Geomanzia (Feng Shui)

La Cina è senza dubbio uno dei paesi maggiormente "saccheggiati" dai nuovi cultori delle forme di spiritualità orientaleggianti che albergano nel grande calderone New Age. L'impressione rimane però quella di un ripescaggio fatto a casaccio e molto superficiale, teso prevalentemente a generare fatue mode passeggere.
Non fa eccezione la Geomanzia, pseudoscienza meglio nota con il nome cinese di Feng-shui (letteralmente venti e acque; pronuncia fen sciuèi), che oggi troviamo sovente volgarizzata sui rotocalchi femminili come arte di arredare la casa.
Essa è stata ben definita da Chatley come "l'arte di adattare le dimore dei vivi e dei morti così da contribuire ad armonizzarle con le correnti locali del respiro cosmico". Pochi sanno infatti che la Geomanzia era all'origine applicata non soltanto alle abitazioni, ma anche alle tombe: una cattiva ubicazione delle une e delle altre avrebbe portato gravissimi effetti sia agli abitanti che ai discendenti dei defunti. Al contrario si sarebbero favorite ricchezza, salute e felicità.
Di ogni luogo occorreva considerare le diverse caratteristiche topografiche in grado di modificare l'influsso locale (hsing shih) dei vari chhi della natura. Di questi, i più importanti erano senza dubbio la forma dei rilievi e la direzione dei corsi d'acqua in quanto direttamente correlati all'azione dei venti e delle acque, ma rilevanti erano anche l'altezza e la forma degli edifici, la direzione delle strade e la presenza di ponti.
Determinante infine la posizione dei corpi celesti rilevabile dalla località prescelta, poiché questi ultimi avrebbero la prerogativa di modificare la forza e la natura delle "correnti invisibili" dello Yin e dello Yang (i noti principi vitali fondamentali).
Varie misure d'intervento, quali lo scavo di gallerie e di canali, poteva risolvere una cattiva situazione feng-shui, nel malaugurato caso di una scelta di località obbligata.
L'applicazione delle regole geomantiche costituiva un insieme piuttosto complesso (una delle tante voleva che un principio Yang, per esempio una ripida scarpata, fosse sempre collocato alla destra dell'abitazione o tomba, mentre uno Ying, per esempio un colle arrotondato, dovesse sempre trovarsi alla sinistra) che doveva portare al risultato ottimale di tre quinti Yang e due quinti Yin.
L'origine di queste teorie è certamente antichissima, ma la loro codificazione e il consolidamento della loro applicazione sembrano collocarsi nel periodo cosiddetto dei Tre Regni (ca. 220 - 270 d. C.).
Se da un lato il Feng-shui finì certamente per diventare un insieme di rozze superstizioni, dall'altro esso rivela alcune norme di assoluto buon senso (il consiglio di alberi frangivento, di acqua corrente nelle vicinanze delle case, ecc…) ma soprattutto una marcata componente estetica che ha portato a derivarne risultati di incomparabile bellezza: stradine sinuose, sentieri tortuosi fra case e strutture che tendono ad armonizzarsi con il paesaggio senza mai tentare di dominarlo, assenza di forme troppo geometriche o di linee troppo diritte.
Da notare che oggi si ritiene presumibilmente che la bussola, nota come "il quadrante" (lo-phan), sia nata anzitutto in funzione del Feng-shui.



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