E' tutta colpa della Luna

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  • 01-08-2019
  • di Stefano Piazza
È tutta colpa della Luna, quando si avvicina troppo alla Terra fa impazzire tutti.
(William Shakespeare, Otello: atto V, scena II)

Mille anni fa stavo sempre a guardare la Luna sognando di diventare un astronauta; solo che non avevo né la preparazione né la prestanza fisica, in più vomitavo spesso e nessuno voleva stare con me una settimana. [...] La Luna era una cosa affascinante, romantica e misteriosa che se ne stava lassù in cielo, irraggiungibile, nonostante i tuoi desideri e i tuoi sogni. Ma tu hai ragione: una volta raggiunta è solo una squallida palla di roccia.
(Fry, “Futurama”)

Peter Lindbergh, Aldo Fallai, Toni Thorimbert e Oliviero Toscani. La loro analisi giunge alla conclusione unanime che si tratta di fotografie realizzate in uno studio cinematografico, opportunamente attrezzato ma non in grado di nascondere l’evidenza.
(Giulietto Chiesa)

Lei una volta affrontò il tema dello sbarco sulla Luna, era serio?
«Uhh, è un tweet di qualche anno fa...».
Dove scriveva che lo sbarco sulla Luna non c’è mai stato...
«È controverso quell’episodio».
In che senso?
«Sono tanti gli episodi controversi. Al Monte dei Paschi di Siena, ad esempio, sono spariti 100 miliardi, c’è un morto di mezzo e non si trova un responsabile».
Ma cosa c’entra con la Luna?
«Come dice Gianna Nannini: “Sei nato nel paese delle mezze verità...”».
(Alessandra Arachi intervista Carlo Sibilia, sottosegretario all’Interno, per il Corriere della Sera - 21 giugno 2018)

La storia del complotto è ben più vecchia degli inizi del XXI secolo. Come ha spiegato lo storico Roger D. Launius la realtà è che le prime idee complottiste erano già in circolazione al momento dello sbarco. Diverse persone, prive della necessaria competenza, si dichiararono da subito scettiche. Era semplicemente impossibile andare là, l’idea che quella familiare luce nel cielo notturno fosse un posto dove l’uomo era atterrato era troppo incredibile da accettare. Doveva essere un falso, a prescindere dalle motivazioni per farlo.
(Stefano Dalla Casa, Wired)

(Nell’agosto del 1969 lavoravo con un falegname, che mi chiese se credessi all’allunaggio) Certo, dissi, l’ho visto in televisione. Lui non era d’accordo; disse che non ci aveva creduto nemmeno per un minuto, che ‘quei tizi della televisione’ potevano far sembrare reali cose che non lo erano.
(Bill Clinton)

Negli anni ‘60 non si ponevano il problema che poi, quarant’anni dopo, ci sarebbero state tutte le fotografie dei viaggi Apollo in alta definizione scaricabili da chiunque. (Mezzo secolo fa, la Nasa sapeva che sarebbe bastato inviare qualche foto (accuratamente selezionata) a Life Magazine o a Time Magazine, così come al New York Times: nessuno avrebbe potuto fiutare l’imbroglio) Solo con l’avvento di Internet, quando la Nasa ha messo in rete tutte le foto ad alta definizione delle missioni lunari, qualcuno ha cominciato a spulciarle una per una, a fare i confronti incrociati tra luci e ombre. Ma allora non potevano immaginare questo tipo di esame ai raggi X che viene fatto oggi sui loro materiali, quindi capisco quella loro superficialità.
(Massimo Mazzucco)

Se le avessero chieste a me, quelle immagini da studio le avrei fatte molto meglio.
(Oliviero Toscani)

Un falso al 200%.
(Peter Lindbergh, fotografo di moda, “inventore” delle top-model degli anni ’90)

Vince Calder e Andrew Johnson hanno esaminato la teoria del complotto alla luce del metodo scientifico e hanno preparato una dettagliata confutazione di questa teoria sotto forma di domande e risposte, che hanno pubblicato sul sito web dell’Argonne National Laboratory. Secondo le indicazioni del metodo scientifico, un’ipotesi che è contraddetta da fatti osservabili deve essere rigettata; tutte le evidenze riguardanti lo sbarco lunare vengono invece sistematicamente rifiutate dai sostenitori del complotto.
(Da Wikipedia)
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