Luca
La domanda che il lettore pone non è affatto sciocca. Al contrario, è un buon esempio di come un semplice fenomeno fisico possa dare origine a un comportamento strano, curioso e sorprendente. Il fenomeno in questione è il cosiddetto "sovraraffreddamento". Alla pressione atmosferica normale l'acqua congela a 0° C. Se invece si trova a pressione maggiore, la temperatura di congelamento diminuisce. Come è noto, inoltre, l'acqua congelando aumenta di volume. Se si pone una bottiglia chiusa in un frigorifero la cui temperatura scende sotto lo zero, si hanno due possibilità. Se la bottiglia è fragile (ad esempio di vetro), l'aumento di volume dovuto al congelamento può spaccare la bottiglia. Se viceversa il contenitore è elastico (come nel caso delle bottiglie di plastica), la rottura non avviene e si determina un aumento di pressione all'interno della bottiglia. L'aumento di pressione determina una diminuzione della temperatura di congelamento, di conseguenza l'acqua rimane liquida anche a temperatura inferiore allo zero. Nel momento in cui la bottiglia viene aperta, la pressione torna normale e di conseguenza l'acqua si viene a trovare in una situazione estremamente instabile: infatti si trova allo stato liquido quando invece dovrebbe essere solida. È quindi sufficiente una minima perturbazione meccanica (ad esempio il versare l'acqua in un bicchiere) per determinarne il repentino congelamento.
La "medicina dell'occhio"
Michele Calatri
Se le sostanze utilizzate sono state effettivamente olio d'oliva e acqua di rubinetto, è assolutamente impossibile che si sia verificato quanto descritto. Infatti l'olio ha una densità (0,92 g/ml) inferiore a quella dell'acqua (1 g/ml) e pertanto una goccia d'olio galleggia e non può stare sul fondo (il fenomeno è regolato dal noto principio di Archimede). Il fenomeno descritto è possibile solamente se il liquido contenuto nel bicchiere ha una densità inferiore a quella dell'olio. Questo è ad esempio possibile utilizzando una miscela idroalcolica. L'alcol etilico, infatti, ha una densità (0,80 g/ml) inferiore sia a quella dell'acqua che a quella dell'olio. Variando opportunamente il rapporto acqua/alcol si può fare assumere alla miscela la densità voluta, compresa nell'intervallo tra 0,80 e 1 g/ml. Se la densità risultante è inferiore a quella dell'olio, la goccia d'olio rimane sul fondo come accaduto durante il rito. Si può anche fare in modo che la miscela abbia una densità esattamente uguale a quella dell'olio: in questo caso la goccia d'olio può sorprendentemente rimanere sospesa all'interno del liquido assumendo una forma perfettamente sferica. Se si utilizza alcol puro non denaturato, la miscela idroalcolica appare assolutamente incolore e, a un esame visivo, è del tutto indistinguibile dalla semplice acqua.
Silvano Fuso
Chimico-fisico
Segretario CICAP-Liguria e Coordinatore
Gruppo Scuola CICAP
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