Buon compleanno, Martin Mystère!

  • In Articoli
  • 31-08-2022
  • di Stefano Piazza
Martin Mystère, il “Detective dell’Impossibile”, personaggio creato da Alfredo Castelli e pubblicato da Sergio Bonelli Editore, ha compiuto quarant’anni ad aprile (in edicola) e ottanta il 26 giugno (all’anagrafe), guadagnando, così, una piccola celebrazione anche sulle pagine di Query (tanti auguri!). Archeologo, antropologo, scrittore, divulgatore, presentatore televisivo, Martin è soprattutto un curioso, affascinato da tutto e sempre impegnato nel tentativo di fare luce su qualche mistero (anzi, mystero) della storia. Il BVZM (Buon Vecchio Zio Marty) è sempre spinto dallo stesso spirito che anima anche i “detective” del Cicap, anche se, a differenza dei banalissimi scienziati di casa nostra, Martin è già stato capace, da solo, di scoprire la verità su argomenti controversi come gli ufo, lo yeti, Atlantide... forse, dovremmo imparare da lui.

- Leggende locali? Ne conosco qualcuna. C’è per esempio il ponte coperto, che, secondo alcune antiche tradizioni, se attraversato nelle notti senza luna fa scomparire la gente...
- E scompaiono davvero?
- Per forza! Il ponte è pieno di assi sconnesse. Anche con una torcia basta mettere il piede nel posto sbagliato e lo sceriffo ti ripesca nel lago due giorni dopo.
(Martin Mystère #340, “L’albero filosofico”)

Le nazioni che popolavano la Terra erano schierate in due blocchi, Atlantide (con molte caratteristiche dell’attuale Occidente) e Mu (con caratteristiche dell’attuale Oriente); la contrapposizione generò continui focolai di guerra, combattuta facendo uso di un arsenale di armi fantascientifiche. Dodicimila anni fa, il conflitto si fece globale; a seguito dell’uso di potenti ordigni nucleari, le superpotenze scatenarono uno spaventoso cataclisma a livello planetario, poi ricordato nella leggenda platonica di Atlantide.
(Da Sergiobonelli.it)

Decine di milioni di anni prima che i mammiferi soppiantassero i grandi rettili, gli alieni conosciuti come Kundingas, Túatha dé Danaan o Thot lasciarono sulla Terra delle forme energetiche a struttura esagonale capaci di interagire con forme di vita intelligente. Quattrocentomila anni fa, un uomo di Heidelberg venne in contatto con uno di questi “doni celesti” e l’evoluzione umana subì un'improvvisa accelerazione.
(Da “Martin Mystère presenta: La storia impossible del mondo dall’anno uno a oggi”, a cura di Alex Dante)

Martin Mystère è uno studioso geniale (con ben tre lauree e numerosi riconoscimenti) e conduce da anni una trasmissione sui misteri del mondo, misteri che si trova a fronteggiare insieme a numerosi pericoli. Sua moglie Diana Lombard, assistente sociale che lavora nel Bronx, è sempre in apprensione, soprattutto quando Martin le dice: “Non preoccuparti”.
(Il tavolo “Martin Mystère”, dal matrimonio a tema fumetti di Vincenzo e Sonia – dal gruppo Facebook ’AMys & i Nipoti di Martin Mystère’)

La Cia avrà un bel daffare a sbrogliare questa matassa: sperimentazioni segrete, animali da battaglia, un avveniristico super computer basato su miliardi di formiche che è diventato una creatura senziente...
(Martin Mystère #356, “Il dio che venne dal mare”)

Facciamo gli scongiuri. (...) Per carità, qui nessuno è superstizioso, perché – come è noto – essere superstiziosi porta male, ma, visto che questa storia parla di una cometa foriera di sciagure, è meglio prevenire che curare.
(Alfredo Castelli, dall’introduzione allo Speciale Martin Mystère #22, “L’anno della cometa”)

Dylan Dog (e dunque Sclavi) ricerca il senso dell’esistenza prevalentemente, se non esclusivamente, dentro di sé, assumendo se stesso come unico mondo possibile, mentre lo sforzo in cui è proteso Mystère (e dunque Castelli medesimo) consiste nell’apprendere le ragioni e le verità profonde di tutto ciò che si trova al di fuori di lui, e di crescere interiormente attraverso la comprensione e l’assimilazione di esse.
(Giuseppe Pollicelli)
accessToken: '2206040148.1677ed0.0fda6df7e8ad4d22abe321c59edeb25f',