Da piu' parti ci e' stato richiesto un parere a proposito delle "misteriose" palle di ghiaccio che cadrebbero ormai abitualmente in ogni angolo d'Italia. Abbiamo girato la domanda al Dr. Francesco Chiminello ([email protected].***it), del Dipartimento di fisica dell'Universita' di Padova, oltre che collaboratore del CICAP. Quella che segue e' la sua dettagliata analisi dell'argomento:
"Sarebbe sicuramente interessante vedere alcune delle palle di ghiaccio dal vero, pero' non posso ovviamente correre in giro per l'Italia rincorrendo le notizie, quindi dovro' limitarmi a quello che si puo' capire dalle descrizioni e foto viste dai media, oltre a commentare le ipotesi possibili di spiegazione.
Innanzitutto l'origine spaziale si puo' escludere: un corpo che cade sulla terra impatta sull'atmosfera con velocita' dell'ordine di diverse decine di migliaia di chilometri all'ora, il che vuol dire che all'impatto scaverebbe un cratere considerevole (tanto per fare un paragone, si ritiene che l'oggetto caduto a Tunguska abbia prodotto i suoi danni pur non arrivando a terra ancora solido).
Un'altra ipotesi che mi e' stata fatta notare proprio oggi e' che si tratti dei primi segni di fine del mondo (pare che l'Apocalisse citi la caduta di pezzi di ghiaccio come uno dei segnali di avvertimento).
In questo caso due osservazioni: primo, se davvero e' la fine del mondo basta starsene buoni buoni e aspettare, tanto non ci si puo'
fare nulla; inoltre e' curioso il fatto che Italia e Spagna abbiano l'esclusiva, o per lo meno l'anteprima, della fine del mondo.
Rimangono tre ipotesi: pezzi di ghiaccio staccati dagli aerei, grandine troppo cresciuta e scherzi di burloni, vuoi per attirare su di se' un minimo di notorieta' limitandosi a piazzare un pezzo di ghiaccio in piazza per poi dire di averlo cisto cadere dal cielo, vuoi per pura e semplice imbecillita' disposti a tirarlo in strada di nascosto dal terzo piano per poi vedere cosa fanno i testimoni "autentici". Se c'e' gente sufficientemente idiota da gettare sassi sulle auto dal cavalcavia per emulazione, non vedo perche' non dovrebbe esserci chi tira il ghiaccio dal balcone: spero almeno che la maggior parte cerchi di non prendere i passanti.
Per la possibilita' che i pezzi di ghiaccio sianoi caduti dagli aerei, e' possibile che il caso originale spagnolo o un numero estremamente limitato di casi rientrino in questa categoria. Tuttavia non lavoro nell'aeronautica, quindi non si tratta certo del parere di un esperto.
La possibilita' che si tratti di grandine troppo cresciuta, allo stesso modo, forse va presa in considerazione per l'evento originale spagnolo ed eventualmente per un numero limitatissimo di casi, ma non ha molto senso per attibuirle la massa delle segnalazioni: i cambiamenti climatici avvengono, come minimo, su tempi dell'ordine dei decenni, quindi non ha senso pensare che da un giorno all'altro spuntino all'improvviso blocchi di ghiaccio ovunque.
Riguardo alle perplessita' sull'aspetto: la maggior parte dei blocchi di ghiaccio che ho visto in TV avevano esattamente l'aspetto di rettangoli piatti, bianchi e puliti che si ottengono staccando il ghiaccio di condensa che si forma sulle pareti dei freezer.
C'e' un altro argomento contro la formazione in atmosfera, sia naturale che connessa agli aerei. Basta pensare a quando in casa un bicchiere scivola di mano, cadendo da un'altezza di circa un metro, e si rompe: le schegge di vetro si spargono dappertutto, e quelle piu'
piccole possono anche percorrere dei metri fino al lato opposto della stanza. Un blocco di ghiaccio, sia che cada da una nube che da un aereo, cadrebbe da un'altezza di almeno qualche centinaio di metri:
all'impatto dovrebbe innanzitutto produrre una dicreta buca, inoltre i pezzi dovrebbero sparpagliarsi in un'area piuttosto grande; nessuna di queste cose era accaduta nei casi nostrano che ho visto sui media.
L'ultima osservazione che vorrei fare e' che la spiegazione del fenomeno deve includere il fatto che esso e' comparso da un giorno all'altro: ne' i cambiamenti climatici ne' le caratteristiche degli aerei cambiano cosi' improvvisamente.
-- Aggiungo altre informazioni e segnalazioni che mi sono arrivate. Mi e' stato segnalato il seguente sito spagnolo su come farsi in casa gli aeroliti:
a http://perso.wanadoo.es/tmgen/aerolito.htm c'e' scritto tutto (e' ovviamente una burla grandiosa). Con 6 congelatori sbrinati a cucchiaiate vi fate una pallonzola di 12 Kg da lanciare dove volete (di notte, cosi' un si fa male nessuno). MA........
Se non avete tempo e voglia, i burloni vi spediscono loro l'aerolite bell'e pronto, a prezzo modico e personalizzabile (mod. Pokemon, mod. Pinochet genocida con certificati medici incorporati, ecc. ecc.)".
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Il Dr. Claudio Cocheo ([email protected]), fisico che si occupa di clima e anch'egli collaboratore del CICAP, ha aggiunto alcune osservazioni:
"Sinceramente la questione delle palle di ghiaccio mi convince molto poco.
Sono molto propenso a pensare si tratti della burla di qualcuno.
Non ho visto nessuna delle pelotas dal vero, ne' quelle spagnole ne' quelle italiane, quindi non me la sento di formulare un giudizio con sicurezza.
D'altra parte vi sono alcune considerazioni da fare:
1) un blocco di ghiaccio di circa 3 kg che precipiti da 10.000 m di quota (sia esso di origine meteorologica o dovuto al distacco dalle ali di un aereo) possiederebbe, al momento dell'impatto al suolo, una quantità di moto uguale a quella di un blocco di 300 kg (3 quintali) che precipiti da 1 m di altezza. Considerato che la superficie di impatto dovrebbe essere stata molto modesta, mi attenderei che del punto di impatto (diciamo circa 0.01 mq) vi sia almeno qualche traccia: un avvallamento del suolo, una buca nella ghiaia del cortile delle suore, insomma qualcosa di evidente. Qualcuno ha notato qualcosa del genere?
2) Le condizioni per la formazione di grani di ghiaccio (non semplici cristalli) in atmosfera sono abbastanza limitate: in particolare la condizione principale e' che vi sia presenza di forti correnti ascensionali, comunemente presenti all'interno dei cumulonembi temporaleschi in estate.
Non mi sembra che questa condizione fosse rispettata nell'atmosfera dell'alta Italia al momento del verificarsi dell'episodio.
3) Non vorrei aver capito male, ma mi pare che i notiziari televisivi abbiano detto che all'interno del blocco di ghiaccio sia stata ritrovata una fogliolina......non mi sembra necessario fare ulteriori commenti, nell'ipotesi in cui quell'informazione fosse corretta!!!
4) Un indicatore per valutare l'origine del blocco potrebbe essere l'esame microscopico della forma dei cristalli. Qualcuno ha fatto questo tipo di indagine?
Fondamentalmente credo che, dopo un primo caso magari autentico del fenomeno, come spesso accade sia scattata l'emulazione, generando una bella serie di falsi. Ma questa e' solo un'impressione del tutto personale".