La Bufala d'oro ai "Terrapiattisti" e il premio In difesa della ragione a Enrico Mentana

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Allori per Enrico Mentana e per la Terra piatta al CICAP Fest di Cesena: il giornalista del TG LA7 ha infatti ricevuto al Teatro Bonci il premio “In difesa della ragione”; ai terrapiattisti è invece andato il riconoscimento satirico “La bufala d’oro”, introdotto dal CICAP nel 1994 ma non assegnato da diversi anni*.

«Un giornalista deve essere equidistante, ma non quando si tratta di fatti e controfatti» ha detto Mentana nel suo discorso. Perché quelli che propagano bufale come l’esistenza di un piano per sostituire la popolazione europea con migranti o l’inefficacia dei vaccini «non sono dei pazzi, non sono persone in certa di facile popolarità ma sono avvelenatori di pozzi, gente che distorce i fatti per portare avanti i propri interessi».

Non si possono mettere sullo stesso piano realtà e irrealtà, ha sottolineato Mentana facendo autocritica su una sua trasmissione sul metodo Di Bella «della quale, dal punto di vista televisivo, dovrei andare fiero» ma che dando pari dignità a scienza e pseudoscienza «ha indotto le persone a dire che si può scegliere».

Certo, così facendo si rischia di passare per venduti, per servi del potere e certamente ci si inimica parte del pubblico ma «io vivo di reputazione che è una cosa diversa dalla popolarità di massa» ha concluso Mentana.

Per quanto riguarda la Bufala d’oro, il riconoscimento è stato consegnato dai "debunker" Paolo Attivissimo, Michelangelo Coltelli e David Puente a «il rapper B.o.B. e i giocatori di basket Kyrie Irving e Shaquille O'Neal, in rappresentanza dei terrapiattisti di tutto il… globo, Italia compresa – ha spiegato Attivissimo –, per aver offerto un esempio perfetto della necessità di usare e insegnare il metodo scientifico per comprendere i fenomeni non intuitivi e quello che la semplice osservazione non permette di cogliere. La teoria della Terra piatta, per quanto ridicola, è una palestra per la mente che consente a docenti e genitori di effettuare esperimenti semplici che illustrano il potere del ragionamento e la meraviglia della natura».

Non solo premi: di bufale e false verità si è anche discusso, durante la mattinata dell’ultima giornata del CICAP Fest che si è aperta con un dibattito, moderato dal coordinatore del CICAP Andrea Ferrero, sulla disinformazione e il ruolo di giornalisti scientifici e scettici.

La divulgatrice Silvia Bencivelli ha insistito sulla necessità di non ridurre fenomeni complessi a slogan e narrazioni rassicuranti. Delle difficoltà di comunicare informazioni corrette, soprattutto sulla cancerogenicità delle varie sostanze, ha parlato la giornalista scientifica Daniela Ovadia. Il filosofo Massimo Pigliucci ha invece sottolineato la necessità delle cosiddette virtù epistemiche: essere scettici significa innanzitutto essere consapevoli dei propri limiti per evitare di assumere quegli atteggiamenti arroganti che giustamente vengono rimproverati a complottisti e pseudoscienziati.

Ma quale è la strategia migliore per affrontare le bufale? Smontare le false notizie, mostrando punto per punto tutti gli errori e le imprecisioni – il cosiddetto ‘debunking’ – funziona e convince le persone oppure polarizza il dibattito?

Ne hanno discusso, al CICAP Fest di Cesena, il giornalista Paolo Attivissimo, la divulgatrice Beatrice Mautino e il ricercatore Walter Quattrociocchi. Il CICAP, ha sottolineato Quattrociocchi, ha un ruolo fondamentale nel contrastare le bufale, ma bisogna sempre stare attenti a quale è la strategia migliore. Per valutare la quale, ha aggiunto Beatrice Mautino, è necessario prendere in considerazione che le persone non vogliono accettare passivamente quello viene loro detto, ma scegliere autonomamente. Il debunking non viene fatto per battere gli avversari, ha spiegato Attivissimo, ma per migliorare la qualità dell’informazione “e poi ci divertiamo molto, a farlo” ha concluso.
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