Misteri e complotti al secondo incontro del corso CICAP

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  • 01-03-2020
  • di Stefano Ravazzolo
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Il weekend del 22-23 febbraio si è svolto a Bologna il secondo appuntamento del Corso per indagatori di misteri organizzato dal CICAP. Relatori e docenti di questo incontro, a tema "Sulla scena del mistero", sono stati Paolo Attivissimo, Andrea Berti e Francesco Grassi.

Accanto al paranormale classico, oggi trovano ampio spazio le teorie del complotto. Ad aprire le danze è quindi Paolo Attivissimo, con la sua presentazione "È tutto un complotto!". Tema chiave: i complotti esistono sì, purtroppo. Ci sono quelli veri e quelli immaginari, ed è cruciale saperli distinguere. Purtroppo non è semplice tracciare una chiara linea di demarcazione tra le due categorie, ma con Paolo abbiamo visto un buon numero di tratti distintivi che possono fungere da linea guida per saperci districare autonomamente in questo mondo alquanto complesso.
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Paolo Attivissimo.


Ripercorrendo e commentando le storie (vere e false) più conosciute, abbiamo anche visto secondo quali dinamiche complotti e mistificazioni si diffondono, quali danni possono provocare nella società e com’è possibile arginarli con un rigoroso lavoro di ricerca e divulgazione.
In ogni caso si tratta di storie affascinanti, incantevoli, che spiegano qualcosa di noi oltre che del mondo esterno. Imparando a riconoscere gli elementi chiave che caratterizzano leggende urbane e teorie del complotto possiamo comprendere come pensiamo, quali sono le nostre paure e le nostre trappole mentali.

Perché hanno successo? Perché riescono ad avere un forte impatto emotivo su di noi, a toccare il nostro livello emozionale. Ci "seducono istintivamente", assecondando visioni del mondo che già abbiamo e confermandole, dandoci un senso di sicurezza e conforto.
Inoltre sono storie facilmente "vendibili" sul piano mediatico: sono facili da fabbricare, costano poco e riempiono il "vuoto" nei giornali e in TV.

Comprendere queste e molte altre dinamiche che Paolo ci ha illustrato ci permette di essere Cittadini più consapevoli ed informati, capaci di muoversi in autonomia e di partecipare proficuamente al dialogo democratico, in qualunque ambito. Inoltre, molti complotti "veri" sono ben più affascinanti di buona parte dei complotti "falsi". Ora abbiamo molte storie in più con cui stupire i nostri amici!

Nonostante trent’anni di indagini e ancora nessuna prova, i grandi classici del mistero non tramontano mai: poltergeist, fantasmi, voci dall’aldilà, UFO e così via. Francesco Grassi ci ha parlato dei cerchi nel grano, illustrandoci non solo le tecniche per realizzarli ma anche la loro interessante storia.

Seguendo questo filone narrativo, abbiamo parlato di miti e "credibilità". Studiando alcune "regole di impossibilità", abbiamo scoperto come alcune delle cose che si ritengono impossibili o comunque molto difficili siano in realtà assolutamente accessibili, previa una adeguata preparazione e pianificazione. Muoversi nel grano senza lasciare traccia? Lavorare tutta la notte nei pressi di una strada ad alto scorrimento senza essere visti? Non è così difficile come sembra!

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Francesco Grassi.
E se Francesco ed i suoi collaboratori incorporano dei "messaggi nascosti" nelle loro opere che realizzano con cadenza annuale, puntualmente molti di più ne vengono trovati da ufologi ed appassionati. Lo zoccolo duro di "believer" inoltre non può arrendersi nemmeno alle spiegazioni dei creatori stessi. Chi vuole credere crede, senza sentir ragioni.

Interessanti retroscena sono emersi non solo da questa sua esposizione di sabato pomeriggio, ma anche da quella che ha tenuto domenica mattina. In questa sua lezione siamo stati catapultati sulla “scena del mistero”: dall’intervista a eventuali testimoni, all’uso di strumenti e apparecchiature apposite, all’organizzazione di un esperimento e la valutazione dei risultati ottenuti. Francesco ci ha illustrato come creare i protocolli sperimentali per testare presunte facoltà paranormali, che soddisfino i requisiti scientifici ma allo stesso tempo si prestino ai tempi ed alle modalità televisive con cui a volte – come a Voyager – il CICAP si trova a doversi confrontare.

Ad orlare il tutto, un ripasso delle principali doti investigative che ogni scettico dovrebbe avere: la tenacia, una giusta dose di competenze informatiche, la conoscenza della lingua inglese, oltre alla capacità di lavorare in gruppo, interagire nei social e presentare i risultati in modo coinvolgente ed accattivante.

Sempre domenica mattina, il coordinatore del Gruppo Indagini Andrea Berti ci ha accompagnato in un meraviglioso viaggio nel mondo dei misteri con cui il CICAP ha quotidianamente a che fare. Abbiamo analizzato fotografie misteriose, avvistamenti ufologici, presenze ectoplasmatiche.
Sono in tanti infatti a scrivere al CICAP chiedendo aiuto nell'interpretazione di un fenomeno particolare in cui si sono imbattuti e che all'apparenza è assolutamente inspiegabile. Potendo contare sulla collaborazione di un gruppo di esperti in vari campi e armandosi di pazienza e dedizione – nonché di una giusta dose di "pensiero laterale", fantasia ed immaginazione! – quasi sempre se ne riesce a venire a capo. Ancora una volta, sono fondamentali conoscenze tecniche specifiche dei dispositivi fotografici, nonché saper sfruttare adeguatamente tutta una serie di servizi online davvero preziosi se usati in modo opportuno. Disponibili a tutti, ma è l'utilizzatore e non tanto lo strumento a fare la differenza!

È stato molto divertente, nonché impegnativo, confrontarci in prima persona con questi "eventi paranormali", come è stata interessante l'attività che Andrea ci ha proposto sabato sera dopo cena, riguardante le testimonianze oculari e la rielaborazione degli eventi. Con risultati alquanto esilaranti, abbiamo ancora una volta provato sulla nostra pelle quanto non possiamo fidarci di quello che vediamo o sentiamo, né di quello che ricordiamo eppur riportiamo con certezza a chi ce lo dovesse chiedere.
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Andrea Berti.


Complotti, esperimenti intricati, inaffidabilità dei nostri stessi sensi... Siamo dunque spacciati? Assolutamente no! Grazie alle conoscenze acquisite in questi incontri, stiamo imparando a comprendere meglio noi stessi ed il mondo che ci circonda, per poter affrontare la vita armati di spirito critico ed autoconsapevolezza. E cosa c'è di più prezioso? Non molto, a mio modesto avviso.

Grazie a tutti e al prossimo incontro!

Fotografie di Enrico Zabeo

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