Final Séance: the strange friendship between Houdini and Conan Doyle

di Massimo Polidoro
Prometheus Books, 2001
pp. 254, ill., 26,00 €

  • In Articoli
  • 12-12-2003
  • di David Britland
(traduzione di Enrico Scalas)

Final Séance è il racconto della strana amicizia che intercorse tra Harry Houdini e Arthur Conan Doyle. La stranezza deriva dall'appassionata fiducia nello spiritismo di Conan Doyle e dalla campagna di Houdini contro le frodi dei medium negli anni 1920. Alla fine, questa diversità di opinioni fu la causa di un conflitto tra i due, ma quando si conobbero divennero amici. Il libro di Polidoro tratta dello sviluppo nel tempo della loro relazione.

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Entrambi erano famosi, Houdini per le sue fughe spericolate e Doyle per i suoi racconti di avventura e per la creazione del detective più famoso del mondo: Sherlock Holmes. Non risulta possibile ricostruire come i due si conobbero esattamente, ma Massimo mostra che si scambiarono dieci lettere in due settimane (più velocemente che con la posta elettronica!) e trovarono un argomento comune nella discussione dello spiritismo.

Deliberatamente, Houdini non si presentò come uno scettico incallito e Doyle lo considerò di "mente aperta" circa la natura dell'aldilà. Non vi è dubbio che i due si rispettassero a vicenda e che la loro amicizia andasse oltre una semplice mutua ammirazione. Tuttavia, Houdini era stato a lungo uno smascheratore di frodi paranormali mentre Doyle, nonostante il suo talento letterario, era incredibilmente credulone. Il Sunday Express disse dello stimato autore: "Egli è semplicemente pazzo per quanto riguarda l'argomento della morte".

L'amicizia fu sempre fragile; la crisi incominciò con una gara di superiorità. Quando uno dei due raccontava di quanti libri sullo spiritismo possedeva, il secondo cercava di batterlo aggiungendo che non solo possedeva gli stessi libri, ma li aveva anche letti. Ognuno dei due raccontava all'altro storie bizzarre circa i medium che aveva incontrato. Doyle appare sincero nella sua fede nei fenomeni paranormali, convinto non solo che i telepati da palcoscenico (come gli Zancig) fossero autentici, ma che anche Houdini possedesse poteri speciali che gli permettevano di eseguire le sue fughe miracolose. D'altro canto Houdini era obbligato a giocare una partita raffinata per tentare di non perdere l'amicizia di Doyle mentre era nel contempo assai irritato dall'ossessione pro-spiritismo del suo interlocutore. Nessuno dei due era disposto ad abbandonare la propria posizione.

I due si scontravano regolarmente circa le dimostrazioni di singoli medium, con Doyle che prendeva le loro parti e Houdini che sosteneva trattarsi di truffatori. Si giunse al punto di non ritorno nel caso della medium Mina Crandon, alias "Margery", la moglie di un medico che aveva partecipato a una sfida organizzata da Scientific American per trovare un vero sensitivo. In palio c'era un premio di 5.000 dollari e Margery l'aveva quasi vinto quando entrò in scena Houdini chiedendo, come membro della commissione giudicante, di partecipare alle sedute spiritiche. Con la presenza del grande scettico, gli eventi presero una piega diversa. Houdini dichiarò che Margery era una truffatrice, mentre Doyle denunciò le tecniche aggressive del mago. Doyle riteneva che Houdini trovasse frodi dovunque, anche dove queste non esistevano, invece di "lottare per la verità".

Massimo ha svolto un lavoro eccellente nel narrare la trasformazione di un'amicizia in una faida, permettendo contemporaneamente di capire i fenomeni dei medium dell'epoca: tavoli levitanti, fotografie degli spiriti, materializzazioni, ectoplasmi e anche produzione di fiori. Dal punto di vista dello spettacolo che forniva, ciascun medium cercava di innovare il proprio repertorio con trovate degne di un varietà. Il contatto con i defunti era quasi un extra.
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Houdini e Arthur Conan Doyle
Oggi può sembrare incredibile che qualcuno potesse credere che medium nascosti nel buio dietro spessi tendoni contattassero veramente i morti, ma il fatto che Doyle e Houdini litigassero su questo punto mostra come questa fede fosse profonda e diffusa. Oggi la fotografia infrarossa e le pellicole o i CCD sensibili alle basse intensità luminose hanno posto fine alle finte rappresentazioni nelle stanze buie, ma altre stupidaggini hanno preso il loro posto e persone famose ancora discutono su questi argomenti anche se il luogo designato per queste discussioni è più probabilmente uno studio televisivo e non una rivista scientifica. Intanto, gli argomenti che dividevano Houdini e Doyle continuano a trovare un pubblico.

Final Séance non è il primo libro sull'argomento. Houdini and Conan Doyle, pubblicato nel 1932 e scritto da Bernard M.L. Enrst e Hereward Carrington, si occupava dello stesso tema. In realtà, Massimo cita quest'opera come fonte di molte delle lettere tra Houdini e Doyle usate nell'attuale volume. Ma Massimo è riuscito a introdurre materiale più recente, in particolare riguardo Houdini, dai libri di Kenneth Silverman (una biografia intitolata Houdini!!!) e di Gabriel Citron (The Houdini-Price Correspondence), per esempio, e a presentare una discussione aggiornata dei rapporti tra Conan Doyle e Houdini.

Massimo Polidoro è Segretario Nazionale del CICAP e il suo libro è pubblicato dalla Prometheus Books, una casa editrice nota per l'impegno scettico. Perciò troverete che il libro simpatizza maggiormente con il punto di vista di Houdini. Ma l'autore correttamente concentra l'attenzione sulla storia piuttosto che sulla verità dei fenomeni paranormali.

Il libro contiene un ampio apparato iconografico e fornisce un numero adeguato di riferimenti bibliografici. Doyle e Houdini si sono frequentati per cinque anni e a causa della loro posizione nello spettro delle credenze, la loro relazione è stata più volte chiamata in causa. Dopo aver letto Final Séance mi chiedo se il significato di questa relazione non sia stato sopravvalutato e ammantato di un'aura mitologica. Ciò nonostante ho trovato la lettura del libro molto piacevole.

Il titolo Final Séance si riferisce alla seduta spiritica finale del 1936, a dieci anni dalla morte di Houdini e a sei anni da quella di Doyle. Nessuno dei due spiriti ha fatto capolino a quella seduta e quindi non aspettatevi un finale a sorpresa. Gli argomenti che portarono alla rottura tra i due non trovarono una ricomposizione e entrambi portarono le loro posizioni nelle rispettive tombe. Tutti noi scopriremo presto se Houdini si stia ora scusando con Doyle ammettendo di essersi sbagliato o meno...
Per gentile concessione:
David Britland, luglio 2001.



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