Tre scapoli... e un fantasma

Il celebre film di Leonard Nimoy "Tre scapoli è un bebè" sarebbe infestato da un fantasma! O, almeno, questo è quanto si racconta da anni a proposito del film. Dapprima la vicenda passava di voce in voce, magari raccontata al buio o intorno al fuoco in spiaggia, poi qualche giornale di misteri ne ha parlato e, infine, è approdata anche su Internet. È proprio da qui che riprendiamo la versione più recente di questa famosa leggenda metropolitana per spiegare come stanno veramente le cose.
***
In una determinata sequenza, si legge sul sito Creepynet.com, "Ted Danson dialoga con l'attrice che interpreta il ruolo di sua madre, mentre i due si spostano attraverso la stanza, dietro la tenda si vede la sagoma di un bambino. Quella che potrebbe sembrare un'inquadratura sbagliata è invece un interessante documento che ci mostra un'apparizione di un presunto fantasma. Infatti, prima che vi girassero il film, quella casa era realmente abitata, e la signora che viveva lì, vedendo quei pochi fotogrammi ha riconosciuto suo figlio, morto tragicamente prima ancora che cominciassero le riprese. La morte fu causata da un colpo accidentale che partì dal fucile del padre".

image

La storia diventa inquietante se, dopo aver letto questo pezzo, affittate il film e guardate la sequenza al rallentatore con il fermo immagine. Dietro una tenda, come si vede nella foto qui riprodotta, si nota effettivamente una figura e lo spavento è giustificato. Che sia veramente il primo fantasma immortalato in un film?
Ahinoi, purtroppo no. Nella letteratura cinematografica, questo episodio è spesso raccontato come la tipica leggenda metropolitana. Per cominciare, il film è stato girato in un set cinematografico e non in una casa vera (molti ancora credono che i film vengano effettivamente girati nei luoghi rappresentati e che gli attori siano veramente come i personaggi che interpretano...). Il set del film mostrava un appartamento all'ultimo piano di un palazzo: figuriamoci la scomodità di montare e smontare le ingombranti attrezzature necessarie per fare un film trasportandole in ascensore, il caos di attori, tecnici, inservienti, costumisti, truccatrici, scenografi, fonici... tutti ammassati in un appartamento e sul pianerottolo...).
La figura che si vede dietro la tenda, poi, non è quella di un bambino ma è una sagoma di cartone che raffigura uno dei personaggi del film, appoggiata erroneamente in quel punto forse da un attrezzista e poi tolta per la ripresa successiva (mi dicono però che ricompare in un'altra ripresa del film e la si vede per quello che è realmente). Non deve stupire l'errore (in gergo: blooper), i film ne sono pieni: dall'antico romano con l'orologio al polso in Ben Hur alle incongruenze scientifiche di Apollo XIII non sono affatto una rarità.
Ne consegue che non esistendo la casa del film non è mai esistito il bambino ucciso accidentalmente dal padre, e nessuno ha mai fatto causa ai produttori. Secondo alcuni, anzi, la leggenda sarebbe stata una trovata di questi ultimi, interessati a spingere il pubblico ad acquistare e noleggiare il film o il DVD...

Massimo Polidoro

Per saperne di più:

accessToken: '2206040148.1677ed0.0fda6df7e8ad4d22abe321c59edeb25f',