Oggi è il World Frankenstein Day, la giornata dedicata al capolavoro di Mary Shelley che ha avuto il merito, tra le altre cose, di gettare le basi per la letteratura fantascientifica. La nascita del romanzo si intreccia, curiosamente, a un’eruzione avvenuta nell’isola indonesiana di Sumbawa.
Qui, nell’aprile del 1815, il vulcano Tambora esplose immettendo nell’atmosfera ingenti quantità di cenere e causando anomalie climatiche in Europa e nel Nord America. Temporali, gelate e nevicate fuori stagione devastarono i raccolti del 1816, che viene comunemente ricordato come “l’anno senza estate”.
Il clima piovoso modificò anche i piani di una comitiva di inglesi che soggiornava nei pressi di Ginevra. Claire Clairmont, sorellastra di Mary Shelley e amante di Lord Byron, aveva infatti convinto Mary e il marito Percy a passare con loro l’estate nella residenza del poeta, Villa Diodati.
Passando il tempo in casa tra la lettura di un’antologia tedesca di storie di fantasmi, il Fantasmagoriana, e dibattiti sul galvanismo, Byron sfidò i presenti a scrivere una propria storia dell’orrore. La giovanissima Mary (avrebbe compiuto 19 anni il 30 agosto), dopo un’iniziale mancanza di idee, ebbe l’ispirazione per la storia che, nel 1818, sarebbe poi stata pubblicata in una prima versione col titolo “Frankenstein o il Moderno Prometeo”.
Nello stesso frangente il medico di Lord Byron, John William Polidori, scrisse il racconto Il Vampiro, inventando di fatto molti dei tratti caratteristici della creatura succhiasangue ancora oggi impressi nell’immaginario collettivo.
Qui, nell’aprile del 1815, il vulcano Tambora esplose immettendo nell’atmosfera ingenti quantità di cenere e causando anomalie climatiche in Europa e nel Nord America. Temporali, gelate e nevicate fuori stagione devastarono i raccolti del 1816, che viene comunemente ricordato come “l’anno senza estate”.
Il clima piovoso modificò anche i piani di una comitiva di inglesi che soggiornava nei pressi di Ginevra. Claire Clairmont, sorellastra di Mary Shelley e amante di Lord Byron, aveva infatti convinto Mary e il marito Percy a passare con loro l’estate nella residenza del poeta, Villa Diodati.
Passando il tempo in casa tra la lettura di un’antologia tedesca di storie di fantasmi, il Fantasmagoriana, e dibattiti sul galvanismo, Byron sfidò i presenti a scrivere una propria storia dell’orrore. La giovanissima Mary (avrebbe compiuto 19 anni il 30 agosto), dopo un’iniziale mancanza di idee, ebbe l’ispirazione per la storia che, nel 1818, sarebbe poi stata pubblicata in una prima versione col titolo “Frankenstein o il Moderno Prometeo”.
Nello stesso frangente il medico di Lord Byron, John William Polidori, scrisse il racconto Il Vampiro, inventando di fatto molti dei tratti caratteristici della creatura succhiasangue ancora oggi impressi nell’immaginario collettivo.