"Sfinge" su Marte: mistero risolto

  • In Articoli
  • 21-10-2000
  • di Massimiliano Teso

Deve essere stato un duro colpo per alcuni ufologi quando il 6 aprile la NASA ha pubblicato sul suo sito1 la foto della così detta "faccia" o "sfinge" di Marte ripresa dal Mars Global Surveyor (MGS).

Dalla foto si evince infatti che la formazione (lunga 1,5 Km) altro non è che una bassa collina erosa dagli agenti atmosferici e dall'acqua (la regione si trova in prossimità dell’Oceanus Borealis).

Tutto ebbe inizio nel luglio del 1976, quando la sonda Viking-1 iniziò a fotografare la superficie di Marte. Richard Hoagland, giornalista scientifico, notò che tra le centinaia di foto giunte sulla terra alcune erano particolarmente interessanti. Ritraevano una formazione somigliante a un viso umano2 e delle grandi strutture piramidali in prossimità di una regione denominata Cydonia Mensae (posta alle medie latitudini dell'emisfero nord del pianeta). Le immagini vennero rielaborate digitalmente per aumentarne la resa grafica e da allora la "sfinge" di Marte fece il giro del mondo.

Hoagland si convinse che quelle strane formazioni, e soprattutto quell'inquietante viso, fossero la prova di possibili insediamenti alieni: antiche civiltà marziane avrebbero così voluto inviare un messaggio ai futuri abitanti della Terra. Preso dall’entusiasmo fondò un gruppo, il "Mars Mission", e iniziò a vendere, con molto successo, libri e gadgets sull’argomento.

La NASA smentì fin dall'inizio che la formazione potesse avere una qualche origine artificiale. Secondo gli esperti, infatti, solo la bassa risoluzione della strumentazione del Viking-1 e le particolari condizioni di illuminazione avevano creato una figura così affascinante.

Se si analizza a fondo l'immagine, poi, si scopre che la "narice", che contribuisce a dare un aspetto umano alla formazione, è in realtà un punto nero dovuto alla perdita di alcuni dati durante la trasmissione.

Anche per le piramidi si ipotizzò una probabile origine naturale. Formazioni di questo tipo infatti sono presenti anche sulla Terra. Specialmente in Antartide l'erosione eolica, dovuta all'urto di particelle fini trasportate da forti venti che soffiano in direzioni pressoché costanti, trasforma cumuli di ghiacci irregolari in piccole piramidi dette dreikanter. Se consideriamo che i venti di Marte sono molto più forti di quelli terrestri, ecco una probabile spiegazione delle piramidi marziane.

Malgrado tutto i fautori dell'ipotesi extraterrestre rimasero convinti dell'origine artificiale delle formazioni.

L’interesse della NASA per l’area di Cydonia era di altro tipo. Essa si trova infatti fra due tipi di terreni di Marte: quelli craterizzati e quelli lisci. Per questo motivo decise di includerla tra le riprese in alta risoluzione che avrebbe fatto il Mars Observer. Quando però, nell'agosto del 1993, la sonda subì un'avaria a breve distanza da Marte, i fans della "sfinge" gridarono al complotto. Si accusava infatti la NASA di aver simulato il sinistro per studiare l'area in assoluta segretezza, senza dover diffondere alcun immagine. La cosa, in ogni caso, sarebbe molto difficile da realizzare visto il gran numero di persone che lavorano a missioni e ricerche di questo tipo.

Si decise quindi di riprovare e, il 4 aprile 1998, la Mars Orbiter Camera (MOC), montata sul MGS ha ripreso con un dettaglio impressionante (4,32 m/pixel) la "sfinge" di Marte.

«Somiglia a certe parti del Sud Dakota», ha commentato Arden Albee, curatore della missione al Jet Propulsion Lab. «Nella nuova fotografia vediamo chiaramente i rilievi che hanno contribuito a creare quel gioco di luci e ombre che spiega l'illusione ottica».

Caso chiuso? Neanche per idea. Per i fedelissimi della "sfinge" le nuove foto non risolvono l'enigma. «Il motivo è semplice», ha detto Stephen Basset, presidente del Paradigm Research Group, «se vuoi capire cosa rappresenta un'immagine che da almeno due milioni di anni subisce il logorio climatico e che ha un diametro di quasi due chilometri non puoi fotografarla da vicino. Perché in questo modo il volto invece di comparire, scompare nel dettaglio».

Altri invece, nel miglior stile di cover-up ufologico, sono convinti che la NASA abbia falsificato le immagini.

«Ci saranno sempre gli irriducibili convinti che si tratti di un volto umano», ha dichiarato Arden Albee e di questo siamo convinti anche noi. Aspettatevi quindi, sulle solite riviste, ipotesi di complotti e altre amenità.

In conclusione, mi piacerebbe chiedere a costoro se sono mai andati a visitare una grotta. La natura e la nostra mente sono in grado di generare volti, oggetti e animali con una tale precisione e definizione dei particolari da far impallidire la povera "sfinge" di Marte.

1] http://www.nasa.gov/newsinfo/cydonia.html

2] http://nssdc.gsfc.nasa.gov/image/planetary/mars/face.jpg

Si ringrazia Albino Carbognani (fisico all’Università di Parma).

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