Pipistrelli, determinanti per l’ecosistema mondiale, ma sempre sotto accusa

18 Settembre - Batman Day

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Il 18 settembre è il Batman Day, appuntamento nato nel 2014 per celebrare la prima uscita del famoso fumetto negli Stati Uniti d’America. Occasione per attirare l’attenzione su un tema di grande attualità: pipistrelli, miti e fobie.
Esistono 1400 specie di pipistrelli nel mondo, di cui 35 solo in Italia: un quinto delle specie di mammiferi dell’intero pianeta. Simbolo di buona sorte in Cina, intermediari tra la vita terrena e quella divina in America Latina, i pipistrelli erano considerati sacri nell’antica Grecia e in Africa.

Questi chirotteri sono mammiferi insettivori crepuscolari necessari al nostro ecosistema, ma molto spesso temuti e osteggiati a causa di leggende metropolitane basate su vecchi racconti privi di fondamento che li vedono protagonisti di azioni feroci, fastidiose o addirittura pericolose per l’uomo, dall’attaccarsi ai capelli al cibarsi di sangue umano. Si tratta di falsi miti, che hanno iniziato a far capolino dal Medioevo in poi. Ad esempio, i pipistrelli non hanno mai avuto alcuna… ”passione tricologica” e solo tre specie, presenti in Centro e Sudamerica, si nutrono di sangue, ma esclusivamente animale.

I pipistrelli ricoprono un ruolo fondamentale in natura, soprattutto in agricoltura. Grazie alla loro alimentazione, infatti, ci liberano da numerosi insetti, come le zanzare. Inoltre, ciò permette alle colture di non essere danneggiate da numerosi parassiti senza l’uso di prodotti chimici. Infine, il guano viene utilizzato in campo agricolo come fertilizzante naturale. In definitiva, i pipistrelli lavorano per noi, per il nostro benessere e per la nostra tavola.
La sempre maggior conoscenza di questi mammiferi sta invogliando enti, associazioni e istituzioni a varare progetti di tutela dei chirotteri il cui comportamento favorisce la nostra stessa sostenibilità agroalimentare. In alcune zone i pipistrelli vengono “invitati”, tramite rifugi artificiali creati per loro (“bat house” o “bat box”), ad abitare parchi e risaie, in modo da sfruttare la loro azione predatoria.

I pipistrelli vivono in comunità numerose a stretto contatto gli uni con gli altri. Ciò comporta una facile diffusione fra loro di diversi virus. Per contrasto l’evoluzione ha dotato i chirotteri di un particolare sistema immunitario, eccezionalmente efficiente.

Possiamo quindi considerare i pipistrelli inconsapevoli serbatoi di virus che, arrivando all’uomo tramite ospiti intermedi, generano le zoonosi (malattie infettive trasmesse da animali). È provato che i pipistrelli siano stati il serbatoio naturale per la SARS e la MERS. Probabilmente ciò vale anche per la SARS-CoV-2, e questo non ha certo giovato alla loro fama.

Bisogna precisare che la pratica del “wet market” (mercati di animali vivi), molto diffusa nel Sud-Est Asiatico dove vi è uno stretto contatto tra uomo e animali selvatici, insieme a riduzione e alterazioni degli ambienti naturali, rappresenta la vera causa dello sviluppo di varianti virali capaci di effettuare il cosiddetto salto di specie e infettare l’uomo.

I pipistrelli non sono gli unici serbatoi naturali di gruppi virali; studi scientifici hanno mostrato che molti altri animali possono causare zoonosi per il contatto diretto con l’uomo o attraverso ospiti intermedi come il pollo o il maiale. Quindi... auguriamo lunga vita ai chirotteri e lunga vita al personaggio dell’uomo-pipistrello!
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