Giornata dell'Alfabetizzazione

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Durante i primi anni 2000, l'allora presidente dell'Accademia della Crusca, Francesco Sabatini, disse a Mike Bongiorno: "Lei ha insegnato l'italiano agli italiani", riconoscendo alla TV pubblica un grande valore per l'alfabetizzazione del paese. Il caso più esemplare in tal senso è quello dell’eccezionale maestro Alberto Manzi, una figura che merita ampiamente di essere riscoperta (https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=1800731 )

In base all'etimologia del termine, oggi si celebra la giornata dedicata all'apprendimento dell'alfabeto, quindi delle basi di conoscenza di una lingua. Per approssimazione metaforica, l'alfabetizzazione viene ricondotta alla conoscenza delle basi di specifici argomenti, per esempio l'alfabetizzazione digitale.

Perché dovremmo dare tanta importanza all'alfabetizzazione in un paese dove ormai il livello di analfabetismo è sceso dal 60% del 1900 al 1% del 2011?Perché un altro tipo di analfabetismo avanza a ritmi pericolosi e richiederebbe un intervento per una nuova alfabetizzazione. Si chiama "analfabetismo funzionale": non si tratta di non saper leggere e scrivere, ma dell’incapacità di comprendere e usare le informazioni che si incontrano nella vita di tutti i giorni, a causa delle insufficienti abilità nella lettura e comprensione del testo e nel calcolo. La percentuale di analfabeti funzionali in Italia si attesta intorno al 28%. In parole semplici: una persona ogni tre (circa) pur avendo la capacità di leggere un testo, non è in grado di comprenderlo completamente.

Se l'alfabetizzazione combatte un male crudele come l'impossibilità di accedere alle informazioni, l'analfabetismo funzionale è un male forse meno evidente, ma altrettanto pericoloso e che comporta comunque ignoranza. Secondo le statistiche (*), gli analfabeti funzionali sono mediamente scolarizzati, per questo non percepiscono il loro come un limite, anzi spesso hanno la falsa sicumera di sapere. Questo è un problema perché sono loro le persone che più di altre vengono affascinate dalle false notizie, impossibilitate a distinguere il ragionevole dall'assurdo o di approfondire la veridicità di una informazione. Il disastro di questo comportamento è sotto gli occhi di tutti, ogni giorno: teorie non scientifiche date per scontate, incapacità di distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è, impoverimento del linguaggio e della capacità di ampliare il pensiero.

Oggi più che mai, anche nel nostro paese, abbiamo bisogno di alfabetizzazione. Certamente diversa da quella che ci hanno portato Alberto Manzi e Mike Bongiorno, ma non per questo meno importante.
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