I tre termini del sillogismo e la definizione

  • In Articoli
  • 13-08-2015
  • di Manuele De Conti
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La giustificazione del potere della pranoterapia è un ragionamento sillogistico che contiene errori logici. ©lenergiavitale.myblog.it
Come visto nei precedenti numeri di questa rubrica, riportando i ragionamenti che formuliamo, o che ci vengono rivolti, al modello di ragionamento sillogistico facilitiamo l’identificazione e la ricostruzione delle premesse che compongono il ragionamento e la loro valutazione. Di fronte all’affermazione secondo cui i cerchi nel grano avrebbero natura extraterrestre perché non si spiegherebbero altrimenti, con un po’ di pratica non sarà difficile intuire che le premesse che sostengono tale conclusione sono «Tutto ciò che non si spiega ha natura extraterrestre» e «I cerchi nel grano non hanno spiegazione». A questo punto, attraverso l’applicazione del metodo del controesempio, si potrà con facilità rilevare e mostrare come né la prima premessa, né la seconda, resistano al confronto coi fatti.

La ricostruzione dei ragionamenti secondo il modello sillogistico permette anche di rilevare alcuni vizi. Uno piuttosto comune e particolarmente insidioso è quello che viene denominato fallacia dei quattro termini. Infatti, un sillogismo per essere valido deve rispettare alcune regole. Una di queste richiede che esso non includa più di tre termini o espressioni. Il seguente sillogismo valido che ha come premesse «Tutti i mammiferi sono vertebrati» e «Tutti i gatti sono mammiferi», e come conclusione «Tutti i gatti sono vertebrati», rispetta questa regola. Esso, infatti, è costituito solo da tre termini, ossia «mammiferi», «vertebrati» e «gatti». Ma quando questa regola non viene rispettata ci possiamo trovare di fronte a ragionamenti come il seguente: «Tutto ciò che è di pubblico interesse deve essere pubblicato dalla stampa nazionale», «Tutte le notizie sugli U.F.O. sono di pubblico interesse» e quindi «Tutte le notizie sugli U.F.O. devono essere pubblicate dalla stampa nazionale».

In questo sillogismo, solo nominalmente ci sono tre espressioni, ossia «pubblico interesse», «pubblicato dalla stampa» e «notizie sugli U.F.O.». In sostanza, invece, le espressioni sono quattro.Infatti, «pubblico interesse» viene assunto con due differenti significati; nella prima premessa nella prima premessa si riferisce a ciò che riguarda la comunità, ossia tutti, mentre nella seconda a ciò che incuriosisce o attrae tutti. Senza queste distinzioni diventa più difficile individuare il problema che caratterizza tale ragionamento e quindi valutarlo e contestarlo.

Altro esempio di questo vizio intellettuale con cui i lettori di questa rivista avranno una certa confidenza è il seguente: «Il termine energia è un termine scientifico», «La pranoterapia impiega il termine energia», quindi «La pranoterapia è scienza». Tra i diversi errori di questo ragionamento, piuttosto evidente è quello d’assumere uno dei tre termini principali, ossia «energia», con due significati differenti: nella prima premessa con il significato scientifico di grandezza fisica che esprime l’attitudine di un corpo o di un sistema a compiere lavoro; nella seconda premessa con quello pseudoscientifico, carico di ambiguità e di sfumature vitaliste, sinonimo di fluido immateriale. Modificati ad arte i significati dei termini che compongono il ragionamento, con inganno o innocenza, si può addirittura spacciare la pseudoscienza per scienza!

Come anticipato, ricostruire i ragionamenti secondo il metodo sillogistico ci permette di valutare con più attenzione tali ragionamenti, per esplicitarne debolezze ed errori. Nello specifico caso, con ragionamenti che assumono uno stesso termine con significati diversi, per saper indicare e risolvere l'equivoco è fondamentale acquisire abilità definitorie. Imparare a definire i termini con cui si discute e si costruiscono i propri ragionamenti, o si valutano gli altrui, offre una molteplicità di benefici. Fra tutti, la capacità di costruire catene di ragionamenti più coerenti, la sensibilità alle sfumature terminologiche e agli slittamenti di significato dei termini e l’abilità nel valutare e contestare la tenuta delle definizioni e dei discorsi con esse elaborati.

Generalmente la definizione è un’espressione verbale che spiega o determina il significato attribuito a un termine o a una locuzione, con terminologia chiara e semplice. Siccome il significato dei termini è per lo più determinato dall’uso che se ne fa, la definizione deve fornire le informazioni necessarie per impiegare un termine correttamente.

Diverse sono le modalità di definizione di cui è opportuno essere consapevoli. La definizione per genere e specie consiste nel definire una parola mediante il riferimento al genere a cui la classe di oggetti appartiene e alla differenza specifica dagli altri membri della stessa classe. Ad esempio l’idrovolante è un velivolo (genere) che, munito di particolari dispositivi galleggianti o grazie alla particolare forma della fusoliera, è in grado di effettuare decolli e ammaraggi su superfici d'acqua libere o in strutture appositamente attrezzate e denominate idroscali o idroporti (specie). La definizione per ostensione comporta invece l’esposizione alla vista dell’oggetto da definire. Ad esempio, definire cos’è un tablet semplicemente mostrando un tablet. La definizione per enumerazione richiede invece l’elencazione di tutti gli elementi che compongono la particolare classe da definire. Ad esempio, il «pentatlon» è una competizione che consiste di cinque discipline: la corsa, il tiro a segno, il nuoto, la scherma e l’equitazione. Infine la definizione operazionale, ossia che stabilisce l’impiego di un termine solo quando un test o un’operazione producono un certo risultato. Esemplificando, un conducente è in «stato di ebbrezza» quando presenta una concentrazione di alcol nel sangue superiore a 0,5 grammi per litro.

Essendo i tipi di definizione molto vari, è necessario riflettere sulle caratteristiche che devono possedere per riuscire a valutarle criticamente. Una definizione, pertanto, deve evitare di essere troppo ampia o generica come quando una frase definitoria si riferisce ad una classe di oggetti più ampia di quanto sia ragionevole sostenere. Ad esempio, definire il «calcio» un gioco con la palla. Quando ciò avviene è opportuno mostrare come tale definizione può riferirsi a molti altri oggetti o attività, anche molto differenti. Inoltre una definizione non deve essere troppo ristretta ossia mancare di riferirsi ad alcuni oggetti che ragionevolmente potrebbero essere inclusi nel riferimento del termine. In questo caso, intendere «scuola» come un’istituzione che mira ad insegnare ai giovani semplicemente a leggere e scrivere escluderebbe alcune importanti finalità dell’istituto scolastico che invece vanno considerate. Una definizione non deve essere neanche circolare, ossia deve evitare d’impiegare nella spiegazione lo stesso termine da definire. Dire che l’«omeostasi» è un’attitudine degli organismi viventi dotati di dispositivi omeostatici, non può rendere comprensibile il discorso se il concetto da chiarire non è già noto.

Infine, con particolare riferimento alla fallacia dei quattro termini, una definizione deve evitare d’essere vaga o oscura, per non fallire nell’esprimere chiaramente il termine definito. Un esempio di questo errore potrebbe essere il tentativo di definire il termine «energia» come una sostanza fisica plasmabile e flessibile, leggera e diffusa, che può venir modellata e condensata affinché i sensi possano percepirla prontamente e che, posseduta da tutto ciò che vive, cristalli compresi, veicola informazioni ed emozioni. Quest’insieme di parole, che dapprima può presentarsi sensato, a una più attenta analisi risulta invece enigmatico. Infatti, cosa si intende per «vivente», se anche i cristalli lo sono? Oppure, a cosa si riferisce l'espressione «sostanza fisica che veicola emozioni»? Quando questo problema si presenta, è quindi fondamentale chiedere definizioni precise e che, soprattutto, possano individuare un oggetto o classe di oggetti effettivamente esistenti, rilevando gli eventuali slittamenti di significato che possono condurre alle conclusioni avventate esemplificate in precedenza.
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