Umberto Veronesi - Lo scienziato che aveva un sogno

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  • 28-11-2021
  • di Maria Antonietta Auditore
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Il CICAP ricorda oggi uno dei suoi soci fondatori: il 28 novembre del 1925 a Milano nasceva il professore Umberto Veronesi, chirurgo, oncologo e ricercatore, ma anche ministro della sanità e senatore. È stata una personalità eclettica che ha saputo dare un grande contributo anche nell’ambito della divulgazione scientifica e culturale.

Il suo grande sogno era quello di sconfiggere definitivamente il cancro: “l’alieno che devasta vite e famiglie”. È morto nel 2016 all’età di 91 anni con il rammarico di non esserci riuscito, ma sono enormi i progressi che ha fatto fare al trattamento e alla ricerca medica sul cancro.
"Sono convinto che la scienza non è un’astrazione filosofica, e produce fatti, non opinioni": questa era la visione dello scienziato Veronesi che di fatti ne ha prodotti molti soprattutto nella lotta contro i tumori alla mammella.
«La donna deve sentirsi bella e uscire dall’ospedale come è entrata»: con questo obiettivo il Professore ha aperto l’era della chirurgia conservativa. Grazie a lui molte donne oggi possono evitare interventi chirurgici demolitivi come la mastectomia e optare per la molto meno invasiva quadrectomia abbinata alla radioterapia [1].
Tante più donne attualmente sopravvivono senza nuove recidive, grazie alla cosiddetta “chemioterapia adiuvante”: una combinazione di 3 farmaci molto meglio tollerata della chemioterapia classica, dopo la chirurgia al seno per tumori allo stadio iniziale; introdotta da un importante studio del 1975 condotto dal professor Veronesi insieme all’oncologo Gianni Bonadonna [2]. Da allora la chemioterapia adiuvante è diventata una delle strategie più diffuse nel trattamento di diverse neoplasie.
Se molte pazienti operate al seno possono evitare l’asportazione totale dei linfonodi ascellari e le relative conseguenze, lo si deve all’introduzione da parte di Veronesi della tecnica del linfonodo sentinella, con la quale viene individuato e escisso solo il primo linfonodo in cui drena il tumore: analizzato in fase operatoria, se risulta negativo si evita l’escissione di tutti gli altri linfonodi sani [3].

Per vincere la guerra contro il cancro, Umberto Veronesi ha intuito prima degli altri l’importanza di promuovere l’aggiornamento medico e la divulgazione scientifica. Ecco perché nel 1965 ha partecipato alla fondazione dell’AIRC e nel 1982 ha fondato la Scuola Europea di Oncologia, uno dei punti di riferimento mondiali per tutti i medici che cercavano una formazione nel campo della diagnosi e della cura dei tumori.
Nel 1991 ha realizzato la sua più importante eredità: l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), struttura d’avanguardia nel panorama mondiale. Lo IEO ha creato un modello innovativo di trattamento, basato su tre fondamentali principi: la centralità del paziente, l’integrazione fra la ricerca di laboratorio e ricerca clinica e la prevenzione dei tumori.

Dalla politica, alla bioetica, al sociale, sono state tante le battaglie sui diritti civili che ha portato avanti al di fuori dell’ospedale, anticipando temi di grandissima attualità. Ad esempio nelle opere: “Il diritto di morire” (2005) e “Nessuno deve scegliere per noi” (con M. De Tilla, 2007) Veronesi ha affrontato il tema dell’eutanasia e del testamento biologico, mostrando le sue grandi capacità di divulgatore con cui sapeva avvicinare il pubblico ad argomenti così difficili e delicati.
Convinto femminista, lui che le donne le aveva amate e curate, scriveva: «quella della donna è una grandezza istintiva e completa, una grandezza genetica perché basata su una combinazione di DNA e caratteristiche mentali che porta a una migliore capacità di adattamento»[4]. Un vero e proprio manifesto per un nuovo femminismo il suo articolo “La forza delle donne in dieci punti” scritto per il Corriere della Sera nel 2009 quando era senatore [5].
Si è impegnato anche per i diritti dei gay: dal matrimonio all’adozione di bambini. Antesignano anche nella campagna per un’alimentazione mondiale sostenibile, fu infatti promotore di una nuova etica del cibo che lo ha portato verso il vegetarianismo.
Si è schierato anche per la legalizzazione delle droghe leggere, per gli Ogm, contrastando il pensiero degli estremisti del biologico, così come si è inimicato una parte degli ambientalisti quando si era dichiarato favorevole agli inceneritori di ultima generazione, definiti da lui necessari allo smaltimento dei rifiuti e innocui per la salute.

Il suo testamento intellettuale per le giovani generazioni è racchiuso nella frase: “Andate avanti perché il mondo ha bisogno di scienza e ragione” che riflette perfettamente la sua vicinanza al CICAP, con cui ha condiviso varie attività fin dalla sua costituzione e che continua anche adesso attraverso la Fondazione Umberto Veronesi, nata nel 2003 su sua volontà per promuovere il progresso della scienza attraverso il finanziamento della ricerca e la divulgazione scientifica nei settori della salute e dell'alimentazione sana e corretta. Anche quest’anno è stata partner importante del CICAPFEST e del Cicap Fest Edu, rivolto a studenti e docenti.

[1] - July 2, 1981- N Engl J Med 1981; 305:6-11
[2] - N Engl J Med - 1976 Feb 19; 294(8):405-10. doi: 10.1056/NEJM197602192940801.
[3] - U Veronesi, G Paganelli, V Galimberti, G Viale, S Zurrida, M Bedoni, A Costa, C de Cicco, J G Geraghty, A Luini, V Sacchini, P Veronesi - Sentinel-node biopsy to avoid axillary dissection in breast cancer with clinically negative lymph-nodes - Lancet 1997.
[4] - Umberto Veronesi, Maria Giovanna Luini: Il mio mondo è donna, i valori di una vita, Mondadori, 2015, p. 7.
[5] -La forza delle donne in dieci punti Ora serve un nuovo femminismo

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