Unione Europea e Gran Bretagna contro i maghi

Magia

  • In Articoli
  • 14-10-2008
  • a cura di Carla Cigognini
La Gran Bretagna ha deciso di applicare una direttiva dell'Unione Europea che obbligherà coloro che svolgono pratiche esoteriche ad avvisare i propri clienti che le prestazioni offerte sono un semplice intrattenimento non fondato su alcuna sperimentazione scientifica.
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In Gran Bretagna una legge impone ai maghi di comunicare ai clienti che i servizi offerti sono di solo intrattenimento.
La decisione è stata presa in ottemperanza alla Direttiva 2005/29/CE, dell'11 maggio 2005, che «si applica a tutte le transazioni delle imprese con il consumatore nei casi in cui questo viene influenzato da una pratica commerciale sleale avente un'incidenza sulle sue decisioni, come quella di acquistare o meno un prodotto, sulla libera scelta in caso di acquisto e sulle decisioni riguardanti l'esercizio o meno di un diritto contrattuale». I diretti interessati naturalmente non ci stanno. Il Mago Otelma vede dietro la decisione una cospirazione del Vaticano, forse dimenticando che in Gran Bretagna la religione ufficiale è quella anglicana: «Il Vaticano può avere le sue grotte miracolose, le statue che piangono, tutte cose non dimostrabili scientificamente e poi il mago nel suo studio deve applicare il cartello. Va benissimo per combattere i truffatori. Ma perché non lo mettiamo anche sulle porte delle chiese? Il problema è che la Chiesa ha paura della nostra concorrenza».
Margherita Hack, Garante scientifica del CICAP, ha invece dichiarato il proprio appoggio all'iniziativa in un'intervista al quotidiano La Repubblica: «Credo che bisogna mettere delle regole, c'è molta ignoranza in giro e questa iniziativa potrebbe essere un modo per tutelare i consumatori, è un po' come per i cibi scaduti e adulterati: bisogna sempre avvertire».
Sul tema segnaliamo che è ancora possibile firmare la petizione promossa dall'Unione astrofili italiani per chiedere ai media di limitare lo spazio concesso all'astrologia e alla pseudoscienze. È possibile aderire alla petizione andando sul sito dell'UAI: www.astroarte.it/moduloadesioni.htm
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