Resoconto: Nuova Accademia Olimpia ospita il CICAP



NUOVA ACCADEMIA OLIMPIA OSPITA IL CICAP

Il 22 Maggio si è tenuto nell'Istituto Magistrale "Alessandro Manzoni" di Caserta un incontro della Nuova Accademia Olimpia, una organizzazione culturale che da 7 anni promuove degli "Incontri dell'Umanesimo", seminari e dibattiti sulla scienza e la filosofia.***
L'incontro prevedeva un seminario del Prof. Filippo Terrasi (seconda Università  di Napoli) dal titolo "I piccoli acceleratori di particelle nella ricerca fondamentale e applicata: dall'ambiente all Zoologia"; una mostra fotografica curata da Amnesty International; ed una presentazione del CICAP a cura del coordinatore regionale Aldo Porciello.
Il seminario del prof. Terrasi ha offerto una panoramica sulle applicazioni dei piccoli acceleratori in diversi campi, con particolare riguardo all'astrofisica nucleare ed all'archeometria. E' stato infatti mostrato come le reazioni di nucleosintesi stellare possano essere simulate con acceleratori di bassa energia, consentendo di esplorare i meccanismi di formazione degli atomi. Per quanto riguarda l'archeometria, la spettrometria di massa agli acceleratori consente di misurare la quantità  di 14C presente in un campione e quindi la sua età . Rispetto alla datazione radiochimica basata sulla misura di attività  del 14C, il metodo è molto più rapido e soprattutto necessità  di quantità  di campione estremamente piccole, consentendo la sua applicazione anche a campioni rari e preziosi che non possono essere distrutti. Proprio all'acceleratore Tandem dell'Università  "Federico II" di Napoli è stato possibile effettuare la datazione degli scacchi di Venafro, degli antichi scacchi ritrovati in una tomba romana la cui scoperta sembrava poter rivoluzionare la storia del "nobile giuoco". La datazione ha invece dimostrato che gli scacchi risalivano al periodo medioevale, in accordo con l'idea che gli scacchi siano stati portati in Europa dagli Arabi.
Di particolare interesse per il CICAP sono i risultati relativi alla datazione della Sacra Sindone di Torino. Come è noto, i risultati del 1988 ottenuti da 3 laboratori indipendenti in condizioni strettamente controllate, hanno dimostrato che l'età  del telo è compresa fra il 1260 ed il 1390, in ottimo accordo peraltro con le prime notizie storiche sul ritrovamento della Sindone. A seguito di alcune polemiche relative ad una possibile contaminazione della Sindone, dovuta ad incendi, con conseguente apparente "ringiovanimento" del campione, la misura potrebbe essere ripetuta, forse proprio all'acceleratore di Napoli.

Aldo Porciello coordinatore CICAP Campania [email protected]


accessToken: '2206040148.1677ed0.0fda6df7e8ad4d22abe321c59edeb25f',