Stimo la vostra attività , tranne che in merito alla religione, argomento su cui tenete, a mio vedere, una posizione ambigua e incoerente. Difatti un conto è tenere fuori dal vostro ambito di indagine la religione naturale, ovvero l'atteggiamento dello spirito verso le cose ultime e i misteri della vita, finanche la metafisica. Ma tutt'altra questione sono le (presunte) religioni rivelate e le fedi (indotte) in queste. Ad esempio assumere che un testo (la Bibbia) sia stato scritto da Dio e contenga la Verità sull'origine del mondo e dell'uomo, o ritenere che duemila anni fa una vergine abbia concepito il figlio di Dio e che costui abbia compiuto vari miracoli e infine sia risorto; ecco questi temi in quanto (presunte) verità e (presunti) fatti non possono essere elusi dal vostro approccio critico. Si tratta semplicemente di applicare il metodo razionale-scientifico-storico non al sentimento religioso ma al contenuto di tali presunte verità . Richiede coraggio, mi rendo conto, specie in quest'epoca e in questo paese, ma avete tutti gli strumenti per farlo. Coraggio, sarebbe un peccato sprecare onestà intellettuale, passione, talento e saperi di alto livello solo per smascherare tarocchi, cerchi nel grano e sedute spiritiche.
Spero risponderete
Romano Marini
Risponde Silvano Fuso.
Gent.mo Romano Marini,
più volte abbiamo affrontato il tema dei rapporti tra CICAP e religioni: v., ad esempio, questa risposta. Quello che Lei afferma è vero: mentre sulle questioni prettamente metafisiche la scienza non può dire nulla, su certe affermazioni delle religioni rivelate sarebbe possibile dire qualcosa dal punto di vista razionale-scientifico-storico, in quanto non si tratta di questioni metafisiche, bensì di asserzioni di carattere empirico. Quello che rientra nelle nostre capacità di indagine, cerchiamo di farlo (veda ad esempio le nostre indagini sul paranormale religioso). Mettersi però a indagare sui miracoli e sulla resurrezione di Gesù Cristo, sull'origine della Bibbia o sulla verginità della Madonna richiederebbe uno sforzo enorme e competenze che francamente non abbiamo. A quei tempi non esisteva alcun comitato scettico e le uniche indagini possibili sono di tipo storico e non certo facili. La ringraziamo per la stima che ci manifesta, ma probabilmente Lei sopravvaluta le nostre capacità : purtroppo non abbiamo gli strumenti per compiere simili indagini. Quindi la nostra non è una scelta di tipo ideologico o di comodo, ma semplicemente la conseguenza della consapevolezza dei nostri limiti. Anche questa consapevolezza rientra nella razionalità che cerchiamo di difendere e promuovere.
Un cordiale saluto.
Silvano Fuso