I falsi ricordi dell'assalto a Capitol Hill

  • In Articoli
  • 05-04-2023
  • di Giuseppe Stilo
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La folla davanti a Capitol Hill durante l’assalto del 6 gennaio 2021 © Tyler Merbler/CC BY 2.0
La gravità dei disordini scatenati dai seguaci di Donald Trump il 6 gennaio 2021 a Capitol Hill, la sede del Congresso degli Stati Uniti, è ben nota. A più di due anni di distanza, quella giornata continua a dividere gli americani e su di essa la destra conservatrice ha fatto circolare varie notizie false. Per questo, alcuni psicologi della California State University San Marcos si sono chiesti quanto i bias politici possano influenzare la costruzione di falsi ricordi di eventi così importanti. Per falsi ricordi s’intendono i ricordi di eventi mai accaduti oppure i particolari di eventi avvenuti davvero, ma che vengono ricordati in modo molto diverso da quanto è accaduto nella realtà. Lo studio sui falsi ricordi[1] relativi ai disordini di Capitol Hill ricade ovviamente in quest’ultima tipologia.

Gli autori hanno selezionato 230 soggetti che si identificavano come repubblicani o democratici e presentato loro 12 storie sui disordini, vere e false, ognuna delle quali era etichettata in apertura come pro Trump o pro dem. Dopo averle lette, i partecipanti dovevano ricostruirle. Al contempo, veniva misurato con alcuni test il grado di ideazione cospirazionistica dei soggetti e, attraverso il cosiddetto Cognitive Reflection Test (CRT), la loro capacità di “resistere” al bisogno di rispondere in fretta a delle domande invece di soffermarsi a riflettere per trovare la risposta corretta. Per esemplificare, ecco come suona uno degli item del CRT: «Le età di Mark e quella di Adam, sommate, danno 28. Mark ha 20 anni più di Adam. Quanti anni ha Adam?» La risposta intuitiva, ma sbagliata, è otto anni, quella corretta, ma che richiede riflessione, è quattro.

Che cosa è emerso? Gran parte dei partecipanti all’esperimento, circa l’80%, esprime falsi ricordi particolarmente significativi per almeno una delle storie presentate. Sia i democratici sia i repubblicani hanno una quantità paragonabile di memorie “sbagliate” (dunque, da questo punto di vista non esiste un partito “migliore” dell’altro). Come gli studiosi si aspettavano, i dem ricordano un maggior numero di storie a essi favorevoli, e lo stesso accade ai repubblicani.

Alla fine, è risultato chiaro che i partecipanti all’esperimento hanno tutti, a prescindere dall’orientamento di voto, false memorie di un evento noto in mille particolari come i disordini al Congresso, ma che le differenze nella rievocazione fra individui sono influenzate in modo importante dall’affiliazione politica.

Secondo gli autori dello studio, una spiegazione complementare dei risultati è che in realtà le persone ricordino gli eventi in maniera un po’ meno diversa dalla realtà rispetto a ciò che dicono, ma che quando si tratta di rievocarli prevalga la necessità di appoggiare la propria parte: insomma, la voglia di sostenere la propria visione del mondo giocherebbe un ruolo importante. In effetti, diversi studi confermano che la partecipazione a questa specie di “coro” di chi la pensa in maniera simile è in parte responsabile delle differenze nei ricordi di eventi passati fra sostenitori di posizioni politiche diverse (o di altro genere, per esempio per chi aderisce a credenze complottiste, negli UFO o nel paranormale).

Lo studio ha rilevato anche altre differenze individuali. Per esempio, i partecipanti che avevano ottenuto punteggi peggiori nel Cognitive Reflection Test avevano anche un numero maggiore di falsi ricordi. Altre indicazioni sono venute dall’uso di una scala delle credenze complottiste, la Generic Conspiracist Belief Scale (GCBS), che comprende 15 voci che misurano l’adesione a temi tipici del cospirazionismo, ma senza scendere nei dettagli delle teorie. Una delle voci, per esempio, è: «Sulle persone sono usate a loro insaputa tecnologie di controllo mentale».

L’impiego della GCBS sui partecipanti a questo studio ha rilevato che gli individui con punteggi più alti, quindi più complottisti, avevano una quantità maggiore di falsi ricordi dei disordini del 2021. Da un altro punto di vista, è dunque possibile sostenere che alcune specifiche differenze fra individui predicono la formazione e la rievocazione di falsi ricordi.

Note

1) Calvillo, D.P., Harris J.D., Hawkins W.C., 2022. “Partisan bias in false memories for misinformation about the 2021 U.S. Capitol riot Memory”, in Memory.

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