L’utilizzo del cellulare può influire sui dispositivi medici?

CICAP-Salute

  • In Articoli
  • 05-11-2021
  • di Alice Rotelli
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Ahmad Ardity da Pixabay
Spesso, quando entriamo in una struttura ospedaliera o in un ambulatorio, troviamo affisso un avviso che invita gli utenti a spegnere il proprio telefonino ai fini della sicurezza, evitando così possibili interferenze con le strumentazioni elettroniche presenti. Ma è veramente pericoloso tenere i nostri dispositivi accesi?

In realtà, non sono note persone danneggiate da malfunzionamenti di macchinari elettromedicali conseguenti ad interferenze con cellulari. Negli anni passati sono invece stati riscontrati dei fenomeni insoliti, quali: falsi allarmi nelle incubatrici per neonati, risultati anomali nei cardiofrequenzimetri, inneschi di allarmi antincendio, interruzione della funzione delle pompe ad infusione.

A tal proposito, per capire se effettivamente i nostri dispositivi elettronici ed i cellulari possano interferire con gli apparecchi medicali, sono stati eseguiti molteplici studi ed esperimenti. Nel 2006, ad esempio, alcuni ricercatori della Mayo Clinic di Rochester hanno utilizzato due diversi modelli di telefono Nokia e Blackberry nelle vicinanze dei pazienti ricoverati, non riscontrando una qualche interferenza clinicamente importante durante l’utilizzo normale dei cellulari.[1]

In un altro studio non troppo recente [2], una piccola minoranza di apparecchiature mediche avrebbe potuto risentire delle interferenze ma, a distanze superiori a 1 a 2 metri, tale possibilità risultava notevolmente ridotta: "...solo il 4% dei dispositivi ha subito interferenze da telefoni cellulari a una distanza di 1 m, con meno dello 0,1% di conseguenze gravi”. La maggior parte degli studi che hanno analizzato l’effetto delle onde elettromagnetiche sui dispositivi cellulari ha quindi concluso che “la maggior parte dei dispositivi medici in ospedale è immune alle emissioni dei telefoni".[3]

Studi più recenti, effettuati su smartphone di generazione più avanzata, hanno evidenziato come sia necessaria una distanza sempre minore rispetto al dispositivo medico, prima che si possano notare interferenze.[4] Nelle terapie intensive, per esempio, le apparecchiature risultano vulnerabili alle interferenze elettromagnetiche da parte delle tecnologie di telecomunicazione wireless di nuova generazione con distanze pari a circa 3 cm.[5]

A difesa dell’utilizzo dei telefonini in ambiente medico-intensivo, un articolo ha dimostrato come l’uso del cellulare da parte degli anestesisti sia associato ad una riduzione del rischio di errori medici o lesioni derivanti da ritardi nella comunicazione. [6]

I piccoli rischi di interferenza elettromagnetica tra telefoni cellulari e dispositivi medici dovrebbero essere quindi valutati rispetto ai potenziali benefici di una migliore comunicazione tra operatori. In conclusione, come per ogni cosa, occorre il buonsenso.

Bibliografia:

[1]: https://www.snopes.com/fact-check/sick-call/

[2]: Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency. Electromagnetic compatibility of medical devices with mobile communications. London: Department of Health https://www.gsma.com/iot/wp-content/uploads/2012/03/gsma200611mobileservicesmedequip.pdf

[3]: Are Cell Phones Hazardous To Hospitals? SiOWfa15: Science in Our World: Certainty and Controversy https://sites.psu.edu/siowfa15/2015/10/21/are-cell-phones-hazardous-to-hospitals/

[4]: Cellular telephone interference with medical equipment - Tri JL, Severson RP, Firl AR, Hayes DL, Abenstein JP. (Mayo Clinic Procedings 2005:80:1286-90)

[5]: Interference by new-generation mobile phones on critical care medical equipment - Erik Jan van Lieshout, Sabine N van der Veer, Reinout Hensbroek, Johanna C Korevaar, Margreeth B Vroom, Marcus J Schultz (2007;11(5):R98. doi: 10.1186/cc6115)

[6]: Communication in critical care environments: mobile telephones improve patient care - Soto RG, Chu LF. Goldman JM, Rampil IJ. Ruskin KJ (Anesthesia and Analgesia 2006:102:535 1)

In breve:

- E' pericoloso avere il telefono cellulare acceso durante una visita medica? NO, a condizione di non tenerlo a strettissimo contatto con le apparecchiature elettromedicali.


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