Padre Pio

Nato a Pietrelcina, un piccolo paesino del sud d'Italia, il 1887 e morto a San Giovanni Rotondo nel 1968, Padre Pio (vero nome Francesco Forgione) rappresenta il Beato più popolare, più venerato e più controverso del Novecento.
Appartenente all'ordine dei cappuccini, la sua fama ebbe inizio quando, nel 1918, in seguito a un episodio ritenuto misterioso, ebbe una visione alla quale seguì la comparsa, sulle mani, i piedi e il costato, delle stigmate cioè di quelle piaghe considerate i segni della crocifissione di Cristo. Da allora il suo nome ebbe risonanza in tutto il mondo e numerosi studiosi, sia uomini di scienza che teologi cominciarono a occuparsi di lui.

Dal momento della comparsa dei segni del martirio i fedeli lo considerarono già Santo e gli attribuirono numerosi miracoli. Per il fenomeno Padre Pio la stessa chiesa apparve, in un primo momento, disorientata. Essa inviò numerosi investigatori allo scopo di fare chiarezza sul caos che stava accadendo, nella provincia di Foggia, intorno alla figura del frate. Dopo una serie di indagini, nel 1923 il Sant'uffizio effettuò una dichiarazione nella quale si sosteneva la non sovrannaturalità dei segni attribuiti al cappuccino ed esortava i fedeli a ridimensionare il loro entusiasmo. Tale comunicato non ebbe l'effetto sperato e suscitò addirittura numerose critiche da parte dei devoti più fervidi tanto che, nel 1933, Papa Pio XI ordinò un decreto con il quale si eliminarono le restrizioni imposte a Padre Pio in precedenza. La figura del Beato da Pietrelcina ha assunto, come già osservato, notevole importanza soprattutto per la natura controversa delle sue stigmate, sulle quali si pronunciarono medici sia laici che cattolici. Dalla parte di quest'ultimi si espressero i medici Luigi Romanelli, Giorgio Festa e il medico e teologo Agostino Gemelli. I primi due considerarono i segni di Padre Pio come un fenomeno inspiegabile sotto l'aspetto scientifico, mentre Gemelli li definì di natura isterica. Dalla parte dei laici si espresse, infine, il patologo Giorgio Bignami, che definì le stigmate del frate una necrosi dell'epidermide di origine nevrotica dovuta a suggestione e mantenuta aperta, probabilmente, dall'utilizzo di iodio.

Oggi, a quarant'anni dalla sua morte, non potendo più effettuare alcuna indagine scientifica sulla persona di Padre Pio, possono essere espresse soltanto congetture. Sulla base delle attuali conoscenze scientifiche e psichiatriche è possibile evidenziare numerosi dubbi sulla sovrannaturalità della figura del Beato. Le sue visioni, le sue stigmate e le sue estasi possono trovare una naturale via di spiegazione in termini prettamente psicopatologici. Infatti, di recente, uno psichiatra dell'Università la Sapienza di Roma, Luigi Cancrini, sulla base di un'attenta analisi della biografia di Padre Pio, ha effettuato una lettura psichiatrica su quest'ultimo. In essa si conclude che il frate cappuccino soffriva, secondo il DSM IV (edizione aggiornata del manuale internazionale dei disturbi mentali), di un disturbo istrionico di personalità associato al disturbo di trance dissociativa, mentre le sue stigmate sono particolari sintomi di conversione somatica.

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