Foto misteriose al castello di Fosdinovo
Vi trasmetto una foto scattata al castello di Fosdinovo, per chiedere un vostro parere in merito. Innanzitutto spiego la dinamica della situazione in cui ho scattato la foto. Io e la mia famiglia ci siamo recati presso il castello in questione per l'ultimo giro del castello con la guida (la custode del castello) alle ore 18.30 del giorno 06.08.2011. Dopo le varie spiegazioni del caso ed aver visto anche quelle sembianze del marchese e della figlia vicino al simbolo di famiglia a plafone ci siamo recati presso la stanza del marchese che a quanto pare trasmette dei battiti cardiaci o comunque dei battiti visibili sul lenzuolo. Dentro la camera in questione ho notato effettivamente il rigonfiamento del letto e come gli altri membri del gruppo sulla superficie del lenzuolo si notava leggermente un continuo pulsare in varie zone del lenzuolo. Ad un certo punto la mia compagna si trovava presso l'ingresso della stanza ed osservava noi altri che toccavamo leggermente il lenzuolo. Ad un certo punto spaventata mi ha chiesto di uscire dalla stanza in questione dicendomi di aver sentito sul suo braccio sinistro (quello rivolto verso l'uscita della stanza) un soffio gelido/freddo improvviso. Come siamo usciti dalla stanza mi sono rivolto verso la stanza in questione ed ho effettuato uno scatto mettendo a fuoco la visuale ed usando il flash. Ho effettuato questo scatto solo con la speranza di trovare nel mio scatto una prova di qualcosa, sperando di aver fortuna. L'ora dello scatto sarà stata circa alle 19.00 e la stanza in questione ha solo quei piccoli lumi per illuminarla. Fatto sta che arrivato a casa ho guardato le mie foto ed arrivato a questa ho notato una strana ombra sulla parte destra della foto, proprio quasi a ridosso del viso della guida (la signora con gli occhiali sulla destra). In quel punto un attimo prima vi era la mia compagna. Ho guardato bene ed ho notato che l'ombra non può essere la sua, perché quest'ombra risulta anche sul viso della guida e non dietro. Ho cercato in tutti i modi di guardare a fondo la foto e cercare di capire cosa possa essere quest'ombra, ho cercato anche di applicare tramite programma di foto dei filtri per far risultare quest'ombra ma non sono riuscito perché non capace. Guardando questa foto a me sembra di vedere un viso, ma potrebbe essere che mi sbagli o che venga suggestionato dal continuo cercare qualcosa in questa foto.Ho deciso di scrivere a voi e chiedere un vostro parere in merito per risolvere questa situazione strana. Posso comunque tranquillizzarvi che non ho montato la foto, ma è il risultato di un normale scatto, e sono cosciente sul fatto che possa essere un effetto dato da molti fattori, ma proprio per questo desidero una vostra risposta in merito che risolva questo mistero.
Mattia Martinetti
Risponde Gigi Cappello del CICAP Sicilia
Le affascinanti vicende del castello di Fosdinovo (MS) sono indissolubilmente legate alla famiglia Malaspina, che governò il feudo a partire dal XIV secolo e che ancora mantiene la proprietà dello splendido maniero (http://www.castellodifosdinovo.it ). Quanti volessero visitarlo, si troverebbero guidati attraverso una lunga serie di misteri più o meno costruiti ad arte, uno dei quali è appunto quello del “letto che respira”, nella camera che fu del marchese Ippolito.
In questa sede ci concentreremo comunque esclusivamente sull’analisi dell’immagine inviataci dal Signor Martinetti (figura 1).
In figura 2 abbiamo tracciato il profilo dell’ombra sospetta. In alcuni punti essa presenta dei contorni abbastanza delineati (in particolare la parte curva che sembra formarsi dietro la figura femminile), in altri è possibile solo intuirla. Tracciata in questo modo, in effetti, l’ombra appare in una posizione “fisicamente impossibile”, sospesa senza una apparente superficie su cui proiettarsi. In altri termini, sembrerebbe proprio non essere un’ombra. Il sospetto è che in realtà non si tratti di una singola ombra, quanto piuttosto della composizione di due ombre distinte proiettate su superfici differenti.
Per valutare questa ipotesi è necessario analizzare (da bravi direttori della fotografia) la posizione delle sorgenti di luce e degli oggetti all’interno della stanza.
Guardando l’immagine completa (figura 1) si riconoscono due sorgenti: la prima è la lampada poggiata sul tavolino appena visibile in fondo, sapientemente piazzata per generare una situazione di “sinistra penombra”, ovvero di chiaroscuri ben tagliati e ombre lunghe. La seconda è il flash della camera, la cui prepotente azione è ben visibile nella completa “bruciatura” della parete sulla estrema destra; bruciatura che ha, tra l’altro l’effetto di generare una sorta di foschia proprio nella parte di immagine di nostro interesse, che è fra le cause della non perfetta intelligibilità del profilo d’ombra.
Proprio in quella parete, all’altezza del volto della guida, notiamo un mattone sporgente, probabilmente la base di una volta o di una porta ad arco.
Ad una attenta analisi gli angoli retti generati dal mattone sono riscontrabili sull’ombra proiettata sui vestiti della guida.
La sezione d’ombra davanti alla guida è dunque quasi sicuramente generata dall’illuminazione con flash della parete bianca visibile a destra.
L’ombra dietro la guida (l’ideale testa del fantasma) potrebbe invece essere generata dalla luce d’ambiente e sarebbe in particolare la proiezione sulla parete di fondo della testata del letto.
Di quest’ultima, anche se parzialmente nascosta dalla figura della guida, si intuisce la struttura che consta di tre archi: uno centrale più ampio e due minori ai lati. Lo stesso profilo si nota proprio nell’ombra (figura 3a).
Una doppia ombra così composta è compatibile con il profilo misterioso tracciato in figura 2 (Il confronto è mostrato in Figura 3b).
Per quanto concerne la regione d’ombra meno intellegibile, come già detto, la foschia generata dalla luce del flash rende di fatto impossibile stabilire con certezza l’andamento delle linee. Guardando con particolare attenzione si nota in effetti un inscurimento dei capelli della guida, ma nulla di indubbiamente riconoscibile. Il fatto che, in tale confusione, percepiamo comunque il profilo d’ombra come mostrato in figura, non deve affatto stupire. La nostra mente, costantemente alla ricerca di regolarità e di ordine, tende spesso a “completare le figure” con linee mancanti, generando in certi casi degli inganni visivi; nella fattispecie raccordando due ombre distinte in un’unica figura.
Chiudiamo infine con due parole riguardo “il gelido soffio improvviso” accusato dalla compagna del signor Martinetti: viene da pensare che il soffio (magari amplificato nella percezione dalla suggestione del luogo) e la vibrazione delle lenzuola possano avere una causa comune in correnti d’aria che attraversano la stanza, o che le lenzuola possano essere involontariamente scosse da chi vi poggia il palmo della mano. Per risolvere la questione sarebbe comunque necessario un sopralluogo al castello, senza il quale le nostre non possono che restare lecite supposizioni.
Il mistero dell’acqua rivitalizzata...
Ho cercato in rete pareri sul Sistema Revital della Galaxy Top che "Rende l'acqua leggera, energetica, rivitalizzata, più assimilabile e diuretica; ..." (come recita uno scarno depliant della suddetta ditta), ma non ho trovato nulla di informativo relativo al suddetto prodotto.Istintivamente mi sa di "bufala" (con tutto il rispetto per tale bovino!), vi chiedo perciò, cortesemente, un parere.
Risponde Silvano Fuso
Ho cercato informazioni sul dispositivo segnalato dal lettore e ho trovato il sito della casa produttrice: http://www.revitalacqua.com/
Dalle informazioni che si possono trarre (in particolare dal filmato di presentazione http://www.revitalacqua.com/revital.php?id=2 ) si può dedurre che i sospetti avanzati dal lettore circa la natura bufalina del dispositivo appaiono fondati.
Nel filmato si afferma che il dispositivo “ripristinerebbe le memoria, le frequenze e le energie” dell’acqua, “indispensabili al nostro organismo”. Già questa affermazione mostra la totale infondatezza scientifica di quanto viene pubblicizzato.
La descrizione della struttura del dispositivo afferma che esso è costituito da un cilindro in ottone trattato con rodio, palladio e platino, nel quale sono stati inseriti quattro magneti al neodimio, e da un tubo di argento a forma di chiocciola contente a sua volta una lamina d’argento a forma elicoidale. Altri due magneti sono poi posizionati all’estremità della chiocciola dove si troverebbe un “ossigenatore”. Viene inoltre affermato che le molecole d’acqua, a contatto con il primo gruppo di magneti, subirebbero un “processo di separazione”. I magneti del secondo gruppo sottoporrebbero i minerali contenuti nell’acqua a una “potente carica di frequenze e di memorie”. L’acqua subirebbe poi altri due fondamentali processi: il primo di “debatterizzazione” causato dal contatto con l’argento che (toglierebbe idrogeno al batterio uccidendolo all’istante); il secondo consisterebbe in una “vortificazione” causata dalla lamina elicoidale che accelererebbe le molecole d’acqua facendo acquistare energia e maggiore ossigenazione. Le molecole d’acqua infine subirebbero una “ripolarizzazione” che le allineerebbe in “sequenza naturale” rendendo in tal modo l’acqua “altamente biocompatibile” e quindi simile all’acqua viva di montagna.
L’acqua che uscirebbe dal dispositivo sarebbe leggera, diuretica, allevierebbe il dolore, favorirebbe la digestione e l’ossigenazione del sangue, regolerebbe la pressione arteriosa, combatterebbe i radicali liberi e la cellulite e favorirebbe il sonno e il riposo. Il altre parole sarebbe un’acqua miracolosa!
Anche chi non ha una specifica preparazione scientifica si rende facilmente conto di quanto poco credibili appaiano simili affermazioni. Dal punto di vista scientifico poi certe affermazioni non hanno alcun senso e appaiono semplicemente come frasi ad effetto pronunciate con l’unico scopo di impressionare il pubblico. L’unico effetto possibile (ma relativamente al quale la stessa comunità scientifica è divisa) è quello dei magneti. I magneti, infatti, potrebbero avere un effetto sulla cristallizzazione del carbonato di calcio, trasformandolo dalla forma calcite (responsabile delle incrostazioni di calcare) alla forma aragonite (che produce meno incrostazioni). Questo effetto (ammesso che sia reale) può al massimo produrre vantaggi su condutture e recipienti, ma non si capisce quali vantaggi possa avere sulla salute di chi beve l’acqua. L’effetto battericida della lamina d’argento è tutto da dimostrare. Ma, anche se fosse reale, appare comunque del tutto inutile, visto che l’acqua che esce dai nostri rubinetti è già batteriologicamente pura e ha già superato molti controlli in tal senso.
Il dispositivo appare in definitiva del tutto inutile e del tutto incapace di migliorare le caratteristiche dell’acqua.
...e le misteriose acque di luce bianca
Mi sono imbattuto recentemente, su una rivista di ispirazione cristiana a grande diffusione, nell'argomento delle “acque di luce bianca”, cioè sulle presunte proprietà “straordinarie” delle acque legate a santuari mariani. Ho già letto vostre risposte in merito, anche nel libro di Silvano Fuso che è un amico ed ex compagno di studi. Personalmente so bene trattarsi di bufale, che oltretutto non rendono affatto un bel servizio anche per chi, come me, è credente. Ma poiché troppi sono i creduloni con cui a volte devo confrontarmi, gradirei se possibile un approfondimento, cioè un commento critico all' 'esperimento' di Ansaloni - Ciccolo - Vecchi pubblicato su “Rassegna Chimica 5” del 1990 (riportato sul sito www.acqualucebianca.it nella sezione articoli).Paolo Gatti
Genova
Risponde Silvano Fuso
Volentieri rispondo all’amico Paolo Gatti.
In molti luoghi di culto dove, si dice, sarebbe apparsa la Madonna, vi sono spesso sorgenti d’acqua (il luogo più famoso è sicuramente Lourdes) alle quali molti attribuiscono singolari proprietà.
La biologa Enza Ciccolo ha elaborato la curiosa teoria delle acque mariane o acque a luce bianca. Secondo la dottoressa Ciccolo le acque presenti nei luoghi di apparizione mariana presentano sette frequenze caratteristiche. Tali frequenze, secondo la scuola francese di “auricolomedicina” del dottor Nogier, corrisponderebbero a quelle alle quali risuonano i vari tessuti biologici. Secondo la dottoressa Ciccolo inoltre: “Queste acque producono particolari azioni biochimiche e rispondono, mediante un test di risonanza, a tutte le sette frequenze di base che caratterizzano lo spettro luminoso costituito dai sette colori dell'arcobaleno i quali, fusi insieme, danno la luce bianca”. Per questo motivo si chiamerebbero quindi “acque a luce bianca” (o anche “acque bianche”).
Già queste speculazioni teoriche lasciano molto perplessi, visto che hanno ben poco senso dal punto di vista chimico-fisico e biologico (ho analizzato più a fondo la questione nel mio Il libro dei misteri svelati, Castelvecchi, Roma 2010). Nell’articolo citato, pubblicato su Rassegna chimica, si sostiene tuttavia che esisterebbero prove sperimentali dirette che mostrerebbero come le acque provenienti dai santuari (Lourdes, Medjugorje e altri) presentino insolite proprietà chimico-fisiche.
Il metodo usato per provare le presunte proprietà dell'acqua dei santuari è basato su un vecchio test chimico proposto inizialmente dal chimico Giorgio Piccardi (1885-1972). Mi ero interessato a Piccardi anni fa e avevo scritto l'articolo "Il chimico del Sole. L'opera scientifica di Giorgio Piccardi", pubblicato su Scienza & Paranormale n. 72-XVI, 2007. I test originari di Piccardi consistevano nel far precipitare l’ossicloruro di bismuto (BiOCl) colloidale aggiungendo semplicemente dell’acqua a una soluzione concentrata di cloruro di bismuto (BiCl3). Secondo Piccardi questi test avrebbero consentito di distinguere l’acqua “attivata” con un particolare procedimento da quella “non attivata”. Questi test sono stati ampiamente criticati poiché presentano una scarsissima attendibilità, essendo sostanzialmente basati su valutazioni qualitative e altamente soggettive. Ansaloni, Vecchi e Ciccolo, per saggiare le acque dei santuari, hanno riproposto test analoghi, facendo però precipitare oro colloidale, anziché ossicloruro di bismuto.
Ansaloni e Vecchio, con la stessa tecnica, anni prima avevano creduto di dimostrare le proprietà radianti dei pranoterapeuti: il che la dice lunga sulla attendibilità del metodo.
Io penso che basterebbe replicare il test con una prova in cieco per demolire completamente i loro risultati. La valutazione qualitativa dei risultati dei test chimici è infatti fortemente influenzata dalle aspettative dei ricercatori che partono dall’idea che le acque dei santuari siano diverse dalle acque provenienti da altre fonti. Lourdes-in-pullman.eps
Grazie CICAP
Vorrei semplicemente ringraziare il CICAP per quanto quotidianamente offre. Sono uno psicologo, mi trovo spesso a dover controbattere, sia per motivi professionali che personali, alle argomentazioni di chi è inconsapevole vittima di pseudoscienziati e millantatori. Ma spesso sono a corto di valide documentazioni e conoscenze...ed allora vado sui "preferiti" e clicco CICAP. Grazie.
Marco Forner
Risponde Fara Di Maio
Pubblichiamo con piacere questa comunicazione del nostro lettore. Riscontri come il suo ci incoraggiano ad andare avanti nel nostro impegno, e a cercare di rendere sempre più articolato e completo il materiale che ne deriva. Ciò è possibile anche grazie al contributo e ai suggerimenti di chi ci segue con assiduità.
Sapere di costituire un punto di riferimento per le tematiche di cui ci occupiamo è per noi fonte di soddisfazione e ringraziamo il dottor Forner per le sue parole. Quello che stupisce è che lavori del genere vengano pubblicati (senza alcun commento critico) su riviste di chimica.
In definitiva dunque quella delle “acque a luce bianca” è un ennesima congettura pseudoscientifica in cui con parole altisonanti e l'uso improprio di termini scientifici, in buona o cattiva fede poco importa, si prendono in giro i lettori fornendo loro informazioni palesemente prive di ogni fondamento.
Promuovere la razionalità è uno dei nostri obiettivi principali e usarla nell'affrontare i problemi dovrebbe essere una delle caratteristiche che ci distinguono da chi crede alle pseudoscienze. I problemi cominciano quando gli scettici si rinfacciano a vicenda di non essere razionali, discutendo di economia o di politica, ma anche di teorie scientifiche come quella sul riscaldamento globale.