò ha permesso di ampliare il quadro relativo alla morfologia e alla dinamica del fenomeno di luce, e fornito preziose informazioni in merito al suo reale meccanismo di irraggiamento.

Un modello fisico, fondato direttamente sui dati raccolti e che descrive la nascita e la morte di una tipica sfera di luce, è tuttora in fase di sviluppo. Tutti i dati verranno post-processati, analizzati e interpretati nel corso di un mese di lavoro intensivo, e infine raccolti in un primo articolo estensivo di carattere tecnico che verrà pubblicato sul sito web del CIPH .

Alla parte ottica della missione ha collaborato efficacemente la laureanda in astronomia Simona Righini. Al "team ottico" si sono affiancati l'esperto Flavio Gori di NASA Inspire, gli ingegneri elettronici Stelio Montebugnoli, Jader Monari, Marco Poloni e Andrea Cremonini della Stazione Radioastronomica di Medicina (Bologna) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) supportati dalla stessa Simona Righini, i quali hanno attivamente monitorato il campo elettromagnetico soprattutto nel campo delle VLF (Very Low Frequency) anche allo scopo di eliminare le interferenze di tipo man-made.

Validissimo il contributo degli ingegneri elettronici Erling Strand, leader del Project Hessdalen , e Bjorn Gitle Hauge, controparte norvegese del Progetto EMBLA, i quali oltre a mettere a disposizione del gruppo italiano tutte le facilities necessarie alla missione, hanno proseguito il loro lavoro di aggiornamento della stazione automatica di rilevamento (AMS), la quale è appena diventata pienamente operativa nella nuova configurazione con doppia camera CCD e con radar.

I norvegesi hanno collaborato anche alle necessarie operazioni cartografiche al fine di tentare di identificare le zone precise di apparizione del fenomeno, guidando efficacemente i ricercatori italiani con estensive escursioni nelle aree di interesse.

Erling Strand ha inoltre organizzato in loco un Workshop sullo status attuale della ricerca e sui progetti futuri, dove oltre allo stesso Strand, Hauge, Montebugnoli, Teodorani, Righini e il geofisico norvegese esperto di radar Richard Norland, hanno presentato i propri contributi. In particolare, Teodorani ha presentato, in via preliminare, anche una parte dei dati acquisiti nel corso della stessa missione. Questa spedizione è stata resa possibile grazie a fondi messi a disposizione dal Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen guidato dallo studioso Renzo Cabassi.
(Heos)

(Fonte:http://www.heos.it/attualita/attua_236.htm , 27.8.2001)

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