Intervista a Elena Virano, nuova consulente scientifica del CICAP

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Il CICAP ha recentemente annunciato la nomina di un nutrito gruppo di nuovi soci onorari e consulenti scientifici, figure che contribuiranno attivamente a garantire la qualità del lavoro dell’associazione. Tra i nuovi consulenti c’è Elena Virano, avvocato penalista, coordinatrice dello sportello torinese dell’associazione “Avvocato di strada”.

Avvocato Virano, di cosa si occupa l’associazione “Avvocato di Strada”?
“Ci occupiamo di offrire assistenza legale alle persone che vivono in strada, perché la tutela dei diritti di tutti parte sempre dal basso. Spesso chi vive in situazioni di estrema povertà non riesce neppure a immaginare di bussare alla porta di uno studio legale, quindi andiamo noi in strada a raccogliere le loro storie e tutelare i diritti di tutti”.

Che cosa le ha insegnato l'esperienza in questa realtà?
“Partecipare attivamente alla vita di un’associazione insegna come condividere il lavoro e le conoscenze, perché le attività sono sempre costruite con il contributo di tutti. Si impara a fare rete, a utilizzare tante risorse diverse e anche un po’ a prendere atto dei propri limiti (che non guasta mai)”.

Com'è iniziata la sua collaborazione con il CICAP?
“Seguivo già sporadicamente le attività del gruppo torinese del CICAP, poi ho partecipato al corso organizzato proprio a Torino nel 2015: da allora non si sono più liberati di me!”.

Quale sarà il suo ruolo all' interno del CICAP?
“Io sono un cosiddetto 'penalista puro’, il che significa che mi occupo esclusivamente di diritto e procedura penale: il mio ruolo, quindi, sarà quello di offrire consulenza nella 'lettura’ di sentenze o vicende penalistiche e, qualora ce ne fosse mai bisogno, affiancare il CICAP e i suoi associati in sede processuale”.

Qual è, a suo parere, l'aspetto più importante dell'attività del CICAP?
“Quello di diffondere la cultura scientifica in modo spesso 'giocoso’ e sempre comprensibile a tutti, senza mai tuttavia scadere nella superficialità e nell’improvvisazione”.

Ha un messaggio da dare ai soci?
“Di non smettere mai di verificare le fonti, se siano certe e se siano attendibili, senza mai pensare di 'saperne di più’ di chi ha passato anni a studiare e si aggiorna continuamente. Ormai in qualunque campo dilaga l’abitudine di molti a formarsi un’opinione per sentito dire, dopo aver letto qualcosa in rete, magari un titolo a caratteri cubitali. Ma è sempre tutto molto più complicato di così”.

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