CICAP e "Salute"



Continua sul supplemento "Salute" di Repubblica lo scambio di lettere tra il CICAP e il direttore di "Salute" Guglielmo Pepe ([email protected]) a proposito dell'omeopatia. Il numero del 13.5.99 ha riportato la nostra lettera, gia' postata sulla hotline (il 23.4.***99), a cui Pepe ha cosi' risposto:

Le parole volano, gli scritti restano. E io ho scritto: "... il CICAP... un gruppo che vede al proprio interno eminenti studiosi ma anche dei Torquemada di fine secolo". Confermo. Quanto al diritto di esprimere il vostro pensiero, non e' mai stato messo in discussione. Semmari e'
avvenuto il contrario, a danno dei semiclandestini omeopati italiani. Vedo pero' che concordiamo su un fatto: la necessita' di sperimentare erga omnes. Ma intanto sull'efficacia della medicina in questione dovreste rivedere il supplemento "Tuttoscienze" della "Stampa" del 13 gennaio dedicato ad uno studio di metanalisi. Si leggeva: "I risultati pongono tuttavia il dubbio sul fatto che gli effetti dell'omeopatia si possano spiegare totalmente come un effetto placebo classico". E' poco, ma forse vi aiuterebbe a non mettere sullo stesso piano, come invece fate, l'omeopatia e le credenze verso l'astrologia (con tutto il rispetto per gli astrologi e loro numerosi seguaci). A proposito: avete compiuto una ricerca su quanti membri del CICAp si curano anche con l'omeopatia? (g. pe.)

Il CICAP non ritiene di rispondere ulteriormente alla replica di Pepe; ci limitiamo a proporre di seguito la lettera che un lettore ha spedito a "Salute" e che ci ha inviato per conoscenza:


Non entro nel merito dell'argomento: troppo tempo e troppo spazio ci vorrebbero; del resto ho smesso da tempo di occuparmi della questione. Solo qualche osservazione di tipo metodologico.
Nella risposta alla lettera del CICAP, il signor g.pe. riporta virgolettando una propria affermazione, e poi: "Confermo", dice. Punto, e si parla d'altro. Eh no, troppo comodo. Se si accetta il pubblico dibattito, ci si assoggetta ad alcune regolette: fra cui, quella di esplicitarsi all'interlocutore e a chi assiste. Le affermazioni categoriche, anche se ribadite, non sono sufficienti. Lei, signor g.pe., conferma: e in base a quali argomenti? Non pensa che i lettori avrebbero diritto ad una qualche motivazione? Concede poi all'interlocutore il diritto ad esprimere il proprio pensiero:
grazie. Ma il punto non era stato nemmeno sollevato nella lettera cui Lei risponde. E infatti non c'entra per nulla.
Più oltre Lei cita, a favore della propria tesi, il supplemento "Tuttoscienze" di un noto quotidiano: al di la' di altre considerazioni, trovo la citazione un tantinello nebulosa. Davvero non c'era altra auctoritas da chiamare al soccorso? Poi, non capisco: l'astrologia va rispettata, si' o no? E se va rispettata (perche' ha numerosi seguaci), perche' non va messa sullo stesso piano dell'omeopatia? Allora e' l'omeopatia che non va rispettata? Si spieghi, perbacco.
Infine: Lei sa quanti membri del CICAP si curano con l'omeopatia? Tre possibilità :
1) Lo sa, ed il dato e' a Suo favore: perche' non documentarlo? 2) Lo sa, ed il dato e' a Suo sfavore: perche' sollevare l'argomento? 3) Non lo sa nemmeno Lei ma, come si dice a Roma, ci ha provato.

Signor g.pe., non ho nulla contro di Lei, ne' contro il Suo giornale; e il CICAP non ha certo bisogno del mio aiuto per difendersi.
E' solo che la lettera del CICAP mi pareva pacata, ragionevole e civile:
davvero meritava una risposta così livorosa?

Distinti saluti Dr. Andrea Lupi [email protected]


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