Mind The Gum: delle prove difficili da masticare

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  • 17-05-2021
  • di Marco Martorana
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Quando si chiedono le prove, una delle aspettative che si ha è di ottenere del materiale che chiarisca in modo inequivocabile le questioni in gioco. Come spesso accade, invece, ci si trova a dover esaminare del materiale difficile da comprendere e che presenta informazioni contraddittorie.

Chiedi Le Prove ha proprio tra i suoi obiettivi quello di prestare supporto all’asker in queste situazioni, aiutando ad analizzare le prove ricevute.

La storia di Mind The Gum è un esempio perfetto in questo senso.

Mind The Gum è una gomma da masticare e l’azienda che la produce sostiene che consumarla tre volte al giorno per due settimane fa mantenere alti livelli di concentrazione e di energia mentale.

Queste promesse hanno catturato l’attenzione di un asker, il quale ha voluto chiedere all’azienda maggiori informazioni. In particolare, ha chiesto come fosse possibile ottenere livelli alti e costanti di concentrazione senza creare uno stato di eccitazione.

L’azienda ha fornito una risposta tempestiva, allegando diversi lavori scientifici.

Nella risposta viene indicato che il prodotto «è un integratore alimentare notificato al Ministero della salute ed iscritto nel Registro degli integratori alimentari». Si chiarisce poi che Mind The Gum contiene diverse vitamine (A, B1, B2, B5, B6, B9, B12, D) e altri ingredienti come: L-Teanina, Caffeina, L-Glutammina, Bacopa, Guaranà e Griffonia.

I lavori sono molti e li abbiamo schematizzati nella tabella 1. Tra di essi vi sono, ad esempio, due rassegne, quindi degli articoli che analizzano diversi studi condotti sullo stesso argomento. Nel primo si evidenzia[1] che Caffeina e L-Teanina riescono a migliorare alcune funzioni cognitive come la memoria e l’attenzione solo quando sono assunte insieme. Nel secondo emerge che la Bacopa[2] è una sostanza in grado di incrementare le capacità cognitive, in soggetti clinici. Questa caratteristica della popolazione testata dagli studi merita di essere evidenziata perché la pubblicità di Mind The Gum si rivolge a soggetti sani, ma appunto lo studio non consente di sapere se su di loro la Bacopa possa avere un qualche effetto. Per quanto riguarda il Guaranà viene presentato un articolo[3] dal quale risulta che questa sostanza aggiunta ad una bevanda multivitaminica è in grado sia di migliorare la performance in compiti di elaborazione rapida di informazioni visive, sia di ridurre l’affaticamento dovuto allo svolgimento di tali compiti.

Tabella 1
Caffeina
Sì ma... * La quantità di caffeina utilizzata è superiore a quella presente in Mind The Gum.
* Solo se il consumo di caffeina è moderato.
* Solo se la caffeina è consumata insieme al glucosio, ma non separatamente.
L-Teanina
2
Sì ma... * La sostanza utilizzata nello studio è composta da un estratto di Tè verde e L-Teanina (LGNC-07).
* Lo studio parla degli effetti sugli animali.
* Sette studi su L-Teanina assunta insieme alla caffeina con dosaggio differente da quello presente in Mind The Gum.
* Due articoli parlano del consumo di tè.
Bacopa
2
Sì ma... * Gli studi sono condotti su campioni clinici e non sulla popolazione in salute.
Griffonia
Sì ma... * Lo studio è condotto su un campione di ratti.
Guaranà
Sì ma... * Lo studio fa riferimento a una bibita a base di guaranà.
Vitamina B
Sì ma... * Lo studio indaga gli effetti della vitamina B sul deterioramento cognitivo dovuto all’età.
* Lo studio è condotto su dei ratti.
Vitamina D
Sì ma... * Lo studio indaga gli effetti della vitamina D sul deterioramento cognitivo.
Tabella 1: la divisione delle righe della tabella è fatta secondo questo criterio: il “Sì” raggruppa gli studi inviati da Mind The Gum che mostrano degli effetti positivi della sostanza in questione su alcune funzioni cognitive come la memoria e l’attenzione (nel caso della griffonia l’effetto indagato erano le proprietà ansiolitiche della sostanza). Nella riga “Sì ma...” sono collocati gli studi che, pur presentando degli effetti positivi, hanno delle caratteristiche che non li rendono adattabili al prodotto su cui è stato fatto l’ask.


Per la Griffonia la situazione è più complessa in quanto lo studio[4] fornito, che dimostrava l’effetto ansiolitico dei consumi di semi di Griffonia, era stato condotto su dei ratti e, dato che il campione era composto da animali, lo stesso articolo concludeva che i risultati nulla potevano dire circa effetti simili anche sulle persone. Nessuno studio veniva infine presentato relativamente alla L-Glutammina.

L’azienda produttrice di Mind The Gum sostiene che non sono solo le sostanze presenti nelle gomme ad avere degli effetti sul funzionamento del sistema nervoso, questi effetti sarebbero coadiuvati anche dall’azione meccanica della masticazione. E anche per questo aspetto è stato fornito un certo numero di studi scientifici.

Uno di questi dimostra che la masticazione di una cicca riesce a migliorare le prestazioni in compiti di memoria. Secondo gli autori questo è spiegabile facendo riferimento al fatto che l’attività di masticare incrementa l’afflusso sanguigno in alcune regioni cerebrali come la corteccia fronto temporale, che ha un ruolo importante per il funzionamento della memoria. In questo studio non sono invece emersi degli effetti sull’attenzione[5] e ciò appare in contrasto con un altro degli studi[6] da cui emerge esattamente il contrario: la masticazione di una cicca aumenta l’attenzione, ma non ha alcun effetto sulla memoria. Questo dato apparirebbe confermato anche da un altro degli studi[7], dal quale emerge che la masticazione di una gomma riesce a tenere alta la vigilanza e l’attenzione dei partecipanti durante l’esecuzione di un compito di attenzione. In altri articoli[8][9][10] però si rileva che l’influenza della masticazione di una cicca sull’attenzione necessita di maggiori ricerche per poter essere confermata. Questa conclusione viene in particolare evidenziata in una rassegna di diverse ricerche sull’argomento. Dopo aver messo in evidenza che in alcuni studi l’effetto è presente mentre in altri non si verifica, si ribadisce la necessità di nuovi studi per poter definitivamente chiarire se l’effetto è presente e come e perché si verifichi. Anche una seconda rassegna che ha preso in esame 22 articoli sugli effetti della masticazione sull’attenzione evidenzia la contraddittorietà della letteratura scientifica: 14 (64%) studi mostrano effetti positivi (anche piccoli), 1 (5%) mostra effetti negativi, 5 (23%) mostrano sia effetti positivi che negativi, 2 (9%) non mostrano nessun effetto. La conclusione è chiara: sono necessari altri studi per poter confermare l’effetto della masticazione sull’attenzione.

Emerge quindi che sul punto specifico non c’è un accordo della comunità scientifica, alcuni studi mostrano risultati promettenti, ma i dati sono ancora troppo contrastanti per poter giungere a una conclusione certa. Scenari del genere sono piuttosto frequenti nel mondo scientifico. In tali situazioni è raccomandabile avere un approccio prudente come, per esempio, quello mostrato da Tucha et. al.[11] in un articolo del 2004, nel quale concludono che è necessaria cautela nel sostenere che la masticazione di una gomma migliori le capacità cognitive.

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Una delle prove presentate dall'azienda era uno studio condotto su 9 ciclisti.
Un problema generale relativo agli articoli presentati è poi che in nessuno vengono presentati studi condotti su prodotti simili a Mind The Gum. Per esempio, tra questi vi era uno studio[12] nel quale venivano somministrate delle gomme da masticare a base di caffeina per verificare il loro effetto sulle prestazioni fisiche di 9 ciclisti. La dose di caffeina presente in ciascuna cicca dello studio era di 240 mg (circa 3 caffè espresso), mentre le cicche Mind The Gum contengono 100 mg di caffeina. Differenze di dosaggio così elevate non rendono possibile mettere in relazione i due prodotti, in quanto gli effetti potrebbero essere significativamente diversi.

Per aiutare a comprendere l’importanza di questa conclusione, consideriamo l’esempio di un qualsiasi studio che voglia verificare l’effetto di una sostanza sul funzionamento del sistema nervoso. Gli elementi di cui si terrà conto sono il dosaggio, il metodo di assunzione e la periodicità di assunzione della sostanza, e ciascuna di queste variabili è misurata scrupolosamente perché anche da questa dipende l’effetto della sostanza. I risultati di quello studio saranno quindi estensibili solo ai casi in cui la sostanza viene assunta con gli stessi parametri dello studio originario. Basti pensare a un qualsiasi farmaco: se viene assunto con modalità scorrette, ad esempio nel caso di sovradosaggio, sarà nocivo. Anche se la sostanza non cambia, l’effetto decisamente sì.

È quindi importante considerare che i risultati di uno studio sono una sorta di fotografia di una specifica situazione. Per poter supportare una certa affermazione, una ricerca deve quindi riguardare quella specifica affermazione, non altre per quanto analoghe. Altrimenti, il fatto che una ricerca sia stata pubblicata su un articolo peer reviewed non consente di giungere a conclusioni definitive.

Nel caso di Mind The Gum, la documentazione fornita mostra degli effetti di alcune sostanze presenti nella cicca e della masticazione sulle capacità cognitive. Tuttavia, gli studi sulla masticazione, come si è visto, sono contraddittori e non conclusivi, necessitano cioè di altre ricerche per poter confermare l’effetto sulle funzioni cognitive e spiegarlo. Per quanto riguarda le sostanze, i problemi sono due. Il primo è che i dosaggi utilizzati negli studi sono molto diversi da quelli presenti in Mind The Gum e quindi non è chiaro se producano gli stessi effetti. Il secondo è che non sappiamo se somministrare quelle sostanze con delle gomme da masticare sia efficace, dal momento che gli studi utilizzano altre modalità di somministrazione. In conclusione, non possiamo considerare il materiale ricevuto adeguato a sostenere le affermazioni dell’azienda, perché non è specifico per il prodotto in esame.

Note

1) Mancini, E., Beglinger, C., Drewe, J., Zanchi, D., Lang, U. E., & Borgwardt, S. (2017). Green tea effects on cognition, mood and human brain function: A systematic review. Phytomedicine, 34, 26-37.
2) Aguiar, S., & Borowski, T. (2013). Neuropharmacological review of the nootropic herb Bacopa monnieri. Rejuvenation research, 16(4), 313-326.
3) Kennedy, D. O., Haskell, C. F., Robertson, B., Reay, J., Brewster-Maund, C., Luedemann, J., ... & Scholey, A. B. (2008). Improved cognitive performance and mental fatigue following a multi-vitamin and mineral supplement with added guarana (Paullinia cupana). Appetite, 50(2-3), 506-513.
4) Carnevale, G., Di Viesti, V., Zavatti, M., & Zanoli, P. (2011). Anxiolytic-like effect of Griffonia simplicifolia Baill. seed extract in rats. Phytomedicine, 18(10), 848-851.
5) Wilkinson, L., Scholey, A., Wesnes, K. (2002). Chewing gum selectively improves aspects of memory in healthy volunteers. Appetite, 38, 235-236.
6) Smith, A. (2010). Effects of chewing gum on cognitive function, mood and physiology in stressed and non-stressed volunteers. Nutritional neuroscience, 13(1), 7-16.
7) Johnson, A. J., Muneem, M., & Miles, C. (2013). Chewing gum benefits sustained attention in the absence of task degradation. Nutritional Neuroscience, 16(4), 153-159.
8) Allen, A. P., & Smith, A. P. (2012). Effects of chewing gum and time-on-task on alertness and attention. Nutritional Neuroscience, 15(4), 176-185.
9) Allen, A. P., & Smith, A. P. (2011). A review of the evidence that chewing gum affects stress, alertness and cognition. Journal of Behavioral and Neuroscience Research, 9(1), 7-23.
10) Hirano, Y., Onozuka M. (2015). Chewing and Attention: A Positive Effect on Sustained Attention. BioMed Research International, 2015.
11) Tucha, O., Mecklinger, L., Maier, K., Hammerl, M., & Lange, K. W. (2004). Chewing gum differentially affects aspects of attention in healthy subjects. Appetite, 42(3), 327-329.
12) Paton, C. D., Lowe, T., & Irvine, A. (2010). Caffeinated chewing gum increases repeated sprint performance and augments increases in testosterone in competitive cyclists. European journal of applied physiology, 110(6), 1243-1250.
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