Regressione a "vite passate"

Esiste l'idea comune che sottoponendo un soggetto in ipnosi e chiedendogli di regredire con la sua memoria, questi sarà in grado di ricordare nei minimi dettagli ogni evento accadutogli in un lontano passato. In una condizione del genere, una volta giunti sino ai primissimi stadi dell'infanzia, alcuni ipnotisti insistono nel chiedere al soggetto di continuare a regredire con la memoria facendo giungere quest'ultimo fino all'esperienza che precede la nascita o addirittura il concepimento e, nonostante questo, la persona continua a evocare frammenti di esperienze. Come si può spiegare un fenomeno simile? Per molti ipnotisti ciò significa una sola cosa: il soggetto è andato con la memoria a ritroso nel tempo fino a rievocare situazioni vissute in una vita precedente.

Su questa fragile prova è possibile, tuttavia, effettuare numerose osservazioni critiche. Non esiste alcun riscontro oggettivo che possa dimostrare la veridicità delle affermazioni fatte da un individuo in stato di ipnosi; l'unico elemento su cui si basa l'intera impalcatura teorica che sostiene la concretezza della regressione a una vita precedente è la memoria di essa.
È un fatto assolutamente noto in ambito scientifico che la memoria non è un processo esclusivamente passivo di rievocazione di eventi, ma è piuttosto un processo attivo di ricostruzione, fortemente influenzato dalle condizioni emotive di un soggetto. Sia sotto ipnosi che in uno stato di veglia, un individuo, durante la rievocazione mnemonica di un evento, può inserire fatti, fantasie e bisogni senza esserne consapevole e avere la convinzione che le cose siano davvero andate nel modo immaginato. Inoltre, in numerose occasioni i vuoti di memoria sono spesso rimpiazzati dalla creazione involontaria di falsi ricordi, le cosiddette confabulazioni, in cui sono descritte con dovizia di particolari numerose circostanze assolutamente fantasiose.
La memoria è quindi soggetta ad alterazioni sia qualitative, come le pseudomnesie, vere allucinazioni della memoria in cui si ricordano eventi in realtà mai accaduti, sia quantitative, come le allomnesie, in cui un soggetto rievoca eventi carichi di distorsioni. Questi "scherzi" della memoria possono verificarsi in condizioni patologiche, in condizioni emotive particolarmente fragili o in condizioni assolutamente normali e l'esperienza dell'ipnosi non garantisce in alcun modo la protezione da queste alterazioni. In definitiva, regredire a una vita passata non significa altro che immergersi in una suggestiva fantasia.

Per saperne di piu:

  • Sarteschi P. Maggini C. "Psicopatologia", in: Manuale di psichiatria (SBN 1982).
  • Spanos, N. P. "Ritornare a vite precedenti? Una valutazione scientifica delle tecniche di "regressione ipnotica"", Scienza & Paranormale 33, settembre/ottobre 2000.
  • Intervista al prof. Granone realizzata dal CISU (Centro Italiano Studi Ufologici) nel 1979 su un caso di regressione ipnotica relativo a un presunto "rapimento alieno".

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