Gottfried Wilhelm von Leibniz, il primo scettico

img
La rete definisce quest'uomo: "un filosofo, matematico, scienziato, logico, teologo, linguista, glottoteta, diplomatico, giurista, storico, magistrato tedesco" (cit. Wikipedia). Niente altro? Certo che sì: aggiungiamo anche primo informatico (inventore del codice binario e della memorizzazione del dato) e primo studioso dell'inconscio (circa 200 anni prima di Freud).
Non ci stupiamo di vederlo classificato tra i "geni universali", dove circolano anche Leonardo da Vinci e Galileo Galilei, solo per citare i connazionali. Descrivere i lavori, gli studi e le pubblicazioni di Leibniz è davvero un lavoro imponente e per questo vi rimandiamo alla già citata Wikipedia dove potrete approfondirne la cronologia.
Sicuramente interessante nella sua vita fu la celebre disputa con Isaac Newton con il quale si contese la priorità dell'intuizione sul calcolo infinitesimale, ma la cosa buffa è il fatto che non furono i due protagonisti ad aprire la questione, quanto piuttosto altri personaggi (principalmente Wallis e de Duillier) che li citarono in loro pubblicazioni accusandoli di aver copiato le idee dell'altro.

Nonostante la vita e le scoperte, nonostante la grandezza di questa mente meriti ben altra celebrazione, a noi del CICAP interessa parlarne come del "primo scettico".
Non molti pongono attenzione al fatto che nel 1667, il genio 21enne, si iscrisse ad una società segreta di alchimisti di cui divenne segretario. Ovviamente, essendo una società segreta, non possiamo accedere alle carte, ma da diverse fonti sembrerebbe essere la Società Alchemica di Norimberga che si ispirava al Rosacrocianesimo (società con radici massoniche definita Rosa-Croce, forse dal nome della prima famiglia fondante, forse per altre radici mistiche, ma con etimologia ancora non certa).
Leibniz non ebbe vita lunga in questa società, in quanto il nostro uomo universale attingendo al pensiero razionalista e alle teorie che stava già sviluppando (conoscenze chiare e conoscenze oscure, per esempio), ridicolizzava gli esperimenti degli iscritti alla setta ritenendoli di nullo interesse scientifico.

Leibniz, uno di noi!
accessToken: '2206040148.1677ed0.0fda6df7e8ad4d22abe321c59edeb25f',